Carol Shaw

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Shaw nel gennaio 1983, stringe il riconoscimento oro per le 500 000 copie vendute di River Raid

Carol Shaw (Palo Alto, 1955) è tra le prime donne progettiste e programmatrici di videogiochi[1][2].

Shaw è meglio conosciuta per aver creato lo sparatutto a scorrimento verticale River Raid (1982) su Atari 2600. Ha lavorato per Atari, Inc. dal 1978 al 1980, dove ha progettato diversi giochi tra cui 3-D Tic-Tac-Toe (1978) e Video Checkers (1980),[3] entrambi per Atari 2600. Ha lasciato lo sviluppo di videogiochi nel 1984 ed è andata in pensione anticipata nel 1990.

Carol Shaw vive in California; è sposata con Ralph Merkle, un ricercatore in crittografia e nanotecnologie, dal 1983.[4][5]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carol Shaw è nata nel 1955 ed è cresciuta a Palo Alto, in California.[4] Suo padre era un ingegnere meccanico ed ha lavorato allo Stanford Linear Accelerator Center. Da bambina Shaw si è interessata modellismo ferroviario giocando con il set di suo fratello, un hobby che avrebbe portato avanti fino al college.[4] Shaw ha usato per la prima volta un computer al liceo, scoprendo che poteva giocare a giochi di testo. Ha frequentando poi l'Università della California - Berkeley, laureandosi in ingegneria elettronica e informatica nel 1977. Ha poi proseguito gli studi per completare un master's degree in informatica sempre a Berkeley.[4]

In Atari[modifica | modifica wikitesto]

Shaw è stata assunta alla Atari, Inc. nel 1978, appena dopo aver concluso il suo master, per lavorare su giochi per "Atari VCS" (in seguito chiamato 2600) con il ruolo di "Microprocessor Software Engineer".[4] Il suo primo progetto è stato Polo, un tie-in promozionale per l'omologa colonia di Ralph Lauren.[6][7] Il gioco ha raggiunto la fase di prototipo, ma Atari ha scelto di non pubblicarlo.

Il riconoscimento platino per 1 000 000 di copie vendute di River Raid nel giugno 1983.

Il primo gioco pubblicato che ha progettato Shaw è stato 3-D Tic-Tac-Toe per l'Atari 2600 nel 1978.[8] Ha anche progettato Video Checkers (1980)[9] e ha collaborato a due titoli: un porting del gioco a gettoni Super Breakout con Nick Turner e Othello con Ed Logg (1981).[10][11] Il collega Mike Albaugh in seguito l'ha inserita in una lista delle "superstar meno pubblicizzate" di Atari, affermando: «Dovrei includere Carol Shaw, che era semplicemente il miglior programmatore del MOS 6502 e probabilmente uno dei migliori programmatori del periodo....in particolare, [lei] ha creato i kernel [del 2600]. Era la ragazza a cui rivolgersi per quel genere di cose».[12]

Shaw ha lavorato a diversi progetti per la famiglia di computer domestici Atari 8 bit. Nel 1979 con Keith Brewster, ha scritto "Atari BASIC Reference Manual"[13] e ha sviluppato l'applicazione programmabile Calculator, pubblicata da Atari su floppy disk nel 1981.

In Activision[modifica | modifica wikitesto]

Shaw ha lasciato Atari nel 1980 per lavorare in Tandem Computers come programmatore di linguaggio assembly,[14] per poi entrare in Activision nel 1982.[4] Il suo primo gioco è stato River Raid (1982) per Atari 2600, ispirato al gioco arcade del 1981, Scramble.[4][15] Il gioco è stato un grande successo per Activision e personalmente redditizio per Shaw.[4]

Shaw ha poi progettato Happy Trails (1983) per Intellivision e ha convertito River Raid sulla famiglia Atari 8 bit e Atari 5200.[14] Ha lasciato Activision nel 1984.

Dopo i videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1984 Shaw tornò a lavorare in Tandem. È andata in pensione anticipata nel 1990 e successivamente ha svolto attività di volontariato, inclusa una posizione presso l'Istituto Foresight. Ha definito il successo di River Raid come un fattore significativo che le ha permesso di andare presto in pensione.[4]

Shaw ha ricevuto il premio "Icona dell'industria" ai The Game Awards 2017.[16] Nello stesso anno, ha donato i suoi cimeli di gioco, inclusi giochi, scatole, codice sorgente e progetti, al The Strong National Museum of Play.[14]

Videogiochi sviluppati[modifica | modifica wikitesto]

Atari 2600

  • 3D Tic-Tac-Toe (Atari, 1978)
  • Video Checkers (Atari, 1980)
  • Super Breakout (Atari, 1981) con Nick Turner
  • Othello (Atari, 1981) con Ed Logg
  • River Raid (Activision, 1982)

Intellivision

  • Happy Trails (Activision, 1983)

Famiglia Atari a 8 bit

  • Calculator (Atari, 1979)
  • River Raid (Activision, 1983) conversione della versione Atari 2600 per computer Atari 8 a bit e Atari 5200.

Non pubblicati

  • Polo (Atari, 1978)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) D.S. Cohen, The Most Important Women in the History of Video Games, su Lifewire, 21 giugno 2020. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  2. ^ (EN) Carol Shaw, su Atari Age. URL consultato il 9 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
  3. ^ (EN) Saluting the Women Behind the Screen, su The New York Times, 19 aprile 2014. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  4. ^ a b c d e f g h i (EN) VC&G Interview: Carol Shaw, Atari’s First Female Video Game Developer, su VintageComputing, 12 ottobre 2011. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  5. ^ (EN) Ralph C. Merkle, su Merkle.com. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  6. ^ (EN) Polo, su AtariProtos.com. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  7. ^ (EN) Polo, su Atari Mania. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  8. ^ (EN) 3-D Tic-Tac-Toe, su Atari Mania. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  9. ^ (EN) Video Checkers, su Atari Mania. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  10. ^ (EN) Othello, su Atari Mania. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  11. ^ (EN) the Giant List of Classic Game Programmers, su Dadgum.com. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  12. ^ (EN) Mike Albaugh Interview (PDF), Computer History Museum, 2010. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  13. ^ (EN) Atari BASIC and PET Microsoft BASIC. A BASIC Comparison, su AtariArchives.org. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  14. ^ a b c (EN) Meagan Marie, Women in Gaming: 100 Professionals of Play, Dorling Kindersley, 2018, p. 27, ISBN 978-0241395066.
  15. ^ (EN) River Raid, su Atari Mania. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  16. ^ (EN) The Game Awards balances revelations, gamer culture, and celebrities, su Venture Beat, 6 dicembre 2017. URL consultato il 9 ottobre 2021.

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