Amnesia infantile: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Linguistica: ampliamento con traduzione dalla voce Childhood amnesia su en.wikipedia.org
Riga 39: Riga 39:


La prospettiva dello sviluppo culturale sociale afferma che sia la lingua che la cultura svolgono un ruolo nello sviluppo della memoria autobiografica di un bambino<ref name=socialcultural>{{cite journal|last1=Fivush|first1=R.|last2=Nelson|first2=K.|title=The Emergence of Autobiographical Memory: A Social Cultural Developmental Theory.|journal=Psychological Review|year=2004|volume=111|issue=2|pages=486–511|doi=10.1037/0033-295X.111.2.486}}</ref>. Un aspetto importante di questa teoria considera la differenza tra i genitori che discutono a lungo dei ricordi con i loro figli in uno stile elaborativo e quelli che non lo fanno. I figli di genitori che discutono di ricordi con loro in uno stile elaborato riportano un numero maggiore di ricordi e ricordi più dettagliati rispetto ai bambini che non discutono i loro ricordi.
La prospettiva dello sviluppo culturale sociale afferma che sia la lingua che la cultura svolgono un ruolo nello sviluppo della memoria autobiografica di un bambino<ref name=socialcultural>{{cite journal|last1=Fivush|first1=R.|last2=Nelson|first2=K.|title=The Emergence of Autobiographical Memory: A Social Cultural Developmental Theory.|journal=Psychological Review|year=2004|volume=111|issue=2|pages=486–511|doi=10.1037/0033-295X.111.2.486}}</ref>. Un aspetto importante di questa teoria considera la differenza tra i genitori che discutono a lungo dei ricordi con i loro figli in uno stile elaborativo e quelli che non lo fanno. I figli di genitori che discutono di ricordi con loro in uno stile elaborato riportano un numero maggiore di ricordi e ricordi più dettagliati rispetto ai bambini che non discutono i loro ricordi.

