Callimaco (epistratego)

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Callimaco (in greco antico: Καλλίμαχος?, Kallímachos; ... – 39 a.C.) è stato un funzionario egizio del periodo tolemaico, epistratego di Tebaide sotto Tolomeo XII Aulete e Cleopatra VII Tea Filopatore.

Stele in onore del generale Callimaco, raffigurante Cleopatra e Cesarione, 39 a.C., proveniente da Tebe, Karnak. Museo Egizio, Torino.
Dettaglio della parte superiore della stele in onore del generale Callimaco. Museo Egizio, Torino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini familiari[modifica | modifica wikitesto]

Della sua famiglia di origine si conoscono il nonno, un omonimo Callimaco, epistratego,[1] e suo fratello, Apollodoro, stratego del nomo di Diospoli Parva.[2]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 74/73 a.C. è attestato come stratego del quinto nomo dell'Alto Egitto, con capitale Copto;[3] dal 62 a.C. è conosciuto anche come epistratego e tebarca di Tebaide (ἐπιστράτηγος καί θηβάρχης τῆς Θηβαίδος, epistrátegos kaí thebárches tês Thebaídos), con il titolo aggiuntivo di "soprintendente del Mar Rosso e dell'Oceano Indiano" (ἐπί τῆς Ἐρυθρᾶς καί Ἰνδικῆς θαλάσσης, epí tês Erythrâs kaí Indikês thalásses).[4]

Venne onorato dai sacerdoti di Copto per la sua benevolenza in occasione di una carestia con il titolo di "Sotere" (Σωτήρ, Sotér, "Salvatore"),[5] come attestato da un'iscrizione risalente al 39 a.C. o prima; non è chiaro, tuttavia, se lo stratego avesse pagato gli aiuti di tasca propria o avesse fatto in modo di trattenere le tasse dovute allo stato centrale.[6] Morì probabilmente nel 39 a.C. e fu succeduto dal figlio Cronio come epistratego.[7]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe tre figli: Cronio, epistratego di Tebaide dopo il padre, Callimaco, stratego, e Isione.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ OGIS 194.
  2. ^ Ricketts 1982/1983, p. 164.
  3. ^ SB V 8036; Hölbl 2001, p. 139; Ricketts 1982/1983, pp. 163-164.
  4. ^ David Thomas 1975, p. 107; Hölbl 2001, p. 139; Ricketts 1982/1983, p. 162.
  5. ^ Van Minnen 2000, p. 438.
  6. ^ Van Minnen 2000, pp. 444-445.
  7. ^ Ricketts 1982/1983, p. 164, n.2.
  8. ^ David Thomas 1975, pp. 108, 109; Ricketts 1982/1983, p. 164.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Epistratego di Tebaide Successore
Dionisio Cronio