Wedgwood (azienda)

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Wedgwood
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Fondazione1759
Fondata daJosiah Wedgwood
Sede principaleStoke-on-Trent
GruppoWWRD Holdings Limited
SettoreManifatturiero
Prodotticeramiche
Sito webwww.wedgwood.com/
Vaso Portland, circa 1790

La Josiah Wedgwood & Sons Ltd., poi semplicemente Josiah Wedgwood Ltd. e comunemente nota come Wedgwood, è una manifattura inglese di ceramica fine, con sede nello Staffordshire, nota per le sue produzioni di creamware, basaltware e jasperware.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Wedgwood e Bentley[modifica | modifica wikitesto]

Gru Kutani realizzata da Wedgwood

Josiah Wedgwood proveniva da una famiglia di vasai e aveva lavorato con il ceramista Thomas Whieldon fino al 1759. In quell'anno poté mettersi in proprio e fondò la propria fabbrica nella Ivy House di Burslem nello Staffordshire, oggi un sobborgo di Stoke-on-Trent.

Nel 1765 fu donato alla regina Carlotta un servizio di terraglia di un nuovo tipo creato da Wedgwood. La regina ne rimase entusiasta e perciò diede il permesso di chiamare questo nuovo materiale Queen's Ware[1].

Quattro anni più tardi Wedgwood insieme al commerciante e letterato Thomas Bentley fondò nei dintorni di Stoke-on-Trent una grande manifattura. Bentley convinse Wedgwood a prendere come modello l'arte antica, ad esempio gli oggetti che venivano scoperti in quegli anni ad Ercolano, secondo la moda del Neoclassicismo. Anche lo stabilimento ebbe un nome ispirato all'Antichità: "Etruria"[1]. Si trattava di un insediamento industriale per l'epoca moderno: i laboratori formavano una sorta di villaggio che comprendeva anche le abitazioni di Wedgwood e degli operai.

la camera Wedgwood nel palazzo dell'arciduca Alberto a Vienna

Le principali creazioni di Wedgwood furono il jasperware ed il basaltware. Il basaltware, inventato intorno al 1768, è un grès nero molto duro, sul quale Wedgwood applicava una decorazione dipinta ad encausto grazie alla quale riusciva a imitare la ceramica antica.[2]

Il jasperware fu inventato intorno al 1775 per assomigliare agli antichi cammei. In particolare il modello fu il Vaso Portland, un vaso romano appartenente al duca di Portland. Pervenire a questo risultato costò molti tentativi e molto denaro, ma alla fine permise di ottenere un materiale pregiato. Il jasperware è una pasta molto dura, bianca e fine, quasi traslucida, il cui aspetto si avvicina molto alla porcellana. Il colore può essere mescolato alla pasta o, secondo un procedimento più economico introdotto nel 1777, può essere dipinto sulla superficie.

Wedgwood è famoso anche per il creamware: il sopra ricordato Queen's ware inventato nel 1762[3]. La decorazione sul creamware poteva essere dipinta oppure stampata[4].

Lungo gli anni settanta del secolo, la Wedgwood realizzò un prestigioso servizio su richiesta di Caterina II di Russia.[5]

Sviluppi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Teiera, XIX secolo

Nel 1812 Wedgwood produsse la sua prima porcellana, di tipo bone china[6].

Nel 1895, un secolo dopo la morte di Josiah Wedgwood, l'impresa divenne una società per azioni (in inglese Limited Company).

Nel 1986 la Wedgwood fu acquistata dalla vetreria irlandese Waterford Crystal, divenendo Waterford Wedgwood, gruppo del lusso con base in Irlanda.

Nel 2009, dopo anni di problemi finanziari, la Waterford Wedgwood è stata comprata dal fondo di private equity KPS Capital Partners di New York[7] che l'ha inserita nel gruppo del lusso WWRD, acronimo di "Waterford Wedgwood Royal Doulton". Nel luglio 2015 WWRD viene rilevato da un'azienda finlandese produttrice di beni di consumo, Fiskars.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Eileen Aldridge, Porcelain, Londra, The Hamlyn, 1969 (trad. it. la porcellana, Milano, Mondadori, 1970)
  2. ^ Key Figures in Wedgwood History, su pottery-english.com. URL consultato il 22 febbraio 2018.
  3. ^ Pearlware: Origins and Types (Part 1)
  4. ^ Copia archiviata, su britishshop.fr. URL consultato il 9 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
  5. ^ Torino. Porcellane Imperiali dalle collezioni dell’Ermitage, su ermitageitalia.it. URL consultato il 12 maggio 2021.
  6. ^ The Grove Encyclopedia of Decorative Arts, ed. Campbell, OUP 2006, Volume 2, p.547
  7. ^ Waterford Wedgwood bought by US equity firm KPS Capital [collegamento interrotto], in The Irish Times, 27 febbraio 2009. URL consultato il 27 febbraio 2009.
  8. ^ (EN) Fiskars Corporation has completed the acquisition of WWRD and extended its portfolio with iconic luxury home and lifestyle brands, in Fiskars Corporation, 2 luglio 2015. URL consultato il 30 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Laurence Machet, Les Wedgwood : de la poterie à l'industrie des arts de la table, CTHS, 2008.
  • Raffaella Marotti, Il pirometro del ceramista sperimentatore Josiah Wedgwood, Progetto Restauro periodico, n.48, 2008
  • Alison Kelly: The Story of Wedgwood. In Zusammenarbeit mit Josiah Wedgwood & Sons Ltd. Überarbeitete Auflage, Faber & Faber, London 1975, ISBN 978-0-571-10392-8.
  • Henry Allen Wedgwood: People of the Potteries. ristampa di articoli apparsi sullo Staffordshire Sentinel e sullo Staffordshire Times a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento, Adams & Dart, Bath (Somerset) 1970, ISBN 978-0-239-00055-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN124089998 · ISNI (EN0000 0001 2106 7149 · ULAN (EN500269607 · LCCN (ENn50022708 · BNF (FRcb12206587h (data) · J9U (ENHE987007263511105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50022708
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