Bumin Qaghan

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Bumin Khagan)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bumin Qaghan
turco antico: 𐰉𐰆𐰢𐰣𐰴𐰍𐰣
cinese: 毗伽可汗
I khaghan del Khaganato turco
In carica551552
Incoronazione552 nei Monti Altaj[1]
PredecessoreInel Qaghan
SuccessoreIssik Qaghan
Nome completoBumin Qaghan
Illig Qaghan
Nascita490
Morte12 marzo 552
DinastiaAshina
PadreAsjina Tuwu
ConsortePrincipessa Changle
FigliAshina Keluo - Issig Qaghan
Ashina Qijin - Muqan Qaghan
Taspar Qaghan
Ashina Kutou - Ditou Qaghan
Mahan Tigin
Rudan Qaghan
ReligioneTengrismo

Bumin Qaghan (in turco antico: Bumïn Qaγan[2], oppure Bumın Kagan o Illig Qaghan, cinese tradizionale: 伊利可汗, Pinyin: Yīlì Kèhán, Wade-Giles: i-li k'o-han; 49012 marzo 552) è stato un condottiero turco, fondatore del Khaganato turco occidentale. Era il figlio maggiore di Tuwu del clan turco degli Ashina (吐務 / 吐务)[3] e il comandante dei Turchi sotto la sovranità del Khanato di Rouran.[4][5][6][7] È anche menzionato come "Tumen" (土門, 吐門, comandante di diecimila[8]) del Khanato di Rouran.[9]

Secondo la Storia delle dinastie settentrionali e lo Zizhi Tongjian, nel 545 la tribù di Tumen iniziò a sollevarsi e invase frequentemente la frontiera occidentale di Wei. Il cancelliere dei Wei occidentali, Yuwen Tai, mandò An Nuopanto (Nanai-Banda, un sogdiana di Bukhara,[10]) come emissario capo göktürk Tumen, nel tentativo di stabilire una relazione commerciale.[11][12] Nel 546, Tumen pagò tributo allo stato dei Wei occidentali.[12] In quello stesso anno, Tumen stroncò una rivolta delle tribù tiele contro il Khaganato di Rouran, i loro grandi feudatari.[12] In seguito a questo, Tumen si sentì in diritto di chiedere una principessa dei Rouran in moglie. Il qaghan rouran, Anagui, mandò un messaggio rifiutando questa richiesta e aggiungendo: "Tu sei il mio schiavo maniscalco. Come osi pronunciare queste parole?" Bumin si adirò, uccise l'emissario di Anagui e troncò le relazioni con il Khaganato di Rouran.[11][13][14][15] L'insulto "maniscalco" di Anagui (鍛奴 / 锻奴, Pinyin: duàn nú, Wade–Giles: tuan-nu) fu registrato nelle cronache cinesi. Alcune fonti affermano che i membri dei Tujue prestavano effettivamente servizio come maniscalchi per l'élite rouran,[4][5][6][7] e che "schiavitù dei maniscalchi" può riferirsi a un tipo di vassallaggio che prevaleva nella società rouran.[16] Nondimeno, dopo questo incidente Bumin emerse come il capo della rivolta contro i Rouran.

La vittoria dei Turchi sui Juan Juan

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 551, Bumin richiese una principessa wei occidentale in matrimonio. Yuwen Tai lo concesse e mandò la principessa Changle dei Wei occidentali a Bumin.[11][13][14] Nello stesso anno quando l'imperatore Wen dei Wei occidentali morì, Bumin mandò una delegazione e donò duecento cavalli.[11][13]

L'inizio delle relazioni diplomatiche formali con la Cina rafforzò l'autorità di Bumin tra i Turchi. Alla fine egli unì le tribù turche locali e si scosse di dosso il giogo della dominazione rouran. Nel 552 l'esercito di Bumin sconfisse le forze di Anagui a nord di Huaihuang e allora Anagui si suicidò.[13] Con la loro sconfitta Bumin si proclamò "Illig Qaghan" e rese sua moglie qaghatun.[13] Secondo i complessi commemorativi di Bilge Qaghan e Kul Tigin, Bumin e Istämi governarono il popolo in base alle leggi turche e lo fecero prosperare.[2][17]

Morte e famiglia

[modifica | modifica wikitesto]

Bumin morì parecchi mesi dopo essersi proclamato Illig Qaghan. Rimase sempre sposato alla principessa Changle dei Wei occidentali.

Discendenti:

Gli successero suo fratello Istämi[21] nella parte occidentale e da suo figlio Issik Qaghan nella parte orientale. In meno di un secolo, il suo khaganato si espanse includendo la maggior dell'Asia centrale.

