Chiesa di San Filippo Neri (Cingoli)

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Chiesa di San Filippo Neri
La facciata.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàCingoli
Indirizzovia San Filippo, 1 - Cingoli
Coordinate43°22′28.13″N 13°13′03.83″E / 43.37448°N 13.21773°E43.37448; 13.21773
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Filippo Neri
Diocesi Macerata
Consacrazione1694
ArchitettoGiovan Battista Contini
Inizio costruzione1685 su edificio precedente
Completamento1694

La chiesa di San Filippo Neri è un edificio storico-religioso di Cingoli, nelle Marche.

Sorge in Via San Filippo e rappresenta un notevole esempio di decorazione barocca.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La volta.
L'interno barocco.
Il presbiterio della Chiesa di San Filippo Neri.

Sul luogo sorgeva già dal XIII secolo una pieve dedicata alla Vergine Maria[1][2], dove nel 1267 vi fu ordinato sacerdote fra Nicola da Castel Sant'Angelo, futuro San Nicola da Tolentino.[1][2] Nel 1461 la chiesa venne elevata a prepositurale dal Vescovo Gaspare Zacchi e nel 1466 vi predicò San Giacomo della Marca[1].

A partire dal 1481 la chiesa venne ristrutturata e il campanile fu ricostruito. Elevata a collegiata nel 1530 da papa Clemente VII[1], in origine era la chiesa più importante della città, ma divenne presto troppo piccola per la crescente comunità, così si costruì presso un altro edificio maggiore sulla piazza centrale, l'attuale Duomo.

Dal 1664 la chiesa fu affidata ai Filippini[2] che, col lascito dell’arciprete Angelo Gentiloni, ricostruirono l'edificio a partire dal 1685. L'architetto fu Giovan Battista Contini[1] che conservò la parte inferiore della facciata e la fiancata destra, romaniche, e la base del campanile, rinascimentale. Venne mantenuta anche la pianta a navata unica con abside semicircolare. L'interno venne invece completamente rinnovato, dotato di cappelle laterali a nicchia e di una fastosa decorazione barocca a stucchi e affreschi che rappresentano Scene bibliche e figure allegoriche. Il nuovo edificio fu consacrato dal vescovo osimano Opizio Pallavicini nel 1694[1] e dedicato a San Filippo Neri.

La scenografica decorazione della volta è opera del pittore anconetano Pier Simone Fanelli in collaborazione con Paolo Marini da San Severino Marche eseguita tra il 1691 e il 1694[3] e raffigurante, nei grandi medaglioni, la Vergine col Bambino che appare a San Filippo Neri e la Gloria del Santo.

Nel presbiterio il sontuoso altare maggiore, affiancato da due coppie di colonne tortili, ospita la tela con la Madonna col Bambino che appare a San Filippo Neri attribuita a Carlo Maratta, magari con l'intervento di qualche aiuto, o a qualche suo allievo e databile probabilmente all'ultimo decennio del Seicento.[4]

Nel catino absidale è l'affresco eseguito da Paolo Marini con la Caduta della manna, mentre nella volta è il Sacrificio di Isacco al centro e le Allegorie delle Virtù Cardinali, Giustizia, Temperanza, Fortezza e Prudenza nei quattro pennacchi.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Sito Antiqui.it
  2. ^ a b c Sito ufficiale della Pro loco di Cingoli
  3. ^ L. Arcangeli, Pittura e decorazione… Cit. in Bibliografia, pagg. 233-234, nn. 9 e 13.
  4. ^ Madonna con Bambino, dipinto, 1690-1710, Maratta Carlo (scuola), su catalogo.beniculturali.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. Arcangeli, Pittura e decorazione nella Chiesa di S. Filippo a Cingoli, in La Congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri nelle Marche del ‘600, Atti del convegno (Fano 1994), a cura di F. Emanuelli, Firenze 1996.
  • F. Grimaldi, La chiesa di San Filippo Neri in Cingoli. Iconografia e devozione, Recanati 2002.

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