Proconvertina: differenze tra le versioni

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La '''Proconvertina''' o '''Fattore VII''' è una [[glicoproteina]] costituita da una singola [[Polipeptide|catena polipeptidica]] sintetizzata a livello [[Fegato|epatico]]. Il suo [[Massa molecolare|peso molecolare]] è di circa 53.000 dalton. Questa proteina ha un tempo di [[Emivita (farmacologia)|emivita]] molto breve: fino a 6 ore. Se sottoposta ad [[elettroforesi]] migra sia nelle [[Alfa globulina|α-globuline]] che nelle [[Betaglobuline|β-globuline]].
La '''Proconvertina''' o '''Fattore VII''' è una [[glicoproteina]] costituita da una singola [[Polipeptide|catena polipeptidica]] sintetizzata a livello [[Fegato|epatico]]. Il suo [[Massa molecolare|peso molecolare]] è di circa 53.000 dalton. Questa proteina ha un tempo di [[Emivita (farmacologia)|emivita]] molto breve: fino a 6 ore. Se sottoposta ad [[elettroforesi]] migra sia nelle [[Alfa globulina|α-globuline]] che nelle [[Betaglobuline|β-globuline]]. E' una delle proteine che fa coagulare il sangue nella [[Coagulazione del sangue|cascata della coagulazione]]. È un enzima della classe della serina proteasi. Una forma ricombinante del fattore umano VIIa (eptacog alfa [attivato], NovoSeven) ha l'approvazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti per emorragia incontrollata nei pazienti con emofilia. A volte è usato senza licenza in gravi sanguinamenti incontrollabili, sebbene ci siano stati problemi di sicurezza. È anche disponibile una forma biosimilare di fattore VII ricombinante attivato (AryoSeven), ma non svolge alcun ruolo considerevole nel mercato.


== Fisiologia ==
== Fisiologia ==
Il fattore VII è uno dei fattori della via estrinseca della [[Cascata della coagulazione|cascata coagulativa]]. Viene attivato a [[Fattore VIII|fattore VIIa]] dal [[Fattore tissutale|fattore III]] (o tromboplastina tissutale) e forma con esso e lo [[Calcio (elemento chimico)|ione Ca2̝+]] un complesso che è in grado, a sua volta, di attivare il [[fattore X]]. Lo stesso Fattore Xa e la [[trombina]] sono in grado di attivare il fattore VII. Il La proconvertina appartiene alla categoria di fattori cosiddetti “[[vitamina K]]-dipendenti” come i fattori III, [[Fattore IX|IX]] e X. La vitamina K ha la funzione di catalizzare la [[carbossilazione]] dell’[[acido glutammico]] presente nei precursori dei suddetti fattori in acido γ-carbossiglutammico. L’acido γ-carbossiglutammico permette che questi fattori fissino gli ioni Ca2+ e i [[Sale|sali inorganici]], rendendo possibile la cascata coagulativa. Una carenza di vitamina K o la presenza di suoi [[Antagonista (biochimica)|antagonisti]] ([[Cumarina|cumarinici]]) determinano l’arresto della sintesi di tali fattori e l’accumulo di loro precursori chiamati PIVKA (''Protein Induced by Vitamin K Absence or Antagonist''), i quali sono scarsamente attivi nella cascata coagulativa e hanno un'azione interferente sull’attivazione del fattore X. I PIVKA si distinguono in base al fattore di cui sono i precursori: PIVKA II, PIVKA VII, PIVKA IX e PIVKA X.
Il fattore VII è uno dei fattori della via estrinseca della [[Cascata della coagulazione|cascata coagulativa]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Wajima T, Isbister GK, Duffull SB (September 2009). "A comprehensive model for the humoral coagulation network in humans". Clinical Pharmacology and Therapeutics. 86 (3): 290–8.|rivista=|volume=|numero=|url=https://ascpt.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1038/clpt.2009.87}}</ref> Viene attivato a [[Fattore VIII|fattore VIIa]] dal [[Fattore tissutale|fattore III]] (o tromboplastina tissutale) e forma con esso e lo [[Calcio (elemento chimico)|ione Ca2̝+]] un complesso che è in grado, a sua volta, di attivare il [[fattore X]]. Lo stesso Fattore Xa e la [[trombina]] sono in grado di attivare il fattore VII.

Il ruolo principale del fattore VII (FVII) è di iniziare il processo di coagulazione in congiunzione con il fattore tissutale (TF / fattore VII). Il fattore tissutale si trova all'esterno dei vasi sanguigni, normalmente non esposti al flusso sanguigno. A seguito di un danno vascolare, il fattore tissutale è esposto al sangue e al fattore VII circolante. Una volta legato a TF, il VII viene attivato a VIIa da diverse proteasi, tra cui la trombina (fattore IIa), il fattore Xa, IXa, XIIa e il complesso VIIa-TF stesso. Il complesso del fattore VIIa con TF catalizza la conversione del fattore IX e del fattore X nelle proteasi attive ( IXa e il fattore Xa).

