Chiesa del Santissimo Salvatore (Arsoli)

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Chiesa del Santissimo Salvatore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàArsoli
Indirizzovia della Chiesa
Coordinate42°02′27.78″N 13°01′12.83″E / 42.04105°N 13.020231°E42.04105; 13.020231
Religionecattolica di rito romano
Titolaresantissimo Salvatore
Diocesi Tivoli
ArchitettoGiacomo della Porta

La chiesa del Santissimo Salvatore è la parrocchiale di Arsoli, in città metropolitana di Roma Capitale e diocesi di Tivoli[1][2]; fa parte della quarta vicaria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originario luogo di culto arsolese nella seconda metà del XVI secolo risultava versare in cattive condizioni ed essere insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli, come testimoniato anche nella relazione della visita pastorale del 1566 del vescovo di Tivoli Giovanni Andrea Croce[3].

Nel 1574 il paese venne acquistato dal nobile romano Fabrizio Massimo, il quale promosse una generale rinascita del borgo. In quest'ottica nel 1580 iniziarono i lavori di ricostruzione della parrocchiale su progetto del lombardo Giacomo della Porta; l'anno successivo, in occasione della visita del canonico don Egidio Gallo, legato del vescovo di Faenza Annibale Grassi, la chiesa risultava ancora priva del tetto e del pavimento, mentre negli altri aspetti era già completa[4].

Nel 1931 si procedette all'aggiunta della cappella laterale della Nostra Signora di Guadalupe, mentre nel 1945 fu la volta di quella del Sacro Cuore di Gesù[1].

L'adeguamento liturgico in ossequio alle norme postconciliari venne condotto nel 1974 e previde l'aggiunta, nel presbiterio, dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a oriente, è suddivisa da una cornice marcapiano modanata in due registri, entrambi scanditi da quattro paraste; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso timpanato e ai lati due nicchie vuote, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra a tutto sesto, affiancata da colonnine, ed è coronato dal frontone triangolare[1].

Sopra il prospetto si imposta, sul lato sinistro, il campanile a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dal tetto a quattro falde poggiante sul tamburo[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano i bracci del transetto e le cappelle laterali, introdotti da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene d'ordine tuscanico sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di un gradino, ospitante l'altare maggiore e chiuso dalla parete di fondo piatta[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala con soggetto la Trasfigurazione di Gesù, realizzata dal Domenichino[5], la tela ritraente il Miracolo operato da San Filippo Neri a Paolo Massimo, eseguita nel 1745 da Marco Benefial[5], il quadro della Nostra Signora di Guadalupe, risalente al XVIII secolo[6][4], e due dipinti d'ignoto autore raffiguranti rispettivamente la Flagellazione di Gesù e la Caduta sotto la Croce[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Chiesa del Santissimo Salvatore <Arsoli>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'8 aprile 2024.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ La chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, su tibursuperbum.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
  4. ^ a b Chiesa del Santissimo Salvatore, su parcomontisimbruini.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
  5. ^ a b c Arsoli - SS. Salvatore, su diocesitivoliepalestrina.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
  6. ^ Chiesa del Santissimo Salvatore, su prolocodiarsoli.it. URL consultato l'8 aprile 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]