Arsenogorceixite
| Arsenogorceixite | |
|---|---|
 | |
| Classificazione Strunz | 8.BL.10[1] |
| Formula chimica | BaAl3(AsO3,5(OH)0,5)2(OH)6[2] |
| Proprietà cristallografiche | |
| Gruppo cristallino | dimetrico |
| Sistema cristallino | trigonale[3] |
| Parametri di cella | a=7,10(2), c=17,39(4)[3] |
| Gruppo puntuale | 3 2/m |
| Gruppo spaziale | R 3m[3] |
| Proprietà fisiche | |
| Densità | 3,65(5) (misurata), 3,71 (calcolata)[3] g/cm³ |
| Durezza (Mohs) | 4[3] |
| Sfaldatura | assente[3] |
| Frattura | concoide[3] |
| Colore | da bianco a giallo, a volte bluastro o incolore[3] |
| Lucentezza | vitrea[3] |
| Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale | |
L'arsenogorceixite è un minerale appartenente al gruppo della dussertite descritto nel 1993 in base ad un ritrovamento avvenuto nella miniera Clara nella Foresta Nera centrale in Germania ed approvato dall'IMA.[3]
Il nome è stato attribuito in quanto il minerale è analogo alla gorceixite con arsenico al posto del fosforo.[3]
Il minerale è l'analogo della philipsbornite con il bario al posto del piombo e l'analogo dell'arsenogoyazite con il bario al posto dello stronzio.[1]
Morfologia[modifica | modifica wikitesto]
L'arsenogorceixite è stata scoperta sotto forma di cristalli tabulari appiattiti, cristalli pseudoottaedrici ed aggregati sferulitici radiali di dimensione fino a 0,1-0,2 mm.[3]
Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]
L'arsenogorceixite è prodotta dall'ossidazione su vene di origine idrotermale di giacimenti polimetallici.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Arsenogorceixite mineral information and data - mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 7 agosto 2013.
- ^ (EN) P. Bayliss, Kolitsch U., Nickel E. H., Pring A., Alunite supergroup: recommended nomenclature (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 74, n. 5, ottobre 2010, pp. 919–927. URL consultato il 7 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2012).
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) J. L. Jambor, Pertsev N. N., Roberts A. C., New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 81, 1996, pp. 249-254. URL consultato il 7 agosto 2013.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Webmineral.com.
- (EN) Mindat.org.
