Duomo di Cingoli

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Duomo di Santa Maria Assunta
L'interno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàCingoli
IndirizzoPiazza Vittorio Emanuele II - Cingoli
Coordinate43°22′24.92″N 13°12′59.08″E / 43.37359°N 13.21641°E43.37359; 13.21641
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Assunta
Diocesi Macerata
Consacrazione1654
Stile architettonicobarocco
CompletamentoXVII secolo

La chiesa di Santa Maria Assunta è il duomo di Cingoli, in provincia e diocesi di Macerata.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale chiesa è costruita sul luogo di un preesistente edificio di culto dedicato al Santissimo Salvatore. Questo fu demolito nella prima metà del Seicento per la costruzione dell'attuale chiesa, su progetti dell'architetto Ascanio Passeri di Pergola; la facciata della precedente chiesa è stata inserita sul lato sinistro dell'attuale edificio. Dalla vecchia collegiata di S. Maria furono portate nella nuova le pale degli altari di San Carlo, di San Albertino e della Vergine, l'antico coro, la reliquia di San Candido e le suppellettili religiose. La chiesa fu aperta al pubblico nel 1654 e fu elevata a cattedrale nell'agosto del 1725 e dedicata a Santa Maria Assunta.

L'interno della chiesa è ad un'unica navata terminante con tre absidi. La seconda cappella reca una tela di Pier Simone Fanelli forse della fine del XVII secolo con la Morte di san Gaetano, la Vergine col Bambino, san Giuseppe, san Pietro, san Paolo e angeli.

La decorazione del catino absidale è opera recente di Donatello Stefanucci, pittore locale morto nel 1987: l'opera raffigura la Vergine Assunta fra Santi. In sacrestia sono conservati importanti polittici del XIV-XV secolo. Nella cattedrale sono poi conservati alcuni monumenti sepolcrali, tra cui quello di papa Pio VIII, che donò alla chiesa una tela raffigurante una Vergine con Bambino in trono fra santi, conservata in sacrestia e utilizzata per la processione annuale in occasione della festa dell'Assunta.

In sacrestia sono conservate importanti opere: una porzione di polittico a due ordini in origine nella vicina Valcarecce opera di Zanino di Pietro, pittore di origine francese attivo a Venezia e Bologna, con San Nicola da Bari, Sant’Andrea e Santa Lucia, databile alla fine del primo decennio del Quattrocento, il cui scomparto principale è probabilmente la decurtata Madonna in trono con il Bambino della Pinacoteca Nazionale di Ferrara.[1]

Nello stesso ambiente è anche il polittico attribuito a Giovanni Antonio da Pesaro (Pesaro 1415 ca.- ante 1478) raffigurante la Madonna con Bambino in trono e angeli, Santa Caterina d'Alessandria, San Pietro, Sant'Esuperanzio, San Bonfiglio, Crocifissione di Cristo, Santi. Negli scomparti laterali sono raffigurati, da sinistra a destra, i Santi Caterina d’Alessandria, Pietro, Esuperanzio vescovo e Bonfilio vescovo; nelle cuspidi, i quattro Dottori della Chiesa e al centro la Crocifissione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Rosa d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 1830

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mauro Minardi, Pittura veneta fra Tre e Quattrocento nelle Marche. Note in calce a una mostra, in Arte Veneta, 63 (2006), pag. 9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Cattedrali. Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, a cura di Gabriele Barucca, Macerata, 2010.

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