Antonio Ungar

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Antonio Ungar (Bogotà, 1974) è uno scrittore colombiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1974 a Bogotà, vive e lavora tra l'Israele e la Palestina[1].

Dopo gli studi di architettura, ha vissuto un anno nella giungla nei pressi del fiume Orinoco prima di spostarsi in Messico, a Barcellona e a Manchester dove ha lavorato come giornalista[2].

Ha esordito nella narrativa nel 1999 con la raccolta di racconti Trece circos comunes alla quale ne hanno fatto seguito altre due, un libro per ragazzi e tre romanzi tra i quali Tre bare bianche ha conquistato il Premio Herralde nel 2010[3].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

D'origini ebree, sposatosi con la scrittrice palestinese Zahiye Kundos, si è convertito all'islamismo[4].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Trece circos comunes (1999)
  • De ciertos animales tristes (1999)
  • Trece circos y otros cuentos comunes (1994-2001) (2010)

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Zanahorias voladoras (2004)
  • Las orejas del lobo (2006)
  • Tre bare bianche (Tres ataúdes blancos, 2010), Milano, Feltrinelli, 2012 traduzione di Pino Cacucci ISBN 978-88-07-01892-3.

Letteratura per ragazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Corazón de león (2016)

Alcuni riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Scheda dell'autore, su schavelzongraham.com. URL consultato il 26 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2018).
  2. ^ (EN) Biografia e bibliografia, su literaturfestival.com. URL consultato il 26 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2018).
  3. ^ (ES) Rosa Mora, Antonio Ungar gana el Herralde con un 'thriller' de humor negro, su elpais.com, 9 novembre 2010. URL consultato il 26 settembre 2018.
  4. ^ (EN) Neri Livneh, The Colombian Writer With Jewish Roots Who Became a Muslim Before Moving to Israel, su haaretz.com, 25 giugno 2016. URL consultato il 26 settembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2795341 · ISNI (EN0000 0001 2118 1873 · LCCN (ENno2005048759 · GND (DE143992554 · BNE (ESXX1554005 (data) · BNF (FRcb15651852m (data) · J9U (ENHE987007269159205171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2005048759