Intonazione scientifica

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L'intonazione scientifica è una particolare intonazione che fissa il Do centrale (Do3) alla frequenza di 256 Hz, dove però il La centrale vibra ad una frequenza di 430,54 Hz.[1] Venne proposta nel 1713 dal fisico francese Joseph Sauveur, senza affermarsi mai nella pratica delle accordature orchestrali, ma fu talvolta usata per comodità di calcolo e di scrittura nelle pubblicazioni scientifiche (da cui il nome), per il fatto che la frequenza del Do è espressa in tutte le ottave da un numero intero, ottenuto con una potenza di 2.[2][3][4][5]

Nella musica barocca non vi era una frequenza fissa per l'intonazione (diapason), che variava da orchestra a orchestra, e il La aveva tipicamente una frequenza molto più bassa rispetto a oggi (verosimilmente intorno a un semitono più grave). Nel XVII secolo la tendenza generale era quella di progressivamente alzare l'intonazione del La. Il fisico francese Joseph Sauveur si interessò di acustica e del calcolo della frequenza associata alle note. Propose diversi valori per il La, tra 405 e 421 Hz. Altri scienziati suoi contemporanei, tra i quali Christiaan Huygens, Vittorio Francesco Stancari e Brook Taylor, proposero valori simili, talvolta più gravi, fino a 383 Hz. Nel 1701 Sauveur propose di usare come riferimento un son fixe (suono fisso) prefissato a 100 Hz, in base al quale calcolare tutte le altre note. Nel 1713 cambiò tale teoria, suggerendo di fissare il Do centrale a 256 Hz, noto come "intonazione filosofica" o "intonazione di Sauveur". Ma nonostante i suoi sforzi, le sue proposte non suscitarono alcun interesse né adozione nel mondo musicale.[6]

In seguito, tale concetto fu ripetutamente ripreso nel XIX secolo, sostenuto tra gli altri dal matematico John Herschel e dal compositore John Pyke Hullah, ma sempre senza successo.[7] Giuseppe Verdi era contrario alla generale tendenza di innalzare l'intonazione, gli interessava più che altro l'unificazione dell'accordatura nella penisola, per cui sostenne l'uso del La a 435 Hz (come il modello francese) per l'esecuzione del Requiem. Poi finì per sostenere l'adozione del La a 432 Hz, come deciso da una commissione italiana per l'intonazione standard[8][9], in quanto la differenza udibile sarebbe stata impercettibile, e comunque un La a Parigi sarebbe rimasto tale anche in Italia.

Nel 1988 lo Schiller Institute, think tank associato al MoViSol, iniziò una campagna per la promozione dell'intonazione scientifica come standard nella prassi orchestrale, chiamandola impropriamente "intonazione verdiana",[10] benché l'intonazione verdiana propriamente detta preveda il La a 432 Hz e non a 430,54 Hz come nell'intonazione scientifica, giustificando il nome con il fatto che la proposta di Verdi derivasse da simili basi, ovvero fissando il Do a 256 Hz.[11] Le attività dell'istituto Schiller sono state criticate da diverse figure del mondo musicale.[12]

Teorie pseudoscientifiche sono in disaccordo con la convenzione del La a 440 Hz, sostenendo la presunta superiorità di accordatura a 432 Hz, ritenuta frequenza "naturale" associata a presunte proprietà paranormali, e chiamata accordatura aurea (pur non avendo alcuna relazione con la sezione aurea).[13][14][15] Il La a 432 Hz corrisponde al rapporto 27/16 nella scala pitagorica e deriva da un Do a 256 Hz, Do centrale dell'intonazione scientifica, da cui peraltro derivano molti diversi La, a seconda della scala e del sistema di intervallo selezionato.[14]

  1. ^ (DE) Claus Wilhelm Turtur, Prüfungstrainer Physik: Klausur- und Übungsaufgaben mit vollständigen Musterlösungen, 3ª ed., Springer, 2011, p. 151, ISBN 3-8348-0940-3.
  2. ^ Marshall Long, Architectural acoustics, p.81, Elsevier, 2006 ISBN 0-12-455551-9.
  3. ^ Clarence Grant Hamilton, Sound and Its Relation to Music, p.56, Read Books, 2009 ISBN 1-4446-7429-3.
  4. ^ Eli Maor, Trigonometric delights, p.210, Princeton University Press, 2002 ISBN 0-691-09541-8. "Scientific pitch...has the advantage that all octaves of C correspond to powers of two."
  5. ^ Herbert Stanley Allen, Harry Moore, A text-book of practical physics, p.202, Macmillan, 1916. "The reason for the choice of 256 as middle C in scientific work is in order that the number of vibrations corresponding with any C shall be a whole number."
  6. ^ Bruce Haynes, A History of Performing Pitch: The Story of 'A', Scarecrow Press, 2002, p. 224, ISBN 1-4616-6415-2.
  7. ^ William Pole, Musical Pitch, in Journal of the Society of Arts, vol. 17, n. 845, London, Bell and Daldy, 29 gennaio 1869, pp. 165–166.
  8. ^ Rosen, David, Verdi, Requiem
  9. ^ Letter from Verdi to Giulio Ricordi, Verdi's Aida, Giuseppe Verdi, Hans Busch
  10. ^ Ian Johnston, Measured Tones: The Interplay of Physics and Music, Second Edition, 3ª ed., CRC Press, 2009, p. 36, ISBN 1-4200-9347-9.
  11. ^ For a Verdi Opera in the Verdi Tuning in 2001, su schillerinstitute.org, Schiller Institute, 2001. URL consultato il 21 aprile 2013.
  12. ^ Opera Fanatic Magazine, su belcantosociety.org, Bel Canto Society. URL consultato il 23 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2016).
  13. ^ Summary — Dr. Daniel J. Levitin, su daniellevitin.com. URL consultato il 13 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2016).
  14. ^ a b (EN) Pitch shifting to 432 Hz doesn’t improve music, su The Sound Blog, 13 dicembre 2013. URL consultato il 13 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2016).
  15. ^ Nicole K. Flaig e Edward W. Large, Dynamic musical communication of core affect, in Frontiers in Psychology, vol. 5, 17 marzo 2014, DOI:10.3389/fpsyg.2014.00072. URL consultato il 13 giugno 2016.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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