Palazzo Bonaparte (Firenze)

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Palazzo Bonaparte
Facciata del palazzo, oggi Hotel Westin Excelsior
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzopiazza Ognissanti 3
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Pianisei
La hall
La terrazza

Palazzo Bonaparte (oggi Hotel Westin Excelsior) è un edificio storico di Firenze situato in piazza Ognissanti 3.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Erano qui in origine alcune proprietà dei Della Rena, compreso un palazzo segnalato per una serie di decorazioni murali a quadratura realizzate attorno al 1730 da Lorenzo Del Moro, e che forse aveva il prospetto principale su borgo Ognissanti.

L'incisione di Giuseppe Zocchi del 1744 che illustra la chiesa e la piazza Ognissanti mostra su questo lato un esteso fabbricato, alto tre piani e sviluppato per almeno quindici assi (quanti se ne contano nella veduta), con un solo e modesto ingresso dal lato prospiciente l'Arno. Fu probabilmente parte di questo l'edificio che Carolina Bonaparte vedova di Gioacchino Murat, già re di Napoli, acquistò nel 1832 e «...fece ridurre per sua abitazione all'architetto Giuseppe Martelli l'anno 1835, e il 18 maggio 1839 vi terminò i suoi giorni».[1]

Successivamente l'intero complesso venne ridotto ad alberghi (probabilmente a formare due distinte strutture ricettive), modificando radicalmente la costruzione del Martelli. Al tempo di Federico Fantozzi abbiamo testimonianza della presenza qui dell'Hotel d'Italie (dove nel 1871 avrebbe soggiornato la scrittrice inglese Maria Louisa de la Ramée, nota con lo pseudonimo Ouida) affiancato (sempre se intendiamo bene) dall'Hotel de la Ville. Walther Limburger segnala invece qui l'Hotel Excelsior d'Italie.

Certo è che nel 1927 (poco dopo un ulteriore intervento di ristrutturazione degli interni condotto su progetto dell'architetto Ugo Giusti) l'albergatore svizzero Gérard Kraft era proprietario di ambedue le precedenti strutture e già l'albergo si era imposto in città come Excelsior. A questo periodo, negli anni compresi tra il 1927 e il 1930, fu progettata nuovamente - in relazione alla nuova gestione - tutta la decorazione degli spazi interni affidando i lavori a Ezio Giovannozzi, del quale ci restano il notevolissimo lucernario del salone interno e le vetrate della sala da pranzo, e ancora due affreschi (firmati) con scene allegoriche.

Al 1951 si data il progetto per il roof garden redatto da Nello Baroni, Maurizio Tempestini e Pietro Porcinai. Acquistata nel 1958 dalla Ciga la struttura fu interessata da imponenti opere di ristrutturazione. Attualmente è sede del Westin Excelsior.

Tra le firme degli ospiti dell'albergo alcuni dei nomi più illustri del Novecento, da Arthur Rubinstein a Charlie Chaplin, da Françoise Sagan a Orson Welles a Henry Ford.

Sull'angolo tra la piazza e il borgo d'Ognissanti è un tabernacolo in pietra settecentesco (datato 1771), evidentemente qui rimontato dopo i lavori ottocenteschi di risistemazione del luogo: conserva un pregevole stucco policromato da ricondurre alla seconda metà del Quattrocento raffigurante la Madonna col Bambino, restaurato nel 2009 per interessamento del Lions Club Firenze di Bagno a Ripoli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fantozzi, 1843

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Hall
  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, p. 551;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 31, n. 32;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 476;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 118;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1911) 1910, p. 50;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 113, n. LI;
  • Maddalena Trionfi Honorati, Le case dei Bonaparte a Firenze negli anni dell'esilio, in "Antichità Viva", V, 1966, 2, pp. 64– 80;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 259;
  • Guida alla scoperta delle opere d’arte del ‘900 a Firenze, progetto IRRSAE Toscana a cura di Daniela Salvadori Guidi, Firenze, Leo S. Olschki, 1996, pp. 16–18, n. 18;
  • Silvia Ciappi, Vetro e vetrate a Firenze, in La grande storia dell'artigianato, VI, Il Novecento, a cura di Gloria Fossi, Firenze-Milano, Giunti Editore, 2003, pp. 102–131;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 430;
  • Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 150;
  • Verusca Gallai, Per Lorenzo Del Moro: nuove opere su tela, in Realtà e illusione nell'architettura dipinta: quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del Convegno (Lucca, 26- 28 maggio 2005) a cura di Fauzia Farneti e Deanna Lenzi, Firenze, Alinea, 2006, pp. 207–212;
  • Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Archivistica per la Toscana, Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana, a cura di Elisabetta Insabato e Cecilia Ghelli, con la collaborazione di Cristina Sanguineti, Firenze, Edifir, 2007, p. 360;
  • Doretta Ermini, Chiara Sestini, Sulle tracce dei tabernacoli restaurati: storia e curiosità fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2009, pp. 109–112, n. 24;
  • Claudio Cordoni, Maurizio Tempestini Interior Architect (1908-1960), Firenze, Edifir, 2010, p. 75 n. 165.
  • Claudio Paolini, A Sentimental Journey. Inglesi e Americani a Firenze tra Ottocento e Novecento: i luoghi, le case, gli alberghi, Firenze, Polistampa, 2013, p. 104-105.

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