Prigione di Evin
Prigione di Evin زندان اوین | |
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Ubicazione | |
Stato | Iran |
Città | Teheran |
Coordinate | 35°47′45.6″N 51°23′02.4″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Prigione |
Condizione attuale | Operativa |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Sistema giudiziario dell'Iran |
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La prigione di Evin (in persiano زندان اوین, Zendân-e-Evin) è una prigione iraniana situata nel quartiere di Evin a Teheran.
Fin dal 1972 è utilizzata prevalentemente per la detenzione di oppositori politici[1] ed è internazionalmente nota per le frequenti denunce di violazione dei diritti umani[2][3] attraverso pestaggi, molestie sessuali, diniego di cure mediche e varie modalità di tortura.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prigione fu realizzata nel 1972 ai piedi degli Elburz e la gestione fu assegnata ai servizi segreti iraniani SAVAK, direttamente dipendenti dallo Scià. La capacità iniziale era di circa 320 detenuti ma entro il 1977 fu espansa al punto di ospitarne più di 1500.[5] Durante la Rivoluzione iraniana nel febbraio 1979 la prigione fu occupata dai ribelli che ne liberarono i detenuti.[6]
Prigionieri illustri
[modifica | modifica wikitesto]- Maziar Bahari – giornalista, regista e attivista iraniano
- Hossein Derakhshan – giornalista, ricercatore e blogger iraniano-canadese
- Nasser Fahimi – fisico ed attivista iraniano
- Emad Bahavar – attivista iraniano
- Akbar Gangi – giornalista iraniano
- Ahmad Batebi – attivista studentesco iraniano
- Jila Baniyaghoob – giornalista iraniana
- Saeed Abedini – attivista irano-statunitense
- Kouhyar Goudarzi – attivista, giornalista e blogger iraniano
- Amir Mirza Hekmati – militare statunitense
- Ramin Jahanbegloo – filosofo ed accademico iraniano
- Zeynab Jalalian – attivista curda
- Zahra Kazemi – fotografa iraniano-canadese
- Omid Kokabee – fisico iraniano
- Bahman Ahmadi Amouee – giornalista iraniano
- Kylie Moore-Gilbert – accademica australiana
- Marina Nemat – scrittrice iraniana
- Kasra Nouri – giornalista ed attivista iraniano
- Alessia Piperno – Blogger italiana
- Hossein Rajabian – regista, scrittore e fotografo iraniano
- Mehdi Rajabian – compositore e musicista iraniano
- Marzieh Rasouli – giornalista iraniano
- Clotilde Reiss – studentessa francese
- Abdolmalek Rigi – terrorista iraniano
- Roxana Saberi – giornalista e sceneggiatrice statunitense
- Mohsen Sazegara – giornalista ed attivista iraniano
- Maryam Shafipour – attivista iraniana
- Majid Tavakoli – studente ed attivista iraniano
- Narges Mohammadi – attivista iraniana per i diritti umani e Premio Nobel per la pace 2023
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Incendio a Teheran nel carcere dei detenuti politici, in DIRE, 16 ottobre 2022. URL consultato il 16 ottobre 2022.
- ^ (EN) Iran's Evin Prison Likened to Torture Chamber, in National Public Radio, 19 luglio 2007. URL consultato il 16 ottobre 2022.
- ^ Iran's Evin prison, Ansar-e Hezbollah face new US sanctions, in Al Jazeera, 31 maggio 2018. URL consultato il 16 ottobre 2022.
- ^ Iran, i video fuoriusciti dal carcere di Evin confermano le crudeltà nei confronti dei prigionieri, in Amnesty International, 25 agosto 2021. URL consultato il 16 ottobre 2022.
- ^ (EN) Ervand Abrahamian, Tortured Confessions: Prisons and Public Recantations in Modern Iran, University of California Press, 1999, p. 150.
- ^ Michael Axworthy, Revolutionary Iran: A History of the Islamic Republic, Oxford University Press, 2013, p. 13.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Prigione di Evin
Controllo di autorità | VIAF (EN) 132968284 · LCCN (EN) nr94005295 · J9U (EN, HE) 987011288874805171 |
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