Emicrania: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
inizio revisione
ampliamento - inserimento note
Riga 14: Riga 14:


== Cenni storici ==
== Cenni storici ==

=== Tempi antichi ===
[[Immagine:Papyrus Migraine Therapy.png|thumb|upright=0.6||Papiro egiziano: trattamento dell'emicrania con metodi naturali.]]
[[Immagine:Papyrus Migraine Therapy.png|thumb|upright=0.6||Papiro egiziano: trattamento dell'emicrania con metodi naturali.]]
Già nei documenti risalenti all'[[antico Egitto]] ([[1200 a.C.]]) sono presenti riferimenti all'emicrania e alla [[nevralgia]].
Le prime descrizioni dell'emicrania le si devono a [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] (460 - 380 A.C.), che descrisse la forma con aura, mentre [[Areteo di Cappadocia]] la chiamò heterocrania<ref>{{cita libro | cognome= Bussone| nome= Autori Gennaro | coautori=Vincenzo Bonavita | titolo= Le cefalee: manuale teorico-pratico p.4| editore= Springer| città= | anno=2007 | id= ISBN 9788847007536 }}</ref>

In seguito il termine divenne ufficialmente hemicrania grazie a [[Galeno]] (129 – 216) che lo introdusse, egli rintracciò negli umori (vapori) che si elevano dal fegato alla testa, le cause dell'emicrania.<ref>{{cita libro | cognome= Pini | nome= Mauro | coautori=| titolo= Titolo Aspetti psicopatologici delle cefalee primarie. Teorie, metodi e risultati della ricerca p. 15 | editore= FrancoAngeli| città= New York| anno=2006 | id= ISBN 9788846477958 }}</ref>


=== Nel medioevo ===
Già nei documenti risalenti all'[[antico Egitto]] ([[1200 a.C.]]) sono presenti riferimenti all'emicrania e alla [[nevralgia]]. Nell'[[antica Grecia]], [[Galeno]] rintracciò negli umori (vapori) che si elevano dal fegato alla testa, le cause dell'emicrania. Questo stesso termine deriva dagli studi e dalle definizioni attribuiti da Galeno ai sintomi.<br>
Nel [[medioevo]] [[Avicenna]] analizzò i sintomi e le origini del male attribuendoli allo stile di vita e ad alcuni eventi tipicamente femminili, come la [[menopausa]] e
Nel [[medioevo]] [[Avicenna]] analizzò i sintomi e le origini del male attribuendoli allo stile di vita e ad alcuni eventi tipicamente femminili, come la [[menopausa]] e
l'[[aborto]].<ref>cite web url=http://en.wikipedia.org/wiki/Migraine</ref><br>
l'[[aborto]].<ref>cite web url=http://en.wikipedia.org/wiki/Migraine</ref><br>

Versione delle 11:48, 14 lug 2009

Template:Disclaimer soccorso

Template:Infobox Malattia

L' emicrania (dal greco hemikranion, un lato del capo) è un tipo di mal di testa, spesso molto intenso. È una malattia di origine neurologica.

Cenni storici

Tempi antichi

Papiro egiziano: trattamento dell'emicrania con metodi naturali.

Già nei documenti risalenti all'antico Egitto (1200 a.C.) sono presenti riferimenti all'emicrania e alla nevralgia. Le prime descrizioni dell'emicrania le si devono a Ippocrate (460 - 380 A.C.), che descrisse la forma con aura, mentre Areteo di Cappadocia la chiamò heterocrania[1]

In seguito il termine divenne ufficialmente hemicrania grazie a Galeno (129 – 216) che lo introdusse, egli rintracciò negli umori (vapori) che si elevano dal fegato alla testa, le cause dell'emicrania.[2]

Nel medioevo

Nel medioevo Avicenna analizzò i sintomi e le origini del male attribuendoli allo stile di vita e ad alcuni eventi tipicamente femminili, come la menopausa e l'aborto.[3]
Nel XVII secolo, l'ipotesi vascolare ha sostituito gli umori come causa possibile, e fino a trent'anni anni fa è stata considerata la più credibile. Per gran parte del Novecento gli scienziati hanno ritenuto plausibile la spiegazione della dilatazione e della tensione dei vasi sanguigni come causa del dolore e che questo fenomeno fosse preceduto da un calo di flusso e da un breve restringimento dei vasi. Attualmente i ricercatori propendono invece per una origine neurologica, localizzabile nella parte più antica, ossia il tronco encefalico.[4]

Sintomi

L'emicrania è caratterizzata da attacchi di dolore moderato o forte e deve includere una delle seguenti caratteristiche: dolore in un solo lato della testa, senso di nausea, fotofobia e fonofobia o dolore che peggiora col movimento. I sintomi e la loro durata variano considerevolmente da paziente a paziente, da un attacco all'altro.

