Canto de pueblos andinos vol. 1

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Canto de pueblos andinos
album in studio
ArtistaInti-Illimani
Pubblicazione1973
Dischi1
Tracce12
GenereFolk
Nueva Canción Chilena
Musica andina
EtichettaEMI Odeon Chile
Registrazione1973
FormatiLP
Inti-Illimani - cronologia
Album precedente
(1972)
Album successivo
(1973)

Canto de pueblos andinos vol. 1 è un album del gruppo cileno Inti-Illimani, pubblicato nel 1973.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Registrato nel 1973, Canto de pueblos andinos è il secondo album inciso dal gruppo cileno per la EMI Odeon Chile. Pubblicato a ridosso del colpo di Stato del generale Pinochet è il disco che di fatto chiude la prima stagione del gruppo che, di lì a poco, si troverà in esilio forzato in Italia. Alcuni di questi brani sono stati ripresi per la composizione del quasi omonimo album del 1975. Proprio nell'anno del golpe gli Inti-Illimani scelgono di comporre un album non di canzoni politiche, bensì di canti che provengono dalla tradizione folkloristica andina. Alcuni brani sono in lingua quechua.

Sulla copertina il disco è indicata la numerazione vol. 1, poiché l'album è il primo di una serie di dischi, tutti intitolati Canto de pueblos andinos, progettati in collaborazione con Rubén Nouzeilles per conto della EMI cilena, e dedicati alle musiche tradizionali centro e sud-americane.[1] Gli altri dischi di questa collana furono realizzati, oltre che dagli Inti-Illimani, dai Quilapayún e dal Conjunto Kollahuara. Il disco, come suggerito dal titolo, contiene brani tradizionali latinoamericani unitamente a composizioni di autori contemporanei fortemente influenzate dalle culture tradizionali di questi paesi.

In questo disco il suono del gruppo si arricchisce del rondador, un flauto di pan tipico dell'Ecuador, suonato da Jorge Coulón, particolarmente in evidenza in Taita Salasaca e Longuita, e acquista maggiore spazio il charango, suonato da Horacio Duran, protagonista di brani come Mis llamitas e Subida.[1] Compare qui poi, per la prima volta, Alturas, uno dei più celebri brani del gruppo, che molti considerano una sorta di momento fondativo del gruppo dal punto di vista della propria personalità e capacità compositiva.[1]

L'album è stato pubblicato, sempre dalla EMI Odeon, anche in Spagna, nel 1974, con il titolo modificato in Canto de pueblos andinos, e in Ecuador, nel 1975, con il titolo modificato in Taita Salasaca e con alcuni cambiamenti nei titoli dei brani (Amores hallarás trasformato in Ay, amores hallarás e Longuita rititolata Runa suerte). L'album non è mai stato pubblicato o distribuito in Italia. La EMI Odeon Chile non lo ha mai ripubblicato integralmente in CD pur inserendo alcune delle tracce del disco all'interno di antologie dedicate agli Inti-Illimani o alla Nueva Canción Chilena.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Sirviñaco (Falú, Dávalos)
  2. Mis llamitas (Ernesto Cavour)
  3. Amores hallarás (Víctor M. Salgado)
  4. A vos te ha'i pesar (tradizionale)
  5. Alturas (Horacio Salinas)
  6. Taita Salasaca (Benjamín Aguilera)
  7. Ramis (tradizionale)
  8. Tema de la quebrada de Humahuaca (tradizionale)
  9. El Tinku (tradizionale)
  10. Longuita (tradizionale)
  11. Papel de plata (tradizionale)
  12. Subida (Ernesto Cavour)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Collaboratori[modifica | modifica wikitesto]

  • Jaime Reyes - disegno di copertina e grafica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Horacio Salinas, La canción en el sombrero. Storia della musica degli Inti-Illimani, Logos Edizioni, 2015, pp. 56-58.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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