A Peck a Sec.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
A Peck a Sec.
ArtistaFreddie Hubbard
Autore/iHank Mobley (musica)
GenereJazz
Esecuzioni notevoliBobby Broom, Jim Rotondi Quintet, Gianni Basso Quartet, The Jazz Renegades, The Michael Thomas Quintet, Unpredictable Nature, The Swinging Ladies
Data1960
NoteBlue Note 45-1809, BLP (BST8) 4056[1]

A Peck a Sec. (talvolta Pec a sec) è una canzone scritta da Hank Mobley e registrata per la prima volta il 6 novembre 1960 dal trombettista statunitense Freddie Hubbard, componimento incluso nell'album Goin' Up per l'incisione curata dalla Blue Note Records con il numero di catalogo BLP 4056[1][2].

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Il brano è una canzone dal ritmo swing[3] per una composizione jazz orchestrale che unisce il free jazz e l'hard bop. Secondo le note di Ira Gitler (1961)[3], storico del jazz, la musica si basa sul giro di accordi del noto standard jazz I Got Rhythm[3]: la prima esecuzione fu eseguita con il convincente supporto di musicisti notevoli come Paul Chambers e Philly Joe Jones, oltre alla capacità della mano destra del pianista McCoy Tyner ("mai così felice" come in questa occasione, per Gitler[3]). Fra l'altro, Jones ebbe un breve assolo prima della chiusura.

La canzone è stata scritta dal sassofonista e compositore statunitense Hank Mobley – anch'egli presente all'esecuzione sonora di A Peck a Sec. con il suo sassofono tenore accanto a Hubbard, Chambers e gli altri già citati – di certo conosciuto al grande pubblico a partire dalla partecipazione all'album di Miles Davis, Someday My Prince Will Come (1961).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b J. G. Jepsen, p. 390.
  2. ^ (EN) Freddie Hubbard – Goin' Up, su Discogs, Zink Media.
  3. ^ a b c d (EN) Freddie Hubbard: The Early Years on Blue Note, su jazzprofiles.blogspot.com, 24 maggio 2019. URL consultato il 30 dicembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jorgen Grunnet Jepsen (a cura di), Jazz records 1942-1965, Holte, Denmark / K. E. Knudsen, 1969, Volume 4, Parte 2, p. 390.
  • Jazz Journal International, Billboard Limited, 1993

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Jazz: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di jazz