Wikipedia:Bar/2014 06 20

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20 giugno


Da oggi Wikipedia sarà un po' più cara


segnalo che il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha firmato il decreto che aumenta «il compenso per la riproduzione privata di "fonogrammi e di videogrammi" previsto dalla legge sul diritto d'autore». in sintesi se nei prossimi tre anni volete acquistare un dispositivo per consultare Wikipedia (smartphone, tablet) o crearvi la copia su un dispositivo di massa o un DVD, in Italia sarete costretti a versare un piccolo obolo (in più) che, nelle parole del ministro, "garantisce il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative". sarebbe interessante sentire un parere della WMF (o del capitolo locale) sulla "tassazione" dei supporti che possono contenere materiale libero (e disponibile gratuitamente), magari proponendo al ministero di utilizzare tali fondi per le attività culturali... --valepert 20:09, 20 giu 2014 (CEST)[rispondi]

+1 Concordo con la proposta. --Daniele Pugliesi (msg) 21:21, 20 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Sarebbe interessante anche sapere come i proventi di questa tassa sul diritto d'autore arrivino agli autori (tassa che è genericamente raccolta, non per l'opera che si sta consultando di uno specifico autore. Per cui visto che si chiama equo compenso andrebbe distribuita equamente). Ad es. agli autori della voce "una voce a caso" cosa arriva? --109.53.196.56 (msg) 22:27, 20 giu 2014 (CEST)[rispondi]
C'era stata una discussione al bar pochissimo tempo fa (max un paio di mesi) in corrispondenza al periodo in cui era iniziata a circolare la voce di questa proposta di Decreto Legge. Discutevamo della creazione di un ente che tutelasse, raccogliesse e gestisse i compensi dovuti a istituti che, come Wikipedia, producono contenuto licenziato liberamente. Pensavo di avere quella discussione tra gli OS ma non è così. Ricordo un lunghissimo intervento, mi pare di Gianfranco...o di Bramfab. Qualcuno si ricorda del titolo della discussione, e riesce a recuperare il link? -- Helichrysum Italicum (chiamami "Heli") 22:52, 20 giu 2014 (CEST)[rispondi]
ti riferisci a questa discussione?--valepert 23:07, 20 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Visto che lo chiedi, valepert, la posizione di Wikimedia Italia è nota e netta: il cosiddetto "equo compenso" è un "iniquo compenso" e va abolito. L'abbiamo già detto alla SIAE e all'Unione Europea.

--Nemo 09:23, 21 giu 2014 (CEST)[rispondi]

grazie per i link. ricordavo il "botta e risposta" con la SIAE, ma non rammentavo che tra le domande fosse inclusa quella relativa all'equo compenso. fa piacere sapere che l'UE sia informata della posizione di Wikimedia e mi auguro che in futuro, a livello europeo, si decida di togliere questo balzello che al contrario di quanto dice il ministro grava su chi usufruisce di materiale disponibile liberamente. --valepert 11:29, 21 giu 2014 (CEST)[rispondi]
precisiamo che grava anche su chi proprio non ha a niente che fare con i colleghi del Sig. Paoli: la mia azienda è di recente passata integralmente a Linux e, poco che sia, nell'ultimo paio di mesi ha garantito a cantanti e altri artisti, fra DVD, HD e pennette da usare per metterci dentro prodotti in licenza libera e nostro proprio prodotto, circa 800 euro per una ventina di postazioni, senza che ovviamente a nessuno di noi in azienda sia consentito usarne per farcisi copie private di alcunché, visto che ci troviamo in ufficio la mattina per far dell'altro e non festicciole fra amici. Sarà poco, per un'azienda; ma intanto è.
Il brutto è che noi sapremmo perfettamente a quali autori preferiremmo destinare quel contributo che viene dal nostro lavoro e non ci possiamo mettere bocca, non ne abbiamo modo (anche se faremo lo stesso le consuete donazioni). Il bello è che, pur se sui generis, la nostra azienda produce contenuto teoricamente tutelato dal diritto d'autore e, per poterci fare le nostre copie private, del lavoro nostro, in parte dei casi perché vi siamo obbligati dalla legge, diamo soldi ai cantanti e ai romanzieri, ma a noi non ne torna manco un centesimo. Questo giusto per indicare una fra le aberrazioni della norma.
E quanto alla firma in calce alla norma, va dato atto che è quella di qualcuno che conosce personalmente la materia, essendo uno scrittore; nel non essere terzo non è secondo a nessuno... -- g · ℵ (msg) 15:48, 21 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Non ho capito bene... significherebbe che d'ora in poi per fare il download di Wikipedia si è costretti a pagare per legge? --Toadino2日本 Ti va ai funghi? 09:49, 22 giu 2014 (CEST)[rispondi]
in pratica, se compri un DVD o una pennetta o un altro supporto per metterci dentro la copia di Wikipedia, paghi indirettamente una tassa (la paga il produttore, ma stai pur certo che la carica sul prezzo che paghi tu) i cui proventi non vanno a Wikipedia, di cui ti stai facendo la copia, anche se la tassa è dichiaratamente motivata per la copia privata. Quindi gli autori "commerciali" ricevono un aiuto di stato, gli autori liberi (che pure indirettamente contribuiscono a farglielo pervenire), che campano di donazioni, no. Nessun aiuto e in più la presa in giro di una norma sugli autori firmata da un autore... -- g · ℵ (msg) 12:37, 22 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Mi sono ricordato di una puntata di Report, che è riportata parola per parola in questa pagina del sito di Report all'interno dei sito della RAI, spiega come ad es. i soldi versati alla SIAE per le musiche suonate in discoteca o ai concerti non necessariamente, anzi!, vanno agli autori delle specifiche musiche suonate. --109.53.214.189 (msg) 01:31, 23 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Curiosità: Lucio Malan due minuti fa su La7 si lamentava della "tassa sulle chiavette USB", fino a 9 € per un articolo che ha chiamato il quaderno dei giovani di oggi. --Nemo 13:19, 21 lug 2014 (CEST)[rispondi]

Segnalo che nella famosa relazione Reda approvata il 9 luglio è rimasto un testo molto cauto sulla copia privata, che però chiede 1) trasparenza sulla tassa, 2) libertà di effettuare copie senza limitazioni tecniche dato che si paga, 3) verifica che la tassa sia giustificata su base scientifica (si sa che c'è già un documento della Commissione che dimostra di no, lo dovranno solo pubblicare).
«ricorda l'importanza dell'eccezione per le copia privata che non può essere limitata sul piano tecnico, associata a un equo compenso per i creatori; invita la Commissione ad analizzare, sulla base di dati scientifici, la risoluzione del Parlamento del 27 febbraio 2014 sui prelievi per copie private(18) e i risultati del più recente processo di mediazione svolto dalla Commissione(19), la realizzabilità delle attuali misure per l'equo compenso dei titolari dei diritti rispetto alle riproduzioni effettuate da persone fisiche per uso privato, soprattutto per quanto concerne le misure di trasparenza; osserva che il diritto di prelievo per copia privata deve essere disciplinato in maniera tale da informare i cittadini sull'entità effettiva, sulle finalità e sulle modalità di utilizzazione del prelievo;» [1] (cfr. testo finale). --Nemo 11:24, 12 lug 2015 (CEST)[rispondi]