==Implicazioni==
===Personalità===
I primi ricordi degli individui riflettono in modo significativo i tratti della loro [[personalità]]<ref name=PersonalityTraits>{{cite journal|last=Barrett|first=D|authorlink=Deirdre Barrett|title=The first memory as a predictor of personality traits|url=http://psycnet.apa.org/?fa=main.doiLanding&uid=1982-01271-001|issue=2|journal=Journal of Individual Psychology|year=1980|volume=36|pages=136–149}}</ref>. Le persone che rivelano una memoria infantile più dettagliata hanno maggiori probabilità di essere aperte nelle loro vite quotidiane e di rivelare informazioni personali agli altri<ref name=InterpersonalStyle>{{cite journal|last=Barrett|first=D|authorlink=Deirdre Barrett|title=Early Recollections as Predictors of Self Disclosure and Interpersonal Style|journal=Journal of Individual Psychology|year=1983|volume=39|pages=92–98}}</ref>. L'amnesia infantile ha anche implicazioni per la [[teoria dell'attaccamento]]. La ''Adult Attachment Interview'', uno strumento clinico sviluppato per valutare gli stili di attaccamento nell'adulto, fa largo uso del racconto dei ricordi della prima infanzia, ed è probabile che chi è in grado di fornire un racconto più accurato dei suoi primi ricordi, abbia anche un attaccamento più sicuro e una più precoce capacità di [[mentalizzazione]].
===Ricordi dimenticati===
Anche quando gli eventi dell'infanzia non vengono ricordati consapevolmente, possono essere ricordati implicitamente. Gli esseri umani possono essere addestrati con la tecnica del ''[[Priming (psicologia)|priming]]'', per ricordare in modo implicito, prima di poter essere in grado di ricordare fatti o eventi autobiografici<ref name=RememberWhy />. Questo è molto importante in termini di trauma emotivo. Gli adulti possono generalmente ricordare eventi dai 3-4 anni<ref name=EmotionalTrauma /><ref name="psycnet.apa.org"/>, e hanno memorie principalmente esperienziali che iniziano intorno ai 4 anni e mezzo. Tuttavia, è stato suggerito che gli adulti che hanno avuto un'infanzia traumatica e caratterizzata da abusi riportano una fine dell'amnesia infantile intorno ai 5-7 anni<ref name=EmotionalTrauma />. È stato suggerito che ciò è dovuto al fatto che le esperienze stressanti possono danneggiare i centri di memoria e forse rendere più difficile la formazione di ricordi<ref name=EmotionalTrauma />. Ciò, unito al fatto che il priming può verificarsi in età più giovane, potrebbe indicare che i bambini in situazioni di abuso hanno connessioni di memoria implicita che si sono formate in risposta all'abuso<ref name=EmotionalTrauma /><ref name=Freud /><ref name=RememberWhy />. Se questi ricordi "repressi" possano influenzare o meno gli individui, è una questione di considerevole dibattito in psicologia.
===Falsi ricordi===
Pochissimi adulti hanno ricordi di prima di 2 anni e mezzo. Coloro che riferiscono i ricordi di prima di questa età di solito non sono in grado di distinguere tra la memoria personale dell'evento e la semplice conoscenza di essa, che potrebbe provenire da altre fonti<ref name=FalseThree>{{cite journal|last1=Eacott|first1=M. J.|last2=Crawley|first2=R. A.|title=The offset of childhood amnesia: memory for events that occurred before age 3|issn=0096-3445|pmid=9503650|journal=Journal of Experimental Psychology: General|volume=127|year=1998|pages=22–33|doi=10.1037/0096-3445.127.1.22|issue=1}}</ref>. Gli eventi risalenti a un età superiore ai 10 anni sono relativamente facili da ricordare correttamente, mentre i ricordi a partire dai 2 anni sono più spesso confusi con immagini e ricordi falsi<ref name=FalseBeforeAfter>{{cite journal|last=Strange|first=D |author2=Wade, K. |author3=Hayne, H.|title=Creating False memories for Events that Occurred Before Versus After the Offset of Childhood Amnesia|journal=Memory|year=2008|volume=16|issue=5|pages=475–484|doi=10.1080/09658210802059049}}</ref>. I ricordi della prima infanzia sono suscettibili di falsi suggerimenti, rendendoli meno affidabili. Questi dovrebbero essere trattati con cautela, specialmente se hanno gravi conseguenze<ref name=FalseBeforeAfter />. Immaginare i dettagli di un falso evento può incoraggiare la generazione di falsi ricordi<ref name=FalseBeforeAfter />. Gli studi hanno dimostrato che le persone che hanno immaginato un evento infantile sono più propensi a credere che sia successo, rispetto a eventi che non hanno immaginato<ref name=Imaginationinflation>{{cite journal|last=Garry|first=M |author2=Loftus, E. |author3=Manning, C. |author4=Sherman, S.|title=Imagination Inflation: Imagining a childhood event inflates confidence that it occurred|journal=Psychonomic Bulletin & Review|year=1996|volume=3|issue=2|pages=208–214|doi=10.3758/BF03212420}}</ref>. Questo fenomeno è stato definito "inflazione dell'immaginazione", e dimostra che la semplice immaginazione di un evento può far sembrare più plausibile che sia realmente accaduto. Utilizzando lo stesso paradigma, le persone a cui viene mostrata una fotografia di se stessi come un bambino in un evento che non si è mai verificato possono creare falsi ricordi dell'evento immaginando l'evento nel tempo<ref name=hotairballoon>{{cite journal|last=Wade|first=K |author2=Garry, M. |author3=Read, D. |author4=Lindsay, S.|title=A picture is worth a thousand lies: Using false photographs to create false childhood memories|journal=Psychonomic Bulletin & Review|year=2002|volume=9|issue=2|pages=597–603|doi=10.3758/BF03196318}}</ref>. Pertanto, ciò implica che sarebbe possibile generare e / o alimentare falsi ricordi in un caso giudiziario. Questa preoccupazione ha portato l'[[American Psychiatric Association|APA]] a raccomandare cautela nell'accettare memorie di eventi fisicamente o sessualmente abusivi di prima dei 2 anni. Tuttavia raccomanda anche che questi ricordi non siano del tutto scartati, a causa della natura estremamente grave dei crimini ipotizzati<ref name=PsychBook />.


