Miniopterus natalensis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Miniopterus natalensis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Miniopteridae
Genere Miniopterus
Specie M.natalensis
Nomenclatura binomiale
Miniopterus natalensis
Smith, 1834
Sinonimi

M.breyeri, M.scotinus

Miniopterus natalensis (Smith, 1834) è un pipistrello della famiglia dei Miniotteridi diffuso nell'Africa subsahariana e nella Penisola arabica.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza totale tra 104 e 115 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 43 e 46 mm, la lunghezza della coda tra 45 e 58 mm, la lunghezza del piede tra 6 e 11 mm, la lunghezza delle orecchie tra 10 e 12 mm e un peso fino a 12 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga, molto soffice, densa e vellutata. Le parti dorsali sono marroni scure, grigio ardesia, nero-grigiastre o bruno-grigiastre, mentre le parti ventrali sono simili al dorso o leggermente più chiare. La fronte è molto alta e bombata, il muso è stretto e con le narici molto piccole. Le orecchie sono grigio scure o bruno-nerastre, corte, triangolari, ben separate tra loro e con l'estremità arrotondata. Il trago è lungo, con il margine posteriore convesso verso l'estremità arrotondata. Le membrane alari sono grigio scure, bruno-nerastre o nere e attaccate posteriormente sulle caviglie. La lunga coda è inclusa completamente nell'ampio uropatagio, il quale è grigio scuro o nero. Il calcar è lungo e privo di carenatura. Il cariotipo è 2n=46 FNa=50.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni sotto forma di impulsi a banda larga e frequenza modulata finale di 45–50 kHz.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia di giorno in grosse colonie, occasionalmente singolarmente o in piccoli gruppi, all'interno di grotte, gallerie minerarie, case, fessure rocciose e cavità degli alberi. Di notte predilige case, verande e garage. Le femmine formano vivai fino a 260.000 adulti durante le gravidanze. Effettua migrazioni anche fino a 260 kM ad altitudini più elevate, dove entra in ibernazione tra maggio e luglio dopo essersi accoppiati. Nelle giornate estive entra in uno stato di torpore diurno.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

si nutre di insetti volanti, particolarmente coleotteri, lepidotteri, ditteri, isotteri e in misura minore di omotteri ed ortotteri, catturati in volo su spazi aperti, specchi d'acqua e talvolta anche in zone di densa vegetazione.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta l'anno, a seconda della latitudine e dei regimi stagionali. In Sudafrica gli accoppiamenti avvengono a fine marzo o in aprile e dopo un ritardato impianto di quattro mesi le nascite avvengono da metà novembre a dicembre. Nella Repubblica Democratica del Congo gli accoppiamenti si verificano a metà aprile e i parti ad ottobre, dopo un ritardo di 3 mesi nell'impianto embrionale. I piccoli alla nascita pesano 2,7 g, circa il 27% delle madri, proporzionalmente i più pesanti tra tutti i mammiferi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'Africa orientale e meridionale, dal Sudan del Sud fino al Sudafrica a sud e nella Penisola arabica occidentale.

Vive nelle radure semi-desertiche con boscaglie di Acacia-Commiphora e nel bushveld.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica M.natalensis come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Jacobs, D., Cotterill, F.P.D., Taylor, P.J. & Griffin, M. 2008, Miniopterus natalensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Miniopterus natalensis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Happold & Happold, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi