Casa-galleria Vichi

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Casa-galleria Vichi
Veduta della facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia Borgo Ognissanti
Coordinate43°46′20.12″N 11°14′45.97″E / 43.772256°N 11.246103°E43.772256; 11.246103
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Stileliberty
Realizzazione
ArchitettoGiovanni Michelazzi
CommittenteArgia Marinai nei Vichi
Dettaglio
Dettaglio

La casa-galleria Vichi è un palazzo in stile liberty a Firenze, situato in via Borgo Ognissanti, a pochi passi dalla chiesa di Ognissanti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La casa fu costruita su progetto dell'architetto Giovanni Michelazzi su committenza di Argia Marinai nei Vichi ed è, oltre all'opera più rappresentativa di questo architetto, uno dei pochi edifici in stile Liberty nel centro di Firenze, certo il più rappresentativo per la programmatica volontà di adesione al nuovo stile, proposto in modo personalissimo e senza nessun compromesso con la tradizione locale.

Dato che appare accampionata al Vecchio Catasto Urbano nel 1913, la si può considerare terminata nel 1911: negli anni 1913-1914 lo stesso Michelazzi vi abitò e probabilmente vi sistemò anche il proprio studio.

Nel 2009, visto il precario stato di conservazione della facciata e il suo evidente valore, sia per il disegno d'insieme (l'edificio è sottoposto a vincolo architettonico dal 1965), sia per la qualità nella realizzazione del finto travertino (di straordinaria verosimiglianza cromatica e materica come si può constatare mettendolo a confronto con quello della vicina chiesa di Ognissanti), il fronte è stato sottoposto ad un accurato restauro su progetto e direzione dei lavori dell'architetto Renzo Funaro e l'alta sorveglianza della Soprintendenza competente (architetto Lia Pescatori). Ha operato sugli elementi lapidei artificiali la restauratrice Francesca Piccolino Boniforti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata, molto stretta, è caratterizzata da uno spiccato verticalismo, con un'affascinante commistione di pietra artificiale, acciaio e vetro. Ogni piano è caratterizzato da una vetrata centrale, dove nel disegno viene usata la tipica linea curva "a colpo di frusta" tagliata da elementi rettilinei orizzontali, che ne accentuano ancora di più lo slancio verticale. "Gli elementi decorativi art nouveau sono usati con sapiente fantasia nella facciata alta e stretta, in un fluire di piani e di linee, in un equilibrio dinamico di cerchi e spinte verticali, che si concludono nella plastica torsione del tetto e della decorazione al di sopra dell'ingresso. Realizzato all'apice delle fortune nazionali del liberty, la casa galleria può considerarsi un esemplare di rilievo nel panorama del 'floreale' italiano" (Gobbi).

La decorazione risponde alla destinazione funzionale dell'edificio: il pian terreno e il primo piano, destinati tutt'oggi a uso commerciale, sono più fantasiosamente ornati, con sculture e altri rilievi plastici, per esempio con le aquile che tengono i lampioni, mentre i tre piani superiori, destinati a uso abitativo, sono meno decorati, con lesene intorno alle vetrate centrali, oltre le quali due draghi all'altezza della grondaia aggettante coronano la facciata.

Oltre al disegno fortemente caratterizzante è da osservare la calibrata commistione dei materiali impiegati, con decorazioni in pietra artificiale (realizzate dall'Impresa Toscana Pietre Artificiali di Firenze) a simulare il travertino, cristallo e ferro. «La collocazione dei fiabeschi draghi agli estremi del coronamento del prospetto, gli inserimenti di ghirlande e mascheroni, l'elegante calligrafismo delle ringhiere assumono, oltre che la funzione di aggettivazione stilistica, anche una giustificazione riguardo alle ambizioni rappresentative di questa alta facciata stretta fra due costruzioni preesistenti» (Cresti 1992).

Il Liberty a Firenze[modifica | modifica wikitesto]

Questo stile ebbe una certa fortuna in Toscana, soprattutto in centri allora in forte sviluppo, come Viareggio e Montecatini, e pure a Firenze contava numerosi edifici e ville, i quali furono però quasi totalmente abbattuti durante le due guerre mondiali e le ricostruzioni successive. Restano comunque dello stesso architetto il villino Broggi-Caraceni in via Scipione Ammirato 99 (zona Campo di Marte) e il villino Lampredi in via Giano della Bella 13 (zona piazza Tasso), e alcune opere di Adolfo Coppedé (casa Antonini, villa Pagani) e dei suoi imitatori (come il palazzo Pola e Todescan o il villino Uzielli).

