Non ci sono soldi e la società non può permettersi giocatori del calibro di Romano, Powolny e Haios. Se ne vanno anche Zsigsmond, con Sereno e Aigotti. Quest'ultimo giocherà nel Milan e sarà l'unico giocatore a segnare tre gol nel derby con l'Inter.
Arrivano solo giovani: il guastallese Casanova, il parmigiano Mistrali, l'ala destra Benatti, che sarà poi alla Roma dopo la sua fondazione. Ritorna anche il vecchio terzino Vacondio.
Il campionato è un disastro, nonostante il pari nel nuovo San Siro, appena costruito grazie a Pirelli, col Milan per 2 a 2 il 9 ottobre del 1927 e la netta vittoria interna contro la Pro Vercelli per 5 a 3. La Reggiana prende botte ovunque. Sono undici i gol subiti ad Alessandria il giorno di Natale del 1927. Col grande Torino di Balonceri e Libonatti ne subisce 15. La Reggiana è ultima, ma le retrocessioni sono bloccate.[1]
Ezio Fanticini, Andrea Ligabue, La storia della Reggiana, Reggio Emilia, Il Resto del Carlino, edizione Reggio, 1993.
Carlo Fontanelli, Alfredo Ferraraccio, 1919-2003 - La favola granata - La storia dell'A.C. Reggiana, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l. - stampa: Tipografia Palagini, San Miniato (PI).
Mauro Del Bue, Una storia Reggiana, le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, 1919-1945 (1º volume), Montecchio Emilia (RE), Aliberti Editore, 2006, pp. 123-134.