==Note==
==Note==

Versione delle 19:10, 4 dic 2018

L'amnesia infantile è l'incapacità degli adulti di recuperare ricordi episodici (ricordi di situazioni o eventi) prima dei due o quattro anni, così come dal periodo prima dei dieci anni, di cui gli adulti conservano meno ricordi di quanto ci si potrebbe aspettare dato il passare del tempo[1].

Alcune ricerche hanno dimostrato che i bambini possono ricordare eventi risalenti all'età di un anno, ma che questi ricordi potrebbero diminuire man mano che i bambini crescono[2][3][4] . La maggior parte degli psicologi differisce nel definire la fine dell'amnesia infantile. Alcuni la definiscono come l'età da cui è possibile recuperare la prima memoria. Questa è di solito tra i tre e i quattro anni, ma può variare da due a otto anni[5][6][7].

I cambiamenti nella codifica, memorizzazione e recupero dei ricordi durante la prima infanzia sono tutti fattori importanti quando si considera l'amnesia infantile[8]. L'amnesia infantile è particolarmente importante da considerare riguardo alle false memorie e allo sviluppo del cervello nei primi anni. Ache lo sviluppo di un cognitivo è un fattore importante che potrebbe avere un effetto sulla codifica e memorizzazione dei primi ricordi[9].

Sono state proposte diverse spiegazioni sul fenomeno dell'amnesia infantile, alcune di tipo psicodinamico (la teoria del trauma di Freud), altre di tipo neurologico o cognitivo.

Interpretazioni

Psicodinamica

La teoria sullo sviluppo psicosessuale di Sigmund Freud stabilisce che i tratti della personalità derivano dalla libido che si sviluppa dalle esperienze della prima infanzia[10]. La teoria del trauma di Freud, originariamente chiamata "teoria della seduzione", sostiene che l'amnesia infantile sia il risultato del tentativo della mente di reprimere i ricordi di eventi traumatici (abusi sessuali da parte dei caregiver) che si verificano nello sviluppo psicosessuale di ogni bambino. Ciò presumibilmente porterà alla repressione della maggior parte dei ricordi dei primi anni di vita quando i bambini erano presumibilmente ossessionati dall'esplorare la loro sessualità[10]. È tuttavia degno di nota che lo stesso Freud abbandonò questa teoria alla fine del 1800[11]. La teoria freudiana, compresa la sua spiegazione per l'amnesia infantile, è stata criticata per l'uso estensivo di prove aneddotiche piuttosto che per la ricerca scientifica, e per le sue osservazioni che consentono interpretazioni multiple[12].

Nonostante la teoria psicosessuale freudiana sia ampiamente discussa, sono possibili alcune riflessioni sull'effetto dell'abuso emotivo infantile sulla memoria. Esaminando gli effetti del trauma emotivo e dell'amnesia infantile, è dimostrato che le esperienze stressanti interrompono di fatto la memoria e possono danneggiare le parti centrali del sistema di memoria come l'ippocampo e l'amigdala[5]. Gli adulti che sono stati abusati o traumatizzati durante l'infanzia formano i loro primi ricordi circa 2-3 anni dopo la popolazione generale. Inoltre, essi dimostrano notevoli problemi con la memorizzazione e il recupero della memoria visiva, pittorica e facciale rispetto a individui non traumatizzati[5]. Ciò implica che il trauma può interrompere la formazione dei ricordi della prima infanzia.

Neurologica

Una possibile spiegazione per l'amnesia infantile è la mancanza di sviluppo neurologico del cervello infantile, che impedisce la creazione di ricordi a lungo termine o autobiografici[1]. L'ippocampo e la corteccia prefrontale, due strutture chiave nella neuroanatomia della memoria, non si sviluppano in strutture mature fino all'età di tre o quattro anni. Queste strutture sono note per essere associate alla formazione di memorie autobiografiche[13][12].

