Megachirella wachtleri: differenze tra le versioni

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La '''megachirella''' ('''''Megachirella wachtleri''''') è un [[rettile]] estinto, appartenente agli [[squamati]]. Visse nel [[Triassico medio]] ([[Anisico]], circa 240 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in [[Italia]] ([[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]]). E' considerato il più antico squamato noto.
'''Megachirella''' è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[rettile]] [[Squamata|squamato]] vissuto nel [[Triassico medio]], circa 240 milioni di anni fa ([[Anisico]]), i cui resti fossili sono stati ritrovati in [[Italia]] ([[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]]). Il genere contiene una singola [[Specie tipo|specie]], ossia ''M. wachtleri'', considerata il più antico squamato noto.

==Descrizione==
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Questo rettile è conosciuto esclusivamente per uno [[Scheletro (anatomia)|scheletro]] parziale, conservato in connessione anatomica. Il reperto comprende [[cranio]] quasi completo, la metà anteriore del corpo e parte delle zampe anteriori. Il cranio, benché privo della parte anteriore del muso, sembrerebbe essere stato piuttosto robusto e grande; il [[collo]] era moderatamente allungato e le zampe anteriori erano decisamente grandi e forti. Le dimensioni non dovevano superare i 15 centimetri di lunghezza, e l'aspetto doveva richiamare quello di una [[lucertola]] dalle zampe robuste.
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==Classificazione==
==Classificazione==
[[File:Bild-CC-by-Michael-Wachtler-sa-3.0-de-Megachirella.jpg|thumb|left|Fossile di ''M. wachtleri'']]
Questo rettile è stato scoperto nella zona di [[Braies]], in Alto Adige, ed è stato descritto nel [[2003]]. ''Megachirella'' è stato inizialmente classificato come un membro basale dei [[lepidosauromorfi]], il grande gruppo di rettili diapsidi comprendente lucertole, serpenti e alcune forme estinte come i [[plesiosauri]]. In particolare, il fossile mostra alcune somiglianze (principalmente nel cranio) con alcune forme primitive come i cosiddetti [[Eolacertilia]]. La mancanza di alcune parti dello scheletro, però, non permettono una classificazione più chiara.
Questo rettile è stato scoperto nella zona di [[Braies]], in Alto Adige, ed è stato descritto nel [[2003]]. ''Megachirella'' è stato inizialmente classificato come un membro basale dei [[lepidosauromorfi]], il grande gruppo di rettili diapsidi comprendente lucertole, serpenti e alcune forme estinte come i [[plesiosauri]]. In particolare, il fossile mostra alcune somiglianze (principalmente nel cranio) con alcune forme primitive come i cosiddetti [[Eolacertilia]]. La mancanza di alcune parti dello scheletro, però, non permettono una classificazione più chiara. Un'analisi filogenetica del 2013 ha confermato che si trattava di un [[Lepidosauromorpha|lepidosauromorfo]] strettamente correlato al gruppo corona di [[Lepidosauria]].<ref name=RB13>{{Cite journal|last1=Renesto|first1=Silvio|last2=Bernardi|first2=Massimo|title=Redescription and phylogenetic relationships of Megachirella wachtleri Renesto et Posenato, 2003 (Reptilia, Diapsida)|journal=Paläontologische Zeitschrift|date=23 July 2013|volume=88|issue=2|pages=197–210|doi=10.1007/s12542-013-0194-0|issn=1867-6812}}</ref>