La proconvertina appartiene alla categoria di fattori cosiddetti “[[vitamina K]]-dipendenti” come i fattori III, [[Fattore IX|IX]] e X. La vitamina K ha la funzione di catalizzare la [[carbossilazione]] dell’[[acido glutammico]] presente nei precursori dei suddetti fattori in acido γ-carbossiglutammico. L’acido γ-carbossiglutammico permette che questi fattori fissino gli ioni Ca2+ e i [[Sale|sali inorganici]], rendendo possibile la cascata coagulativa. Una carenza di vitamina K o la presenza di suoi [[Antagonista (biochimica)|antagonisti]] ([[Cumarina|cumarinici]]) determinano l’arresto della sintesi di tali fattori e l’accumulo di loro precursori chiamati PIVKA (''Protein Induced by Vitamin K Absence or Antagonist''), i quali sono scarsamente attivi nella cascata coagulativa e hanno un'azione interferente sull’attivazione del fattore X. I PIVKA si distinguono in base al fattore di cui sono i precursori: PIVKA II, PIVKA VII, PIVKA IX e PIVKA X.

== Ruolo patologico ==
La carenza del fattore VII (carenza di proconvertina congenita) è rara ed è ereditata in modo recessivo. Si presenta come un disturbo emorragico simile all'emofilia. Viene trattato con il fattore VIIa ricombinante (NovoSeven o AryoSeven). Gli approcci di terapia genica per il trattamento del deficit di FVII sono molto promettenti.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Sustained correction of FVII deficiency in dogs using AAV-mediated expression of zymogen FVII|rivista=|volume=|numero=|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26702064}}</ref>

== Uso medico ==
Il fattore VIIa ricombinante, commercializzato con i nomi commerciali AryoSeven e NovoSeven, è utilizzato per le persone con emofilia (con carenza di fattore VIII o IX) che hanno sviluppato anticorpi contro il fattore di coagulazione sostitutivo. È stato anche usato contesto di un'emorragia incontrollabile,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Roberts HR, Monroe DM, White GC (December 2004). "The use of recombinant factor VIIa in the treatment of bleeding disorders". Blood. 104 (13): 3858–64.|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.bloodjournal.org/content/104/13/3858?sso-checked=true}}</ref> ma il suo ruolo in questo contesto è controverso con prove insufficienti a sostegno del suo utilizzo al di fuori delle sperimentazioni cliniche. Il primo rapporto sul suo uso nell'emorragia era in un soldato israeliano con sanguinamento incontrollabile nel 1999 .<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Simpson E, Lin Y, Stanworth S, Birchall J, Doree C, Hyde C (March 2012). "Recombinant factor VIIa for the prevention and treatment of bleeding in patients without haemophilia". The Cochrane Database of Systematic Reviews. 3 (3): CD005011.|rivista=|volume=|numero=|url=https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD005011.pub4/full}}</ref> I rischi del suo utilizzo includono un aumento della trombosi arteriosa. <ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Kenet G, Walden R, Eldad A, Martinowitz U (November 1999). "Treatment of traumatic bleeding with recombinant factor VIIa". Lancet. 354 (9193): 1879|rivista=|volume=|numero=|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0140673699051557}}</ref> Tuttavia, gli studi sugli animali non hanno mostrato complicanze come si è visto negli esseri umani, infatti gli stessi studi mostrano una prognosi migliore. Nelle impostazioni militari viene utilizzato come intervento off-label in complicazioni legate all'emorragia disseminata di coagulazione intravascolare causata da traumi penetranti.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Hodgetts, T. J.; Kirkman, E.; Mahoney, P. F.; Russell, R.; Thomas, R.; Midwinter, M. (2007-12-01). "UK Defence Medical Services Guidance for the Use of Recombinant Factor VIIA (RFVIIA) in the Deployed Military Setting". Journal of the Royal Army Medical Corps. 153 (4): 307–309|rivista=|volume=|numero=|url=https://jramc.bmj.com/content/153/4/307}}</ref>

== Interazioni ==
È stato dimostrato che il fattore VII interagisce con il [[fattore tissutale]] e la [[proteina C]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Carlsson K, Freskgård PO, Persson E, Carlsson U, Svensson M (June 2003). "Probing the interface between factor Xa and tissue factor in the quaternary complex tissue factor-factor VIIa-factor Xa-tissue factor pathway inhibitor". European Journal of Biochemistry. 270 (12): 2576–82|rivista=|volume=|numero=|url=https://febs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1046/j.1432-1033.2003.03625.x}}</ref>
[[Categoria:Coagulazione]]
[[Categoria:Coagulazione]]
[[Categoria:EC 3.4.21]]
[[Categoria:EC 3.4.21]]