L'approccio fisiologico sembra supportare le scoperte sulla perdita di memoria in relazione agli amnesici e ad altri che hanno subito danni all'ippocampo: essi non possono archiviare o ricordare in modo efficiente i ricordi degli eventi passati, ma esibiscono ancora abilità percettive e cognitive e sono ancora in grado di apprendere nuove informazioni[1]. Lo sviluppo del lobo temporale mediale (MTL), che contiene l'ippocampo, ha dimostrato di avere un impatto specifico sulla capacità di codificare e conservare i ricordi fin dalla prima infanzia[14].

Mentre la spiegazione neurologica spiega i vuoti nei ricordi dei bambini piccoli, non fornisce una spiegazione completa per l'amnesia infantile, perché non tiene conto del periodo successivo ai quattro anni. Inoltre, non affronta il dato che i bambini stessi non mostrano amnesia infantile[1]: I bambini di età compresa tra i due ei tre anni sono in grado di ricordare cose accadute quando avevano solo uno o due anni.[15]. La scoperta che i bambini di tre anni possono recuperare i ricordi precedenti nella loro vita, implica che tutte le necessarie strutture neurologiche sono funzionanti[16].

Ci sono, tuttavia, ragioni per credere che le diverse associazioni all'interno degli emisferi cerebrali abbiano un effetto sul ricordo degli eventi di un periodo molto precoce nella vita di una persona. La preferenza manuale mista (persone che hanno una mano dominante diversa per compiti diversi) e i movimenti oculari saccadici bilaterali, sono stati associati a una precedente fine dell'amnesia infantile, portando alla conclusione che le interazioni tra i due emisferi sono correlate con l'aumento della memoria per gli eventi della prima infanzia[17].

Neurobiologica

La ricerca sui substrati neurali dell'amnesia infantile, utilizzando modelli animali, ha trovato che l'importante neurotrasmettitore inibitorio acidogamma-ammino butirrico (GABA) può essere coinvolto nella regolazione del recupero delle memorie infantili negli adulti[18]. L'attività del GABA è nota per essere più elevata nello sviluppo della prima infanzia di quanto non lo sia nell'età adulta, non solo negli animali ma anche negli esseri umani. I ricercatori hanno ipotizzato che l'aumento dell'attività di GABA nello sviluppo ha un effetto sul recupero della memoria più avanti nella vita. Studi precedenti hanno dimostrato che il GABA aiuta a dimenticare i ricordi della paura durante l'infanzia e che può essere un meccanismo generale per regolare il recupero della memoria infantile[19]. Questo può anche essere visto negli umani. Le benzodiazepine sono una classe di farmaci psichiatrici che aumentano l'espressione di GABA e sono noti per produrre amnesia anterograda, ovvero un'incapacità di codificare i ricordi dopo l'assunzione del farmaco[20]. I soggetti che assumono benzodiazepine sono risultati peggiori nelle attività di apprendimento e di memoria rispetto ai soggetti di controllo.

Un tempo si supponeva che la neurogenesi, o la continua produzione di neuroni, terminasse dopo lo sviluppo. Tuttavia, recenti scoperte hanno dimostrato che ci sono alti livelli di neurogenesi nell'ippocampo nella prima infanzia che si riducono nell'età adulta, sebbene la neurogenesi continui a persistere lentamente[21]. Poiché l'ippocampo è noto per essere vitale per i processi di memoria, ci sono ovvie implicazioni per l'amnesia infantile. La ricerca sugli animali ha dimostrato che l'età di maggiore neurogenesi è nel periodo di sviluppo, in cui è meno probabile che si formino ricordi persistenti. È stato proposto che la neurogenesi dell'ippocampo degradi le memorie esistenti. Ciò potrebbe essere dovuto alla crescente competizione tra i neuroni nuovi ed esistenti, seguita dalla sostituzione delle sinapsi in circuiti di memoria preesistenti. Questa teoria è stata supportata in modelli murini in cui l'aumento dei livelli di neurogenesi aumentava anche l'oblio[22][23]. Inoltre, la diminuzione della neurogenesi dopo la nuova formazione di memoria ha comportato una diminuzione dell'oblio[23].

Evolutiva

Lo sviluppo di un cognitivo è considerato avere un forte effetto sulla codifica e memorizzazione dei primi ricordi[1]. Quando i bambini crescono, un senso evolutivo del sé comincia ad emergere quando si rendono conto di essere una persona con caratteristiche uniche e definitive e avere pensieri e sentimenti individuali separati dagli altri. Man mano che acquisiscono un senso di sé, possono iniziare a organizzare esperienze autobiografiche e conservare i ricordi degli eventi passati. Questo è anche conosciuto come lo sviluppo di una teoria della mente che si riferisce alla scoperta del bambino di avere credenze, conoscenze e pensieri a cui nessun altro ha accesso[1].

La spiegazione evolutiva afferma che i bambini hanno un buon concetto di informazione semantica, ma mancano dei processi di recupero necessari per collegare eventi episodici passati e presenti per creare un sé autobiografico[13]. I bambini piccoli non sembrano avere il senso di un sé continuo nel tempo fino a quando non sviluppano la consapevolezza di se stessi come un individuo umano. Alcune ricerche suggeriscono che questa consapevolezza si formi intorno ai 4 o 5 anni, poiché i bambini in questo periodo di tempo possono comprendere che i recenti eventi passati influenzano il presente, mentre i bambini di 3 anni sembrano ancora incapaci di afferrare questo concetto[24].

Linguistica

Lo sviluppo incompleto del linguaggio nei bambini piccoli è ritenuto un'altra causa critica dell'amnesia infantile, poiché i bambini non hanno ancora la capacità linguistica necessaria per codificare i ricordi autobiografici[1]. Il tipico andamento dello sviluppo del linguaggio sembra supportare questa teoria[12]. Sembra esserci una correlazione diretta tra lo sviluppo del linguaggio nei bambini e la prima età in cui possiamo ottenere ricordi d'infanzia (intorno ai 3-4 anni)[12]. Le prestazioni su compiti di memoria sia verbale che non verbale mostrano che i bambini con abilità linguistiche più avanzate possono riferire di più durante un colloquio verbale ed esibire una memoria non verbale superiore rispetto ai bambini con competenze linguistiche meno avanzate[25]. Se i bambini non hanno padronanza della lingua, non sono in grado di descrivere i ricordi fin dall'infanzia perché non hanno le parole e le conoscenze per spiegarli. Adulti e bambini possono spesso ricordare gli eventi di circa tre o quattro anni, che coincide con un periodo di rapido sviluppo del linguaggio. Prima che il linguaggio si sviluppi, i bambini spesso conservano solo ricordi preverbali e possono usare simboli per rappresentarli. Pertanto, una volta che la lingua è sviluppata, è possibile descrivere attivamente i propri ricordi con le parole. Il contesto in cui ci si trova quando codificano o recuperano i ricordi è diverso per adulti e bambini perché la lingua non è presente durante l'infanzia[26].

La lingua consente ai bambini di organizzare esperienze personali passate e presenti e condividere questi ricordi con gli altri[1]. Questo dialogo rende i bambini consapevoli del loro passato personale e li incoraggia a pensare al loro sé cognitivo e a come le attività passate li abbiano influenzati nel presente[27]. Diversi studi hanno dimostrato che la semplice discussione di eventi con i bambini in generale potrebbe portare a ricordi più facilmente recuperabili[2]. La ricerca suggerisce anche che il grado in cui un bambino discute di eventi con gli adulti dà forma al ricordo autobiografico[28]. La memoria autobiografica inizia ad emergere mentre i genitori si impegnano in una conversazione di memoria con i loro figli e li incoraggiano a riflettere sul perché un determinato evento sia accaduto. La conversazione sulla memoria consente ai bambini di sviluppare sistemi di memoria per classificare eventi generici o unici[1].

La prospettiva dello sviluppo culturale sociale afferma che sia la lingua che la cultura svolgono un ruolo nello sviluppo della memoria autobiografica di un bambino[29]. Un aspetto importante di questa teoria considera la differenza tra i genitori che discutono a lungo dei ricordi con i loro figli in uno stile elaborativo e quelli che non lo fanno. I figli di genitori che discutono di ricordi con loro in uno stile elaborato riportano un numero maggiore di ricordi e ricordi più dettagliati rispetto ai bambini che non discutono i loro ricordi.