L' emicrania complessa o emicrania con aura, che colpisce il trenta per cento dei malati è preceduta da un insieme di sintomi specifici chiamati aura, che comunemente si manifestano come una distorsione nella vista, che provoca la visione di flash luminosi, lampi o forme geometriche. In alcuni casi l'aura procura anche debolezza, formicolio e difficoltà nel linguaggio, vertigini e solitamente precede il mal di testa. Il mal di testa vero e proprio inizia solitamente al mattino e non dura più di 4 ore, sono assenti nausea e vomito ed il dolore è generalmente sopportabile.[5]

L' emicrania comune o emicrania senza aura, al contrario, non presenta questa caratteristica e invece i suoi sintomi sono dolore improvviso e pulsante che aumenta con i movimenti ed è situato in una metà della testa, la cui durata varia da qualche ora a tre giorni ed è associato a nausea, vomito, fastidio nei confronti dei rumori e della luce. I sintomi si attenuano con la permanenza in locali al buio ed evitando di assumere sostanze vasodilatatrici.[6]

Frequenza e durata

Normalmente, l'emicrania è una patologia ereditaria e comincia a manifestarsi durante l'adolescenza, nonostante alcuni studi indicano che potrebbe iniziare sin dall'infanzia. L'emicrania è più frequente nelle donne (i due terzi dei casi complessivi) che negli uomini in età compresa fra 15 e 55 anni. La frequenza degli attacchi tende a diminuire con l'avanzare dell'età. Mediamente i malati subiscono uno o due attacchi al mese della durata di ventiquattro ore, però vi sono casi (10 per cento) di attacchi settimanali, di sintomi prolungati anche per tre giorni e di recidività quasi persistente che colpisce quindici giorni al mese (8 per cento di casi).[4]

Cause

Le cause dell'emicrania non si conoscono del tutto, non si esclude un possibile causa genetica provocata dall'ereditarietà di un certo numero di geni. Nei Paesi sviluppati si è incrementato, negli ultimi quarant'anni, il numero di pazienti con emicrania. Si presume che lo stile di vita e fattori ambientali abbiano un ruolo importante fra le cause che scatenano l'emicrania.

Fra i fattori che possono far scatenare il dolore ci sono lo stress, l'esercizio fisico, l'insonnia, il cioccolato, il glutammato monosodico, il vino rosso e altri alimenti, la disidratazione, la fame, le allergie, i cambiamenti meteorologici, l'altitudine; in più anche una postura scorretta, specie al computer, e l'esposizione alle luci al neon.[senza fonte]

Per quanto riguarda l'aura, gli specialisti tendono a colpevolizzare una depressione corticale propagata, costituita da un'onda indotta dalle cellule nervose che si diffonde in una vasta zona della corteccia e che viene considerata la prima fase, detta di ipereccitabilità, del processo, durante la quale la zona necessità di un grande quantitativo di sangue, a cui ne segue un'altra fase chiamata di inibizione, nella quale i neuroni mantengono uno stato di quiete e quindi nella stessa zona, in questo caso, occorre molto meno sangue rispetto a prima. I ricercatori ritengono che questo repentino cambiamento nel flusso sanguigno preceda, abitualmente, il dolore al capo e che l'aura sia relazionata proprio alla depressione corticale propagata.[4]

Alcuni ricercatori ritengono che la depressione corticale propagata possa stimolare i nervi del trigemino, perché durante la fase di ipereccitabilità rilascia neurotrasmettitori, che con il loro ruolo di messaggeri, inducono il nervo del trigemino alla trasmissione dei segnali di dolore. Altri scienziati hanno individuato l'origine del dolore non tanto nella depressione corticale, quanto nel tronco encefalico, sede della percezione alla luce, ai rumori, della sensibilità al dolore e sito di transito delle informazioni dal corpo verso il cervello e viceversa. [4]

Alcuni studiosi hanno notato un assottigliamento della materia grigia nella zona del cervello che gestisce il dolore. Quest'assottigliamento varia a seconda dell'intensità e della frequenza degli attacchi. Altri studiosi, invece, notano un ispessimento della corteccia cerebrale nella zona occipitale che gestisce la vista. Per questo, in alcuni tipi d'emicrania si ha della cecità totale o parziale per un certo periodo di tempo.

Rimedi

I farmaci antiinfiammatori e gli analgesici sono i farmaci anti mal di testa più comunemente utilizzati. In pratica i farmaci cercano di bloccare alcuni passaggi chimici fondamentali dei precursori delle prostaglandine di cui viene bloccata la sintesi. Lo scopo è di attenuare il dolore proprio laddove viene riconosciuto e quindi nel cervello. Le prostaglandine agiscono sia su neurotrasmettitori che hanno la peculiarità di aumentare la sensazione dolorosa, sia come controllori dei percorsi di scorrimento del dolore.Spesso questi farmaci possono legarsi alle molecole di Emoglobina colorando il sangue di un verde carciofo.

Note

  1. ^ Autori Gennaro Bussone, Vincenzo Bonavita, Le cefalee: manuale teorico-pratico p.4, Springer, 2007, ISBN 9788847007536.
  2. ^ Mauro Pini, Titolo Aspetti psicopatologici delle cefalee primarie. Teorie, metodi e risultati della ricerca p. 15, New York, FrancoAngeli, 2006, ISBN 9788846477958.
  3. ^ cite web url=http://en.wikipedia.org/wiki/Migraine
  4. ^ a b c d "Perché colpisce l'emicrania", di David W.Dodick e J.Jay Gargus, pubbl. su "Le Scienze (American Scientific)", num.482, ottobre 2008, pag.76-83
  5. ^ "Sapere e Salute: speciale mal di testa", supplemento al num.32, maggio 2001, anno XI, pag.6-10, di Roberta Pasero "Mal di testa: come dove quando"
  6. ^ "Sapere e Salute: speciale mal di testa", supplemento al num.32, maggio 2001, anno XI, pag.6-10, di Roberta Pasero "Mal di testa: come dove quando"

Collegamenti esterni

  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina