Zeynab Jalalian

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Zeynab Jalalian (Shahrestān di Maku, 10 marzo 1982) è un'attivista iraniana, imprigionata dal regime islamico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di etnia curda, viene arrestata nel marzo 2008 a Kermanshah e trasferita nel centro detentivo del Ministero delle informazioni e della sicurezza nazionale.[1] Processata a dicembre 2008, la Corte ha riconosciuto velocemente Jalalian colpevole e l'ha condannata a morte, con l'accusa di essere membro del Partito per la Vita Libera in Kurdistan.[2][3][4] Jalalian ha negato le accuse.[3] In un'intervista al Centro per i diritti umani in Iran, pubblicata il 1º luglio 2010, l'avvocato iraniano Khalil Bahramian afferma che gli è impossibile visitare Zeynab in carcere.[5] Nel 2010, dopo essere stata incarcerata nella sezione 209 della prigione di Evin per cinque mesi, e dopo un incontro con il pubblico ministero di Teheran, Jalalian viene trasferito di nuovo nella prigione di Kermanshah; la Corte Suprema dell'Iran riduce la pena di Jalalian all'ergastolo.[3]

Nell'aprile 2016, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha inviato una richiesta ufficiale alla Repubblica Islamica dell'Iran per rilasciare immediatamente Jalalian, poiché la privazione della sua libertà è arbitraria, viola la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.[6]

Jalalian è stata sottoposta a torture da parte delle autorità iraniane e le è stato negato l'accesso a trattamenti e cure mediche specializzate nonostante il deterioramento della sua salute nel carcere di Khoy, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale. Ha diverse complicazioni mediche, tra cui un problema cardiaco e una grave infezione dentale.

Il 10 novembre 2020 Jalalian informa la sua famiglia con una telefonata di due minuti che era stata trasferita nella prigione di Yazd e che era stata picchiata e abusata verbalmente lungo la strada.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zeynab Jalaliyan: Kurdish female activist sentenced to death, su iwsn.org, 16 marzo 2009. URL consultato il 21 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2009).
  2. ^ Opinion No. 1/2016 concerning Zeinab Jalalian (Islamic Republic of Iran) (PDF), su ohchr.org.
  3. ^ a b c Iranian Judicial Officials Suggest Kurdish Prisoner Will Get Temporary Leave if She Agrees to Televised "Confession", International Campaign for Human Rights in Iran (February 9, 2016).
  4. ^ Report On Torture And Illegal Imprisonment Of Kurdish Political Prisoner Zeinab Jalalian, su The Rojava Report, 31 agosto 2015. URL consultato il 21 maggio 2019.
  5. ^ I Ask Ayatollah Khamenei To Intervene In Zeinab Jalalian's Case, Says Lawyer, in International Campaign for Human Rights in Iran, 1º luglio 2010.
  6. ^ Human Rights Council: Opinion No. 1/2016 concerning Zeinab Jalalian (Islamic Republic of Iran) (PDF), su ohchr.org.
  7. ^ (EN) Four Times Transfer and Exile in Six Months; Zeynab Jalalian Transferred to Yazd Prison, su Kurdistan human rights network, 12 novembre 2020. URL consultato il 12 novembre 2020.