Implicazioni

Personalità

I primi ricordi degli individui riflettono in modo significativo i tratti della loro personalità[30]. Le persone che rivelano una memoria infantile più dettagliata hanno maggiori probabilità di essere aperte nelle loro vite quotidiane e di rivelare informazioni personali agli altri[31]. L'amnesia infantile ha anche implicazioni per la teoria dell'attaccamento. La Adult Attachment Interview, uno strumento clinico sviluppato per valutare gli stili di attaccamento nell'adulto, fa largo uso del racconto dei ricordi della prima infanzia, ed è probabile che chi è in grado di fornire un racconto più accurato dei suoi primi ricordi, abbia anche un attaccamento più sicuro e una più precoce capacità di mentalizzazione.

Ricordi dimenticati

Anche quando gli eventi dell'infanzia non vengono ricordati consapevolmente, possono essere ricordati implicitamente. Gli esseri umani possono essere addestrati con la tecnica del priming, per ricordare in modo implicito, prima di poter essere in grado di ricordare fatti o eventi autobiografici[13]. Questo è molto importante in termini di trauma emotivo. Gli adulti possono generalmente ricordare eventi dai 3-4 anni[5][7], e hanno memorie principalmente esperienziali che iniziano intorno ai 4 anni e mezzo. Tuttavia, è stato suggerito che gli adulti che hanno avuto un'infanzia traumatica e caratterizzata da abusi riportano una fine dell'amnesia infantile intorno ai 5-7 anni[5]. È stato suggerito che ciò è dovuto al fatto che le esperienze stressanti possono danneggiare i centri di memoria e forse rendere più difficile la formazione di ricordi[5]. Ciò, unito al fatto che il priming può verificarsi in età più giovane, potrebbe indicare che i bambini in situazioni di abuso hanno connessioni di memoria implicita che si sono formate in risposta all'abuso[5][10][13]. Se questi ricordi "repressi" possano influenzare o meno gli individui, è una questione di considerevole dibattito in psicologia.

Falsi ricordi

Pochissimi adulti hanno ricordi di prima di 2 anni e mezzo. Coloro che riferiscono i ricordi di prima di questa età di solito non sono in grado di distinguere tra la memoria personale dell'evento e la semplice conoscenza di essa, che potrebbe provenire da altre fonti[32]. Gli eventi risalenti a un età superiore ai 10 anni sono relativamente facili da ricordare correttamente, mentre i ricordi a partire dai 2 anni sono più spesso confusi con immagini e ricordi falsi[33]. I ricordi della prima infanzia sono suscettibili di falsi suggerimenti, rendendoli meno affidabili. Questi dovrebbero essere trattati con cautela, specialmente se hanno gravi conseguenze[33]. Immaginare i dettagli di un falso evento può incoraggiare la generazione di falsi ricordi[33]. Gli studi hanno dimostrato che le persone che hanno immaginato un evento infantile sono più propensi a credere che sia successo, rispetto a eventi che non hanno immaginato[34]. Questo fenomeno è stato definito "inflazione dell'immaginazione", e dimostra che la semplice immaginazione di un evento può far sembrare più plausibile che sia realmente accaduto. Utilizzando lo stesso paradigma, le persone a cui viene mostrata una fotografia di se stessi come un bambino in un evento che non si è mai verificato possono creare falsi ricordi dell'evento immaginando l'evento nel tempo[35]. Pertanto, ciò implica che sarebbe possibile generare e / o alimentare falsi ricordi in un caso giudiziario. Questa preoccupazione ha portato l'APA a raccomandare cautela nell'accettare memorie di eventi fisicamente o sessualmente abusivi di prima dei 2 anni. Tuttavia raccomanda anche che questi ricordi non siano del tutto scartati, a causa della natura estremamente grave dei crimini ipotizzati[1].

