Anna Maria Pertl

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Anna Maria Pertl Mozart)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Anna Maria Walburga Pertl

Anna Maria Walburga Pertl, coniugata Mozart (Sankt Gilgen, 25 dicembre 1720Parigi, 3 luglio 1778), era la madre di Wolfgang Amadeus Mozart e Maria Anna Mozart.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la figlia di Eva Rosina Altmann (1681–1755) e di Wolfgang Nicolaus Pertl (1667–1724), prefetto di Hildenstein e secondo marito della madre.

Sposò Leopold Mozart il 21 novembre 1747 a Salisburgo. Ebbe con lui sette figli, cinque dei quali morirono nei primi mesi di vita, conformemente all'alto tasso di mortalità infantile dell'epoca. Sopravvissero solo Wolfgang Amadeus, nato nel 1756, e la sorella maggiore Maria Anna detta “Nannerl”, nata nel 1751.

Secondo alcuni biografi mozartiani,[senza fonte] il genio del Maestro è riconducibile anche alle qualità molto diverse e molto accentuate che ereditò dai suoi genitori. Dal padre prese la musicalità, la serietà, la dedizione al lavoro; dalla madre la gioia di vivere, la fantasia, il senso dell'umorismo. Anna Maria Pertl era in effetti una donna molto diversa da suo marito; sicuramente meno colta, ma anche più equilibrata e capace di smussare l'autoritarismo e le rigidezze del capofamiglia. Nelle sue lettere è possibile ravvisare lo stesso gusto dello scherzo osceno che ha reso tanto celebri le lettere di Mozart. Una volta così scrisse al marito:

«Adio, ben mio [in italiano nell'originale], vivi sano, stira il culo fino alla bocca. Ti auguro buona notte, caca nel letto finché scricchiola, è già l'una passata, ora la rima puoi farla tu.[1]»

Anna Maria non coltivava la musica, pur essendo la moglie di un eccellente violinista e compositore, e la madre di due bambini prodigio. Il loro talento musicale, e l'ambizione di suo marito, la portarono comunque lontano: avendo riscontrato le straordinarie qualità dei suoi figli, Leopold li fece esibire fin da piccoli in molte città europee. Così, al seguito della famiglia, Anna Maria visitò le corti d'Europa e conobbe personalmente numerosi sovrani, fra cui l'imperatrice Maria Teresa d'Austria, Luigi XV di Francia e Giorgio III del Regno Unito.

La famiglia Mozart nel 1780, due anni dopo la morte della madre, raffigurata nel ritratto appeso alla parete.

Quando Wolfgang fu adolescente e suo padre decise di portarlo nella patria dell'opera lirica, l'Italia (17691773), le due donne di casa dovettero restare a Salisburgo. Alcuni anni dopo, nel 1777, Wolfgang decise di abbandonare la corte di Salisburgo per cercare fortuna altrove: l'arcivescovo di Salisburgo rifiutò di concedere a Leopold il permesso di partire con il figlio. Si decise allora che sarebbe stata Anna Maria ad accompagnare Wolfgang. La partenza avvenne il 23 settembre 1777: prima tappa del viaggio fu Monaco di Baviera, quindi Augusta, Mannheim e infine Parigi.

A Parigi la necessità di stare continuamente in giro, per cercare lavoro e insegnare musica, costrinse Mozart a lasciare sua madre quasi sempre sola. Lei non parlava francese e non si muoveva dalla casa in Rue du Gros Chenet, dove pativa il freddo. La sua salute cominciò a peggiorare e contrasse una febbre - un "riscaldo interno", secondo la terminologia dell'epoca. Non si fidava dei medici francesi e Wolfgang dovette fare salti mortali per trovarle un medico austriaco.

Morì il 3 luglio 1778, a 57 anni. «Si è spenta come una candela», scrisse Wolfgang in una lettera all'amico Franz Joseph Bullinger[2]. Fu seppellita il giorno dopo nel camposanto della parrocchia di Saint-Eustache.

La morte della madre spezzò un equilibrio e segnò il sorgere di una conflittualità all'interno della famiglia Mozart, che pian piano portò i suoi componenti ad allontanarsi, fisicamente e psicologicamente. Nel 1781 Wolfgang si trasferì a Vienna, abbandonando per sempre il servizio presso la corte arcivescovile di Salisburgo e ribellandosi ai dettami del padre, che continuò a torturarlo con lettere piene di recriminazioni e rimbrotti. Anche i rapporti di Wolfgang con la sorella Nannerl diventarono sempre più freddi: quando morì anche Leopold, sorsero dissapori circa l'eredità e i due giunsero a non avere più contatti di alcun genere.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal marito, ebbe sette figli, cinque dei quali morti nei primi mesi di vita:[3][4]

  • Johann Leopold Joachim (18 agosto 1748 – 2 febbraio 1749);
  • Maria Anna Cordula (18 giugno 1749 – 24 giugno 1749);
  • Maria Anna Nepomucena Walpurga (13 maggio 1750 - 29 luglio 1750);
  • Maria Anna Walburga Ignatia (30 luglio 1751-29 ottobre 1829), detta Nannerl;
  • Johann Karl Amadeus (4 novembre 1752 – 2 febbraio 1753);
  • Maria Crescentia Francesca Paula (9 maggio 1754 - 27 giugno 1754);
  • Johann Chrysostomus Wolfgang Amadeus (27 gennaio 1756 - 5 dicembre 1791).

L'ultima nascita fu per lei particolarmente traumatica e pericolosa, dal momento che non espulse naturalmente la placenta e dovette essere rimossa manualmente, correndo il serio rischio di contrarre un'infezione mortale. Tuttavia, riuscì a riprendersi, anche se in seguito non ebbe altri figli[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tutte le lettere di Mozart, cit., p. 537.
  2. ^ Tutte le lettere di Mozart, cit., p. 910.
  3. ^ Jean.5 Rivet, su roglo.eu. URL consultato il 4 agosto 2023.
  4. ^ Mozart Day by Day, su web.archive.org, 25 febbraio 2014. URL consultato il 4 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  5. ^ Maynard Solomon, Mozart: a life, 1. ed, HarperCollinsPublishers, 1995, p. 37, ISBN 978-0-06-019046-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Murara, Tutte le lettere di Mozart. L'epistolario completo della famiglia Mozart 1755-1791, Varese, Zecchini, 2011. ISBN 978-88-65400-14-2.
  • Stanley Sadie, Wolfgang Amadeus Mozart. Gli anni salisburghesi 1756-1781, Milano, Bompiani, 2006. ISBN 978-88-45255-79-3.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN68977857 · ISNI (EN0000 0000 4204 5152 · CERL cnp00552006 · LCCN (ENn92074129 · GND (DE119285428 · BNF (FRcb12206056v (data) · J9U (ENHE987007409302905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n92074129