Andrea Lazzari (storico)

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Andrea Lazzari, solito firmare le sue pubblicazioni come arciprete Andrea Lazzari (Urbino, 16 agosto 1754Roma, 6 dicembre 1831[1]) è stato un religioso, letterato e storico italiano, noto in particolare per le sue ricerche e pubblicazioni sulla storia urbinate.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da Antonio Lazzari, cittadino d'Urbino, e da Angella Mattei, figlia di Flavia Speranza nobile di Fossombrone, dopo gli studi a Urbino in teologia presso il collegio dei padri delle scuole pie con Camillo Simi, si laureò in diritto civile e canonico col prevosto Venturucci.[2]

Per le sue capacità nelle belle lettere fu chiamato a occupare la cattedra di eloquenza nel seminario di Jesi e poi al seminario di Pesaro, dove divenne anche rettore. Alla morte di mons. Barsanti fece ritorno a Urbino dove nel 1785 divenne arciprete della pieve di San Martino e nel 1794 prevosto alla chiesa di Santo Spirito,[2] ove operò dal 1795 al 1816.[3]

Fu membro di importanti accademie, fa le quali l'Arcadia, la Ducale, e la Pontificia Accademia Ecclesiastica. Fu dottore di collegio presso l'Università di Urbino.[2][3] Sotto papa Pio VI ebbe i maggiori riconoscimenti nella carriera ecclesiastica: eletto nel 1797 deputato a Roma dalla Comunità di Urbino e Montefeltro, divenne protonotario apostolico, cappellano segreto, cameriere segreto e, nel 1805, prelato domestico del Pontefice.[2][3]

Particolarmente rilevanti furono i suoi studi sulla storia urbinate, le raccolte epistolari, e le biografie di personalità (fra le quali quelle su Ludovico Antonio Muratori e gli illustri professori delle belle arti, e de' valenti mecanici).[3] Influenzato dall'illuminismo settecentesco, Lazzari si occupò della storia romana di Urbino con un approccio rigoroso e scientifico. Alcuni dei suoi scritti furono inclusi nella fondamentale opera del Colucci di trenta volumi sulle Antichità Picene.[3] Lo stesso Colucci lo descrisse così in introduzione al terzo volume:

«mi giunsero due Dissertazioni dell'eruditissimo Sig. Andrea Arciprete Lazzari Urbinate sulla origine di Urbino sua patria, e della religione in detta Città. Essendo ben conosciuto il merito di questo degno soggetto per altre letterarie produzioni, e per essersi esercitato in due rispettabili Seminarj Vescolili di Jesi, e di Pesaro, con somma lode nell'impegno di Maestro d'Eloquenza, non esitai punto a risolvere d'inserirle in questo volume. Queste due Dissertazioni piene di erudizione, e di soda critica furono già pubblicate [...]»

Lazzari fu anche fra le fonti ampiamente usate da Gaetano Moroni per redigere il suo Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica.[5]

Morì nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 1831, a settantasette anni.[1][6] Nella città di Nociglia gli è stata dedicata una via del centro cittadino.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Philippe Bountry, Andrea LAZZARI (1754-1831), in Prélats Référendaires et officers de curie en fonctions sous la restauration (1814-1846), Roma, Publications de l’École française de Rome, 2002, ISBN 9782728310227.
  2. ^ a b c d Tommaso Moro, Biblioteca Picena, Notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, vol. 5, Domenicantonio Quercetti, 1796, pp. 245-249.
  3. ^ a b c d e Ulrico Agnati, Per la storia romana della provincia di Pesaro e Urbino, L'Erma di Bretschneider, 1999, pp. 90-91, ISBN 9788882650704.
  4. ^ Continuazione del nuovo Giornale de' Letterati d'Italia, vol. 42, Modena, Società Tipografica, 1790, p. 146.
  5. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipografia Emiliana, 1857.
  6. ^ Giuseppe M. Croce, Vincenzo Tizzani. Effemeridi Romane, vol. 1, Gangemi Editore, 2015, p. 326, ISBN 9788849276152.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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