Uno studio pubblicato nel 2018 ha individuato in ''Megachirella'' il più antico tra gli squamati, il grande gruppo di lepidosauromorfi a cui appartengono lucertole, [[Serpentes|serpenti]] e [[Amphisbaenia|anfisbene]]. Questo studio, che ha utilizzato scansioni del fossile tramite [[Tomografia computerizzata|tomografia assiale computerizzata]] ad alta risoluzione, ha rivelato nuovi dettagli della sua [[anatomia]]. Questi dati, comparati con un dataset [[Filogenesi|filogenetico]] che combinava dati morfologici e filogenetici di 129 taxa di rettili viventi ed estinti, hanno condotto gli studiosi a comprendere che ''Megachirella'' era dotata di caratteristiche esclusive degli squamati; lo studio, inoltre, indica che i [[Gekkonidae|gechi]] furono i primi squamati a differenziarsi, e non le [[Iguanidae|iguane]] come precedentemente ritenuto (Simoes et al., 2018a; Simoes et al., 2018b).
Uno studio pubblicato nel 2018 ha individuato in ''Megachirella'' il più antico tra gli squamati, il grande gruppo di lepidosauromorfi a cui appartengono lucertole, [[Serpentes|serpenti]] e [[Amphisbaenia|anfisbene]]. Questo studio, che ha utilizzato scansioni del fossile tramite [[Tomografia computerizzata|tomografia assiale computerizzata]] ad alta risoluzione, ha rivelato nuovi dettagli della sua [[anatomia]]. Questi dati, comparati con un dataset [[Filogenesi|filogenetico]] che combinava dati morfologici e filogenetici di 129 taxa di rettili viventi ed estinti, hanno condotto gli studiosi a comprendere che ''Megachirella'' era dotata di caratteristiche esclusive degli squamati; lo studio, inoltre, indica che i [[Gekkonidae|gechi]] furono i primi squamati a differenziarsi, e non le [[Iguanidae|iguane]] come precedentemente ritenuto.<ref>{{Cite journal|last1=Simōes|first1=Tiago R.|last2=Caldwell|first2=Michael W.|last3=Talanda|first3=Mateusz|last4=Bernardi|first4=Massimo|last5=Palci|first5=Alessandro|last6=Vernygora|first6=Oksana|last7=Bernardini|first7=Federico|last8=Mancini|first8=Lucia|last9=Nydam|first9=Randall L.|title=The origin of squamates revealed by a Middle Triassic lizard from the Italian Alps|journal=[[Nature (journal)|Nature]]|date=30 May 2018|accessdate=31 May 2018|volume=557|issue=7707|pages=706–709|url=https://www.nature.com/articles/s41586-018-0093-3|doi=10.1038/s41586-018-0093-3|pmid=29849156}}</ref><ref name="MoAL">{{Cite web|last=Weisberger|first=Mindy|title=This 240-Million-Year-Old Reptile Is the 'Mother of All Lizards'|work=[[Live Science]]|publisher=[[Purch Group]]|date=30 May 2018|accessdate=2 June 2018|url=https://amp.livescience.com/62693-mother-of-lizards-fossil.html}}</ref>


==Paleobiologia==
==Paleobiologia==
Nonostante sia stato ritrovato in depositi marini, il fossile di ''Megachirella'' non mostra alcun adattamento alla vita acquatica. Al contrario molte caratteristiche inducono a pensare che questo animale fosse ben adattato a uno stile di vita terrestre: le zampe anteriori robuste, la forma degli artigli, il [[carpo]] ben ossificato e le costole cave. Si suppone che l'esemplare sia stato trasportato insieme ad alcune piante in un ambiente costiero di acque basse.
Nonostante sia stato ritrovato in depositi marini, il fossile di ''Megachirella'' non mostra alcun adattamento alla vita acquatica. Al contrario molte caratteristiche inducono a pensare che questo animale fosse ben adattato a uno stile di vita terrestre: le zampe anteriori robuste, la forma degli artigli, il [[carpo]] ben ossificato e le costole cave. Si suppone che l'esemplare sia stato trasportato insieme ad alcune piante in un ambiente costiero di acque basse.<ref>{{Cite journal|last1=Renesto|first1=Silvio|last2=Posenato|first2=Renato|title=A new lepidosauromorph reptile from the Middle Triassic of the Dolomites (Northern Italy)|journal=Italian Journal of Paleontology and Stratigraphy|date=24 January 2009|accessdate=29 August 2015|volume=109|pages=463–474|url=https://riviste.unimi.it/index.php/RIPS/article/view/5517|doi=10.13130/2039-4942/5517|issn=2039-4942}}</ref>

== Note ==
<references/>


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 22:15, 17 apr 2019

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Megachirella
Fossile di Megachirella wachtleri, al Sauriermuseum in Aathal, Svizzera
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Superordine Lepidosauria
Genere Megachirella
Renesto & Posenato, 2003
Nomenclatura binomiale
Renesto & Posenato
† Megachirella wachtleri, 2003

Megachirella è un genere estinto di rettile squamato vissuto nel Triassico medio, circa 240 milioni di anni fa (Anisico), i cui resti fossili sono stati ritrovati in Italia (Alto Adige). Il genere contiene una singola specie, ossia M. wachtleri, considerata il più antico squamato noto.

Descrizione

Questo rettile è conosciuto esclusivamente per uno scheletro parziale, conservato in connessione anatomica. Il reperto comprende cranio quasi completo, la metà anteriore del corpo e parte delle zampe anteriori. Il cranio, benché privo della parte anteriore del muso, sembrerebbe essere stato piuttosto robusto e grande; il collo era moderatamente allungato e le zampe anteriori erano decisamente grandi e forti. Le dimensioni non dovevano superare i 15 centimetri di lunghezza, e l'aspetto doveva richiamare quello di una lucertola dalle zampe robuste.

