Bernardo Dessau

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Bernardo Dessau (Offenbach am Main, 13 agosto 1863Perugia, 17 novembre 1949) è stato un fisico tedesco naturalizzato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del rabbino Samuel Dessau e fratello minore dello storico Hermann Dessau, il giovane Bernhard inizia i suoi studi di fisica nel 1884 prima a Berlino e poi a Strasburgo, dove si laurea nel 1886 con August Kundt.[1] Dal 1889 inizia a lavorare, come assistente, presso l'Università di Padova e poi, dal 1891, all'Università di Bologna, dove collabora con Augusto Righi alle ricerche sulle onde elettromagnetiche.

A Bologna, dal 1900 al 1903, dirige il locale Osservatorio astronomico e meteorologico. Negli stessi anni si dedica al nascente movimento sionista, divenendone uno dei maggiori esponenti italiani.

Nel 1904 è chiamato dall'Università di Perugia dove rimane fino al 1935 come professore straordinario di fisica sperimentale, quindi la nomina a professore emerito. Dal 1929, è anche membro del CNR.

Nel 1937 riceve l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.

Marito dell’artista Emma Goitein, era il padre dell'ingegnere minerario e geologo Gabor Dessau (Perugia, 1907 – Pisa, 1983), docente all'Università di Pisa.[2]

Alcune pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Con A. Righi, La telegrafia senza filo. Zanichelli, Bologna, 1903.
  • Die physikalisch-chemischen Eigenschaften der Legierungen. Vieweg, Braunschweig, 1910.
  • Manuale di fisica ad uso delle scuole secondarie e superiori, 3 voll., Società Editrice Libraria, Milano, 1912-18.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Tabarroni, Alessandro Alberigi Quaranta, "Bernardo Dessau ed un suo inedito („Il colorico“)", in Giornale di Fisica, Vol. 13, Fasc. 3, Anno 1972, pp. 180–199.
  • Franca Focacci, "Bernardo Dessau, professore di fisica a Perugia", Pubblicazioni della Deputazione di Storia Patria Umbria, Anno 2012. ISBN 9788895331355, https://zenodo.org/record/1318142#.YzLrcHZBz7Q

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN188862050 · ISNI (EN0000 0003 8528 0322 · SBN UM1V005633 · LCCN (ENn87150484 · GND (DE117633046 · J9U (ENHE987007260201505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n87150484