  1. ^ Susan Wise Bauer, The History of the Medieval World: From the Conversion of Constantine to the First Crusade, W. W. Norton & Company, 2010, p. 238, ISBN 978-0-393-05975-5.
  2. ^ a b (EN) TURK BITIG, su irq.kaznpu.kz. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  3. ^ (ZH) Ouyang Xiu et al., Nuovo libro dei Tang, Cilt 215-II
  4. ^ a b (ZH) 馬長壽, 《突厥人和突厥汗國》, 上海人民出版社, 1957, (Ma Zhangshou, Tujue ve Tujue Khaganate), pp. 10-11.
  5. ^ a b (ZH) 陳豐祥, 余英時, 《中國通史》, 五南圖書出版股份有限公司, 2002, ISBN 978-957-11-2881-8 (Chen Fengxiang, Yu Yingshi, General history of China), p. 155.
  6. ^ a b (EN) Gao Yang, "The Origin of the Turks and the Turkish Khanate", X. Türk Tarih Kongresi: Ankara 22 - 26 Eylül 1986, Kongreye Sunulan Bildiriler, V. Cilt, Türk Tarih Kurumu, 1991, s. 731.
  7. ^ a b (TR) Burhan Oğuz, Türkiye halkının kültür kökenleri: Giriş, beslenme teknikleri, İstanbul Matbaası, 1976, p. 147. «Demirci köle» olmaktan kurtulup reisleri Bumin'e
  8. ^ "Tumen" è usato per esprimere 10.000 e "Bum" è usato per esprimere 100.000 nella Storia segreta dei mongoli; (EN) Larry Moses, "Legend by the numbers: The Symbolism of Numbers in the 'Secret History of the Mongols'", Asian folklore studies, Vol. 55-56, Nanzan University Institute of Anthropology, 1996, p. 95.
  9. ^ (EN) Christopher I. Beckwith, Empires of the Silk Road: A History of Central Eurasia from the Bronze Age to the Present, Princeton University Press, 16 marzo 2009, pp. 387, 390, ISBN 0691135894. URL consultato il 30 maggio 2015.
  10. ^ (DE) Shing Müller, "Sogdian in China um 600 n. Chr. Archäologische Zeugnisse eines Lebens zwischen Assimilation und Identitätsbewahrung", NOAG, Vol. 183-184, 2008. p. 123.
  11. ^ a b c d (ZH) Li Yanshou (李延寿), Storia delle dinastie settentrionali, Vol. 99.
  12. ^ a b c (ZH) Sima Guang, Zizhi Tongjian, Vol. 159.
  13. ^ a b c d e (ZH) Linghu Defen et al., Libro degli Zhou, Vol. 50.
  14. ^ a b (ZH) Sima Guang, Zizhi Tongjian, Vol. 164.
  15. ^ (EN) Christopher I. Beckwith, Empires of the Silk Road: A History of Central Eurasia from the Bronze Age to the Present, Princeton University Press, 16 marzo 2009, p. 9, ISBN 0691135894. URL consultato il 30 maggio 2015.
  16. ^ (EN) Larry W. Moses, "Relations with the Inner Asian Barbarian", in John Curtis Perry, Bardwell L. Smith (a cura di), Essays on Tʻang society: the interplay of social, political and economic forces, Brill Archive, 1976, ISBN 978-90-04-04761-7, p. 65. 'Schiavo' probabilmente significava il vassallaggio alla confederazione Juan Juan della Mongolia, che essi servivano in battaglia fornendo armi di ferro e anche marciando con gli eserciti del qaghan.
  17. ^ (EN) Bilge kagan’s Memorial Complex, TÜRIK BITIG, su irq.kaznpu.kz. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  18. ^ (ZH) Defen Linghu, Book of Zhou, p. 33.
  19. ^ (TR) Cengiz Alyılmaz, Bugut Yazıtı ve Anıt Mezar Külliyesi Üzerine, in Türkiyat Araştırmaları Dergisi, n. 13, 2003.
  20. ^ a b (ZH) 北史/卷099 - 维基文库,自由的图书馆, su zh.wikisource.org. URL consultato il 26 luglio 2018.
  21. ^ (EN) Michalis N. Michael, Matthias Kappler e Eftihios Gavriel, Archivum Ottomanicum, Mouton, 2009, pp. 68, 69.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Khaghan del Khaganato turco occidentale Successore
Inel Khagan 551 - 552 Issik Qaghan