Alberto Castellanos

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Alberto Castellanos (Córdoba, 1896Rio de Janeiro, 1968) è stato un botanico ed esploratore argentino, specialista delle Cactaceae dell'America meridionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Castellanos conseguì il dottorato in Scienze Biologiche presso l'Università di Buenos Aires, ove poi continuò l'attività di ricerca e insegnamento[1]. Svolse un'intensa attività in ambito accademico, essendo stato membro del Consiglio di Facoltà di Buenos Aires (1937-1940), presidente del I Congresso Botanico dell'America meridionale (tenutosi a Rio de Janeiro nel 1938[2]), fondatore del Dipartimento di Botanica a Montevideo, presidente onorario della Società Argentina delle Piante Succulente, membro fondatore della International Association of Plant Taxonomists e direttore della sezione botanica del Museo argentino di Scienze Naturali (incarico che ricoprì per 20 anni)[1]. Contribuì anche all'introduzione della Paleobotanica in Argentina[3].

L'attività di ricerca riguardò prevalentemente le Cactaceae e la flora argentina, realizzandone il primo catalogo[1]. Si occupò anche di altre famiglie, tra le quali Mayacaceae, Xyridaceae, Eriocaulaceae, Pontaderiaceae e, in particolare, delle Bromeliaceae argentine, di cui era considerato la massima autorità[1].

Svolse attività di raccolta di campioni dal 1917 al 1939, principalmente in Argentina, ma anche nei paesi limitrofi e in Europa[1]. Nel 1932, effettuò una raccolta di campioni di flora della Terra del Fuoco.

Si occupò anche di Fitogeografia dell'Argentina e di storia delle Scienze Naturali del Sud America[1].

Nel 1955 fu obbligato ad emigrare e si stabilì a Rio de Janeiro, ove nel 1958 ottenne un incarico di docenza presso il Museo Nazionale[1]. Nel 1966 andò in pensione, pur continuando a viaggiare e raccogliere campioni e contribuendo alla realizzazione dell'Herbarium Bradeanum[1].

Morì a Rio de Janeiro a causa di una malattia contratta al ritorno da un viaggio e fu lì sepolto[1].

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Castellanos si sposò con una professoressa di matematica, Herminia Violeta Lelong, da cui ebbe due figli[1][4].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • "Rhipsalis" argentinas (cactáceas) (tesi di laurea in Scienze Naturali), Universidad de Buenos Aires, Facultad de Ciencias Exactas, Físicas y Naturales, 1925, 25 pagg.

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Castellanos, R.A. Pérez Moreau, Los tipos de vegetación de la República Argentina, Universidad Nacional de Tucumán, Facultad de Filosofía y Letras, Monografías del Instituto de Estudios Geográficos, 4, 1945, 154 pagg.
  • Por un rincón de la Puna de Atacama, Asociación Cultural de Conferencias de Rosario, Publicación Nº 6, Rosario, 1927.
  • A. Castellanos, Herminia Violeta Lelong, Cactaceae, in: Genera et Species Plantarum Argentinarum (a cura di H. R. Descole),

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

In suo onore è stato denominato l'Herbarium Alberto Castellanos (GUA) a Rio de Janeiro[1].

In suo onore sono state denominate i seguenti generi e le seguenti specie:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Alberto Castellanos, scheda biografica su JSTOR.
  2. ^ Rodríguez R. Rodríguez, Martín Cárdenas, el eximio botánico y naturalista de América, Plural editores, 2005, ISBN 978-9990563528, pag. 161.
  3. ^ Pedro N. Stipanicic, Alfredo J. Cuerda, Pioneros de las Ciencias Geologicas y afines de la Argentina y algunas de sus anécdotas Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Miscelanéa nº 102, Academia Nacional de Ciencias, Córdoba, Argentina, 2004, ISSN 0325-3406.
  4. ^ Alberto Castellanos (1896-1968) - Cactuspro.com

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paul T. Isley III, Tillandsia: The World's Most Unusual Air Plants, Botanical Press, Gardena, California, 1987.
  • R. Singer, Alberto Castellanos 1896-1968, Taxon, 18 (1969): pagg. 308-309.

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