Classificazione

Fossile di M. wachtleri

Questo rettile è stato scoperto nella zona di Braies, in Alto Adige, ed è stato descritto nel 2003. Megachirella è stato inizialmente classificato come un membro basale dei lepidosauromorfi, il grande gruppo di rettili diapsidi comprendente lucertole, serpenti e alcune forme estinte come i plesiosauri. In particolare, il fossile mostra alcune somiglianze (principalmente nel cranio) con alcune forme primitive come i cosiddetti Eolacertilia. La mancanza di alcune parti dello scheletro, però, non permettono una classificazione più chiara. Un'analisi filogenetica del 2013 ha confermato che si trattava di un lepidosauromorfo strettamente correlato al gruppo corona di Lepidosauria.[1]

Uno studio pubblicato nel 2018 ha individuato in Megachirella il più antico tra gli squamati, il grande gruppo di lepidosauromorfi a cui appartengono lucertole, serpenti e anfisbene. Questo studio, che ha utilizzato scansioni del fossile tramite tomografia assiale computerizzata ad alta risoluzione, ha rivelato nuovi dettagli della sua anatomia. Questi dati, comparati con un dataset filogenetico che combinava dati morfologici e filogenetici di 129 taxa di rettili viventi ed estinti, hanno condotto gli studiosi a comprendere che Megachirella era dotata di caratteristiche esclusive degli squamati; lo studio, inoltre, indica che i gechi furono i primi squamati a differenziarsi, e non le iguane come precedentemente ritenuto.[2][3]

Paleobiologia

Nonostante sia stato ritrovato in depositi marini, il fossile di Megachirella non mostra alcun adattamento alla vita acquatica. Al contrario molte caratteristiche inducono a pensare che questo animale fosse ben adattato a uno stile di vita terrestre: le zampe anteriori robuste, la forma degli artigli, il carpo ben ossificato e le costole cave. Si suppone che l'esemplare sia stato trasportato insieme ad alcune piante in un ambiente costiero di acque basse.[4]

Note

  1. ^ Redescription and phylogenetic relationships of Megachirella wachtleri Renesto et Posenato, 2003 (Reptilia, Diapsida), in Paläontologische Zeitschrift, vol. 88, n. 2, 23 July 2013, pp. 197–210, DOI:10.1007/s12542-013-0194-0.
  2. ^ The origin of squamates revealed by a Middle Triassic lizard from the Italian Alps, in Nature, vol. 557, n. 7707, 30 May 2018, pp. 706–709, DOI:10.1038/s41586-018-0093-3. URL consultato il 31 May 2018.
  3. ^ Mindy Weisberger, This 240-Million-Year-Old Reptile Is the 'Mother of All Lizards', in Live Science, Purch Group, 30 May 2018. URL consultato il 2 June 2018.
  4. ^ A new lepidosauromorph reptile from the Middle Triassic of the Dolomites (Northern Italy), in Italian Journal of Paleontology and Stratigraphy, vol. 109, 24 January 2009, pp. 463–474, DOI:10.13130/2039-4942/5517. URL consultato il 29 August 2015.

Bibliografia

  • Renesto S. and R.Posenato (2003) A new lepidosauromorph reptile from the Middle Triassic of the Dolomites. Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia 109 (463-474).
  • Renesto, S.; Bernardi, M. (2013). "Redescription and phylogenetic relationships of Megachirella wachtleri Renesto et Posenato, 2003 (Reptilia, Diapsida)". Paläontologische Zeitschrift.
  • Tiago R. Simões, Michael W. Caldwell, Mateusz Tałanda, Massimo Bernardi, Alessandro Palci, Oksana Vernygora, Federico Bernardini, Lucia Mancini, Randall L. Nydam. 2018a. The origin of squamates revealed by a Middle Triassic lizard from the Italian Alps. Nature; 557 (7707): 706 DOI: 10.1038/s41586-018-0093-3
  • Tiago R. Simoes, Michael W. Caldwell, Mateusz Talanda, Massimo Bernardi, Alessandro Palci, Oksana Vernygora, Federico Bernardini, Lucia Mancini, Randall L. Nydam. 2018b. X-ray computed microtomography of Megachirella wachtleri. Scientific Data 5, Article number: 180244

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