Esempi più modesti sono nei quartieri sorti ai primi del Novecento, soprattutto all'esterno della cintura dei viali di Circonvallazione, tra Bellariva, Campo di Marte, San Jacopino. Interessanti sono anche alcune cappelle nei cimiteri monumentali della città (come le Porte Sante o Trespiano o l'Antella), in cui spesso collaborò alla decorazione la manifattura Chini.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Klaus Koenig, Note su Giovanni Michelazzi, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 6/7, pp. 26–41, p. 41;
  • Giuseppe Paladini, Le Soprintendenze ai monumenti e lo stile Liberty, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 10/12;
  • Saranno salvati tre vecchi villini in stile Liberty, in "Nazione Sera", 29 settembre 1961;
  • Orsoni G., Raimondi G., Salomoni C., Un architetto liberty a Firenze, "Ingegneri - Architetti", n. 4, aprile 1961
  • Meeks C., Italian Architecture (1750-1914), 1966
  • Carlo Cresti, Liberty a Firenze, "Antichità Viva", n. 5 1970
  • Bucci M., Bencinir R., Palazzi di Firenze, Firenze 1971
  • Carlo Cresti, Appunti storici e critici sull'architettura italiana dal 1900 ad oggi, Firenze 1971
  • Carlo Cresti, Un edificio liberty a Firenze: contributo per una attribuzione, in "Bollettino degli Ingegneri", XX, 1972, 11, pp. 11–20;
  • Carlo Cresti, Casa-Galleria, in AA. VV., Firenze. Guida di architettura, Torino 1992, p. 209
  • Giovanni Fanelli, Firenze architettura e città, 2 voll. (I, Testo; II, Atlante), Firenze, Vallecchi, 1973, I, p. 454;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 293;
  • Grazia Gobbi, Itinerario di Firenze moderna. Architettura 1860-1975, Firenze, Centro Di, 1976, p. 38, n. 24;
  • Vinca Masini L., Art Nouveau, 1976
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 339;
  • Carlo Cresti, Firenze 1896-1915: la stagione del Liberty, Firenze, Uniedit, 1978, p. 276, n. 4;
  • Dezzi Bardeschi M. (a cura di), Le Officine Michelucci e l'industria artistica del ferro in Toscana 1834-1918, 1981
  • Carlo Cresti, Toscana, in Bossaglia R. (a cura di), Archivi del Liberty italiano: architettura, Milano 1987
  • Firenze. Guida di Architettura, a cura del Comune di Firenze e della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, coordinamento editoriale di Domenico Cardini, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Cappellini, Torino, Umberto Allemandi & C., 1992, Carlo Cresti, p. 209, n. 163;
  • Mauro Cozzi, Gabriella Carapelli, Edilizia in Toscana nel primo Novecento, Firenze, Edifir, 1993, pp. 105–106;
  • Guido Zucconi, Firenze. Guida all’architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 126, n. 208;
  • Carlo Cresti, Firenze capitale mancata. Architettura e città dal piano Poggi a oggi, Milano 1995
  • Guida alla scoperta delle opere d’arte del ‘900 a Firenze, progetto IRRSAE Toscana a cura di Daniela Salvadori Guidi, Firenze, Leo S. Olschki, 1996, p. 18, n. 20;*von Stephanie Hanke, Art Nouveau in Florenz: die Casa-Emporio und das Villino Broggi-Caraceni von Giovanni Michelazzi, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XLVI, 2002 (2004), 2/3, pp. 439–489.
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, pp. 428–429;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 433.
  • Il restauro della facciata della casa galleria Vichi a Firenze, in Marco Cavallini, Claudio Chimenti, Pietre e marmi artificiali. Manuale per la realizzazione e il restauro delle decorazioni plastico architettoniche di esterni e interni, Firenze, Alinea, 2010, pp. 139–145 (3ª edizione ampliata);
  • Quattrocchi L., Giovanni Michelazzi, Franco Cosimo Panini editore
  • Portoghesi P., L'eclettismo a Roma, s. d.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]