Aprire il fuoco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aprire il fuoco
Altri titoliLe cinque giornate: bisognerebbe anche occupare le banche
AutoreLuciano Bianciardi
1ª ed. originale1969
Genereromanzo
Sottogenereucronia, fantapolitica
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneNesci (Sant'Anna di Rapallo)

Aprire il fuoco è il quinto e ultimo romanzo dallo scrittore Luciano Bianciardi, pubblicato nel 1969.

Romanzo di impronta autobiografica, in cui l'autore offre una fantasiosa rivisitazione dell'insurrezione antiaustriaca delle Cinque giornate di Milano, situata però nel marzo 1959[1], mescola realtà e finzione, passato e presente, ricostruendo l'identità di un uomo disilluso dalla società della quale egli stesso è protagonista.[2] L'azione si svolge nella immaginaria cittadina costiera di Nesci, dietro la quale si cela Sant'Anna di Rapallo, divenuta ritiro di Bianciardi dopo la deludente esperienza milanese.[3][4][5]

Edito da Rizzoli nel 1969, il libro è stato successivamente ristampato da ExCogita e poi da Stampa Alternativa, che ha scelto di denominarlo con il titolo che Bianciardi aveva scelto inizialmente e poi scartato dall'editore, Le cinque giornate: bisognerebbe anche occupare le banche.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Luciano Bianciardi, Aprire il fuoco, La Scala, Rizzoli, 1969.
  • Luciano Bianciardi, Aprire il fuoco, le gloriose giornate dell'immaginaria insurrezione milanese del 1959, collana BUR, Rizzoli, 1976.
  • Luciano Bianciardi, Aprire il fuoco, ExCogita, 2001.
  • Luciano Bianciardi, Le cinque giornate: bisognerebbe anche occupare le banche, Stampa Alternativa, 2008.
  • Luciano Bianciardi, Aprire il fuoco, ExCogita, 2015, pp.348.

Edizioni in altre lingue[modifica | modifica wikitesto]

  • Luciano Bianciardi, Abrir el fuego, Caracas, Monte Ávila, 1970; traduzione di Eugenio Guasta (spagnolo).
  • Luciano Bianciardi, Ekpafi, Milano, ExCogita, 2011; traduzione di Carlo Minnaja (esperanto).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pino Corrias, Vita agra di un anarchico, Milano, Feltrinelli, 2011, p. 223.
  2. ^ Corrias, op. cit., pp. 224–225.
  3. ^ Corrias, op. cit., p. 220–223.
  4. ^ Maria Antonietta Grignani, La lingua "agra" di Luciano Bianciardi, in Novecento plurale. Scrittori e lingua, Napoli, Liguori Editore, 2007, p. 61.
  5. ^ Simone Casini, Scrittori e città, LCD, 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AAVV, Italian Books and Periodicals, vol. 12, 1969, p. 725.
  • Maria Clotilde Angelini, Luciano Bianciardi, La nuova Italia, 1980, pp. 93–101.
  • Velio Abati, Luciano Bianciardi tra neocapitalismo e contestazione, Grosseto, 1992.
  • Nino Borsellino, Walter Pedullà, Storia generale della letteratura italiana, vol. 12, Motta, 1999, pp. 215s.
  • Nino Borsellino, Walter Pedullà, Letteratura italiana del Novecento. Sperimentalismo e tradizione del nuovo: dalla contestazione al postmoderno, 1960-2000, Milano, Rizzoli, 2000, pp. 215s.
  • Marina Galletti, Marc Angenot, Le soglie del fantastico, vol. 2, Lithos, 2001.
  • Elisabetta Menetti, Carlo Varotti, La letteratura e la storia: atti del IX Congresso nazionale dell'ADI, Bologna-Rimini, 21-24 settembre 2005, vol. 2, Gedit, 2007, pp. 1081s.
  • Massimo Coppola, Alberto Piccinini (a cura di), L'antimeridiano. Opere complete. Volume primo, Milano, Isbn Edizioni & ExCogita, 2005.
  • Maria Antonietta Grignani, La lingua "agra" di Luciano Bianciardi, in Novecento plurale. Scrittori e lingua, Napoli, Liguori Editore, 2007, pp. 49–68.
  • Maria Antonietta Grignani, Aprire il fuoco: epilogo di una scrittura in esilio, in Agro Bianciardi, Milano, Monogramma, "Il Verri" n. 37, 2008.
  • Pino Corrias, Vita agra di un anarchico, Milano, Feltrinelli, 2011, pp. 220–225.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]