Jila Baniyaghoob

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Jila Baniyaghoob (21 agosto 1970) è una giornalista iraniana, arrestata dalle autorità iraniane[1][2][3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Caporedattrice del sito web Kanoon Zanan Irani ("Focus sulle Donne Iraniane"),[4] aveva 11 anni quando scrisse e pubblicò un racconto sui bambini e la povertà sul quotidiano Kayhan.[5]

Nel giugno 2006 viene incarcerata nella prigione di Evin a Teheran, dopo aver dato risalto a una protesta per i diritti delle donne.[5]

Baniyaghoob è stata arrestata quattro volte (anche in compagnia di Bahman Ahmadi Amoyee), l'ultima durante le proteste post-elettorali del 2009. Non è chiaro il motivo per cui Baniyaghoob e il suo giornalista in economia, Bahman Ahmadi Amoyee, siano stati arrestati. Viene rilasciata il 19 agosto.[5]

Le è stata inflitto inoltre il divieto di esercitare la professione di giornalista per 3 decenni.[1]

Complessivamente ha scritto per 10 giornali riformisti, quasi tutti chiusi dal governo.[5] L'International Women’s Media Foundation ha premiato Baniyaghoob con il Courage in Journalism Award nel 2009.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Jila Baniyaghoob, Crime: Journalism, su iranwire.com.
  2. ^ MEET JILA BANIYAGHOOB, IRAN, su nobelwomensinitiative.org.
  3. ^ Iran's Jila Baniyaghoob on journalism, prison and Rouhani, su theguardian.com.
  4. ^ Iranian Journalist Charged Over 'Unauthorized Blog', su rferl.org, Radio Free Europe/Radio Liberty, 4 settembre 2012. URL consultato il 4 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2011).
  5. ^ a b c d e Peggy Simpson, Jila Baniyaghoob, su IWMF, International Women's Media Foundation. URL consultato il 31 marzo 2020.
Controllo di autoritàVIAF (EN23151594343205351066 · GND (DE1150324058 · WorldCat Identities (ENviaf-23151594343205351066