Saeed Abedini

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Saeed Abedini

Saeed Abedini (7 maggio 1980) è un attivista iraniano naturalizzato statunitense, imprigionato in Iran per la sua fede cristiana dal 2012 al 2016[1][2][3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Iran, ottiene la cittadinanza USA dopo il matrimonio con Naghmeh Abedini (già cittadina statunitense) da cui ha avuto due figli.[4] Convertito al Cristianesimo nel 2000,[4] si trasferisce con la moglie in Idaho nel 2005. Nel settembre 2012 torna in Iran per incontrare i famigliari: qui i pasdaran gli sequestrano il passaporto e lo incarcerano nella prigione di Evin,[4] condannato «per avere minacciato la sicurezza nazionale del paese esercitando la sua leadership nei confronti delle comunità cristiane».[5] Viene rilasciato il 16 gennaio 2016 insieme ad altri 3 detenuti con doppia-cittadinanza, dopo trattative diplomatiche con Washington.[6][7]

Amnesty International ha condannato l'arresto.[8]

Abedini affermò di essere stato picchiato dalle guardie, insieme ad altri prigionieri. Assistette anche a diverse esecuzioni.[9] A Fox News disse: "la maggior parte di loro sono sunniti, alcuni di loro sono prigionieri politici, e posso dire che la maggior parte di loro sono lì per la loro fede".[9]

Il 13 novembre 2019 una corte federale USA ha condannato Teheran a risarcire Saeed e sua sorella Zibandeh Abedini di 47 milioni di dollari per le torture ricevute.[10]

Nel 2018 viene arrestato per non aver rispettato un ordine restrittivo verso la moglie.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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