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j Bridget; Gregory Robinson-Riegler; Robinson-Riegler, Cognitive Psychology: Applying the Science of the Mind, Third, 75 Arlington Street, Suite 300, Boston, MA, Pearson Education Inc. as Allyn & Bacon, 2012, pp. 272–276; 295–296; 339–346, ISBN 0-205-17674-7.
  2. ^ a b <455::AID-ACP534>3.0.CO;2-H Children remember childhood: implications for childhood amnesia, in Applied Cognitive Psychology, vol. 12, n. 5, 1999, pp. 455–473, DOI:10.1002/(SICI)1099-0720(199810)12:5<455::AID-ACP534>3.0.CO;2-H.
  3. ^ Children Remember Early Childhood: Long-term recall across the offset of childhood amnesia., in Applied Cognitive Psychology, vol. 22, n. 1, 2008, pp. 127–142, DOI:10.1002/acp.1359.
  4. ^ Defining the boundary: Age-related changes in childhood amnesia., in Developmental Psychology, vol. 46, n. 5, 1º January 2010, pp. 1049–1061, DOI:10.1037/a0020105.
  5. ^ a b c d e f g R Joseph, Emotional Trauma and Childhood Amnesia, in Consciousness & Emotion, vol. 4, n. 2, 2003, pp. 151–179, DOI:10.1075/ce.4.2.02jos.
  6. ^ Madeline J. Eacott, Memory for the Events of Early Childhood (PDF), in Current Directions in Psychological Science, vol. 8, n. 2, April 1999, pp. 46–48, DOI:10.1111/1467-8721.00011.
  7. ^ a b Childhood amnesia in the making: Different distributions of autobiographical memories in children and adults, in Journal of Experimental Psychology: General, vol. 143, n. 2, 2014, pp. 597–611, DOI:10.1037/a0033307.
  8. ^ H Hayne, Infant memory development: Implications for childhood amnesia, in Developmental Review, vol. 24, 2004, pp. 33–73, DOI:10.1016/j.dr.2003.09.007.
  9. ^ Handbook of Child Psychology and Developmental Science, Cognitive Processes, John Wiley & Sons, 31 March 2015, ISBN 9781118953846.
  10. ^ a b c Sigmund Freud, II, in Three Contributions to the Sexual Theory, New York, The Journal of Nervous and Mental Disease Publishing Company, 1910.
  11. ^ Israels, The seduction theory, in History of Psychiatry, vol. 4, 1993, pp. 23–59, DOI:10.1177/0957154x9300401302.
  12. ^ a b c d H Gleitman, Psychology, 7ª ed., New York, W. W. Norton & Company, 2007, ISBN 0-393-97768-4.
  13. ^ a b c d N Newcombe, embering Early Childhood: How Much, How, and Why (or Why Not), in Current Directions in Psychological Science, vol. 9, n. 2, 2000, pp. 55–58, DOI:10.1111/1467-8721.00060.
  14. ^ Larry Squire, The Medial Temporal Lobe, in Annual Review of Neuroscience, vol. 27, 2004, pp. 279–306, DOI:10.1146/annurev.neuro.27.070203.144130.
  15. ^ Patricia Bauer, Parameters of remembering and forgetting in the transition from infancy to early childhood, in Monographs of the Society for Research in Child Development, vol. 65, n. 4, August 2000, pp. v–204.
  16. ^ Patricia Bauer, Recall in infancy: A neurodevelopmental account, in Current Directions in Psychological Science, vol. 16, n. 3, June 2007, pp. 142–146, DOI:10.1111/j.1467-8721.2007.00492.x.
  17. ^ Increased interhemispheric interaction is associated with earlier offset of childhood amnesia, in Neuropsychology, vol. 20, n. 3, May 2006, pp. 336–345, DOI:10.1037/0894-4105.20.3.336.
  18. ^ Heather Bronwyn Madsen, Ontogeny of memory: An update on 40 years of work on infantile amnesia, in Behavioural Brain Research, vol. 298, 17 luglio 2015, pp. 4–14, DOI:10.1016/j.bbr.2015.07.030.