Versione delle 11:19, 21 ott 2018

La Proconvertina o Fattore VII è una glicoproteina costituita da una singola catena polipeptidica sintetizzata a livello epatico. Il suo peso molecolare è di circa 53.000 dalton. Questa proteina ha un tempo di emivita molto breve: fino a 6 ore. Se sottoposta ad elettroforesi migra sia nelle α-globuline che nelle β-globuline. E' una delle proteine che fa coagulare il sangue nella cascata della coagulazione. È un enzima della classe della serina proteasi. Una forma ricombinante del fattore umano VIIa (eptacog alfa [attivato], NovoSeven) ha l'approvazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti per emorragia incontrollata nei pazienti con emofilia. A volte è usato senza licenza in gravi sanguinamenti incontrollabili, sebbene ci siano stati problemi di sicurezza. È anche disponibile una forma biosimilare di fattore VII ricombinante attivato (AryoSeven), ma non svolge alcun ruolo considerevole nel mercato.

Fisiologia

Il fattore VII è uno dei fattori della via estrinseca della cascata coagulativa.[1] Viene attivato a fattore VIIa dal fattore III (o tromboplastina tissutale) e forma con esso e lo ione Ca2̝+ un complesso che è in grado, a sua volta, di attivare il fattore X. Lo stesso Fattore Xa e la trombina sono in grado di attivare il fattore VII.

Il ruolo principale del fattore VII (FVII) è di iniziare il processo di coagulazione in congiunzione con il fattore tissutale (TF / fattore VII). Il fattore tissutale si trova all'esterno dei vasi sanguigni, normalmente non esposti al flusso sanguigno. A seguito di un danno vascolare, il fattore tissutale è esposto al sangue e al fattore VII circolante. Una volta legato a TF, il VII viene attivato a VIIa da diverse proteasi, tra cui la trombina (fattore IIa), il fattore Xa, IXa, XIIa e il complesso VIIa-TF stesso. Il complesso del fattore VIIa con TF catalizza la conversione del fattore IX e del fattore X nelle proteasi attive ( IXa e il fattore Xa).

La proconvertina appartiene alla categoria di fattori cosiddetti “vitamina K-dipendenti” come i fattori III, IX e X. La vitamina K ha la funzione di catalizzare la carbossilazione dell’acido glutammico presente nei precursori dei suddetti fattori in acido γ-carbossiglutammico. L’acido γ-carbossiglutammico permette che questi fattori fissino gli ioni Ca2+ e i sali inorganici, rendendo possibile la cascata coagulativa. Una carenza di vitamina K o la presenza di suoi antagonisti (cumarinici) determinano l’arresto della sintesi di tali fattori e l’accumulo di loro precursori chiamati PIVKA (Protein Induced by Vitamin K Absence or Antagonist), i quali sono scarsamente attivi nella cascata coagulativa e hanno un'azione interferente sull’attivazione del fattore X. I PIVKA si distinguono in base al fattore di cui sono i precursori: PIVKA II, PIVKA VII, PIVKA IX e PIVKA X.

Ruolo patologico

La carenza del fattore VII (carenza di proconvertina congenita) è rara ed è ereditata in modo recessivo. Si presenta come un disturbo emorragico simile all'emofilia. Viene trattato con il fattore VIIa ricombinante (NovoSeven o AryoSeven). Gli approcci di terapia genica per il trattamento del deficit di FVII sono molto promettenti.[2]

Uso medico

Il fattore VIIa ricombinante, commercializzato con i nomi commerciali AryoSeven e NovoSeven, è utilizzato per le persone con emofilia (con carenza di fattore VIII o IX) che hanno sviluppato anticorpi contro il fattore di coagulazione sostitutivo. È stato anche usato contesto di un'emorragia incontrollabile,[3] ma il suo ruolo in questo contesto è controverso con prove insufficienti a sostegno del suo utilizzo al di fuori delle sperimentazioni cliniche. Il primo rapporto sul suo uso nell'emorragia era in un soldato israeliano con sanguinamento incontrollabile nel 1999 .[4] I rischi del suo utilizzo includono un aumento della trombosi arteriosa. [5] Tuttavia, gli studi sugli animali non hanno mostrato complicanze come si è visto negli esseri umani, infatti gli stessi studi mostrano una prognosi migliore. Nelle impostazioni militari viene utilizzato come intervento off-label in complicazioni legate all'emorragia disseminata di coagulazione intravascolare causata da traumi penetranti.[6]

Interazioni

È stato dimostrato che il fattore VII interagisce con il fattore tissutale e la proteina C.[7]