  19. ^ Jee Hyun Kim, Immediate post-reminder injection of gamma-amino butyric acid (GABA) agonist midazolam attenuates reactivation of forgotten fear in the infant rat, in Behavioral Neuroscience, vol. 121, n. 6, 1º dicembre 2007, pp. 1328–1332, DOI:10.1037/0735-7044.121.6.1328. URL consultato il 16 ottobre 2015.
  20. ^ Roth T, Roehrs T, Wittig R, Zorick F, Benzodiazepines and memory, in British Journal of Clinical Pharmacology, vol. 18, Suppl 1, 1984, pp. 45S–49S, DOI:10.1111/j.1365-2125.1984.tb02581.x.
  21. ^ Guo-li Ming, Adult neurogenesis in the mammalian central nervous system, in Annual Review of Neuroscience, vol. 28, 1º gennaio 2005, pp. 223–250, DOI:10.1146/annurev.neuro.28.051804.101459.
  22. ^ Sheena A. Josselyn, Infantile amnesia: a neurogenic hypothesis, in Learning & Memory (Cold Spring Harbor, N.Y.), vol. 19, n. 9, 1º settembre 2012, pp. 423–433, DOI:10.1101/lm.021311.110.
  23. ^ a b Katherine G. Akers, Hippocampal neurogenesis regulates forgetting during adulthood and infancy, in Science, vol. 344, n. 6184, 9 maggio 2014, pp. 598–602, DOI:10.1126/science.1248903.
  24. ^ Development of young children's understanding that the recent past is causally bound to the present, in Developmental Psychology, vol. 35, n. 6, November 1999, pp. 1426–1439, DOI:10.1037/0012-1649.35.6.1426.
  25. ^ Age-related changes in verbal and nonverbal memory during early childhood., in Psychological Science, vol. 39, n. 2, April 2000, pp. 55–58, DOI:10.1037/0012-1649.39.5.805.
  26. ^ Breaking the Barrier? Children Fail to Translate Their Preverbal Memories into Language, in Psychological Science, vol. 13, 2002, pp. 225–231, DOI:10.1111/1467-9280.00442.
  27. ^ Culture and Language in the Emergence of Autobiographical Memory, in Psychological Science, vol. 15, n. 9, September 2004, pp. 573–577, DOI:10.1111/j.0956-7976.2004.00722.x.
  28. ^ Earliest recollections of childhood: a demographic analysis, in Cognition, vol. 52, pp. 55–79, DOI:10.1016/0010-0277(94)90004-3.
  29. ^ The Emergence of Autobiographical Memory: A Social Cultural Developmental Theory., in Psychological Review, vol. 111, n. 2, 2004, pp. 486–511, DOI:10.1037/0033-295X.111.2.486.
  30. ^ D Barrett, The first memory as a predictor of personality traits, in Journal of Individual Psychology, vol. 36, n. 2, 1980, pp. 136–149.
  31. ^ D Barrett, Early Recollections as Predictors of Self Disclosure and Interpersonal Style, in Journal of Individual Psychology, vol. 39, 1983, pp. 92–98.
  32. ^ The offset of childhood amnesia: memory for events that occurred before age 3, in Journal of Experimental Psychology: General, vol. 127, n. 1, 1998, pp. 22–33, DOI:10.1037/0096-3445.127.1.22.
  33. ^ a b c D Strange, Creating False memories for Events that Occurred Before Versus After the Offset of Childhood Amnesia, in Memory, vol. 16, n. 5, 2008, pp. 475–484, DOI:10.1080/09658210802059049.
  34. ^ M Garry, Imagination Inflation: Imagining a childhood event inflates confidence that it occurred, in Psychonomic Bulletin & Review, vol. 3, n. 2, 1996, pp. 208–214, DOI:10.3758/BF03212420.
  35. ^ K Wade, A picture is worth a thousand lies: Using false photographs to create false childhood memories, in Psychonomic Bulletin & Review, vol. 9, n. 2, 2002, pp. 597–603, DOI:10.3758/BF03196318.
  Portale Psicologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di psicologia