Violet Eves

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Violet Eves
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereNew wave
Periodo di attività musicale1982 – 1988
EtichettaI.R.A. Records
Album pubblicati3
Studio2
Raccolte1
Sito ufficiale

I Violet Eves sono stati un gruppo musicale Italiano di genere New wave attivo negli anni ottanta formatosi nell'area della riviera adriatica tra Rimini e Riccione. Band composta da Gabriele Tommasini, Franco Caforio, Leonardo Militi, Renzo Serafini e Nicoletta Magalotti aka NicoNote.

Il gruppo fece parte della scena new wave italiana degli anni ottanta, che ebbe tra i principali esponenti Litfiba, Diaframma, Neon, Underground Life e Moda.

Storia del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo della band si forma verso la fine il 1982 ad opera di Franco Caforio batterista e Gabriele Tommasini bassista, entrambi di Riccione, ma è solo nel 1984 che la band prende la sua forma.

I primi anni videro l'avvicendarsi di varie formazioni con numerosi musicisti della scena tra Riccione e Rimini. Da Savioli alle tastiere, a Terrezza alla voce e chitarra sostituito da Luciano Sberlati detto "Ciano" (che lasciò la formazione per dedicarsi a un suo progetto solista, ma la sua tormentata personalità lo condusse a una crisi profonda e al suicidio) da Paolo Scarponi al sax a Mirko Galli alle tastiere, tutti elementi che lasciarono la band era il 1983 anno in cui arriva Leonardo Militi, che diventò il tastierista dei Violet Eves[1]. Nel 1984 Leonardo Militi presentò a Franco Caforio e Gabriele Tommasini, Nicoletta Magalotti cantante e performer nota poi come NicoNote e autrice di tutti i testi delle canzoni,[1], entrò nel gruppo alla fine del 1984, in contemporanea con l'arrivo del nuovo chitarrista Renzo Serafini. Il gruppo così composto (Nicoletta Magalotti aka NicoNote, Franco Caforio, Gabriele Tommasini, Leonardo Militi e Renzo Serafini) decise di mantenere invariato il nome della band, come un nuovo vero inizio.

In poco più di un mese composero sei brani, con particolari sonorità elettroniche ed elettroacustiche, l'introduzione del vibrafono e della batteria elettronica che furono diffuse su un demo-tape che iniziò a girare in ambito underground. Il primo DJ a trasmettere Listen over the Ocean fu Thomas Balsamini dalle frequenze di Radio San Marino Rock. Di lì a poco, dopo un concerto dei Litfiba allo Slego, il dj Franco Fattori consegnò una copia del demo-tape a Piero Pelù, che lo fece ascoltare a Alberto Pirelli della nascente etichetta indipendente fiorentina I.R.A. Records, che li mise sotto contratto.

Nel 1985 uscì il primo EP Listen Over The Ocean per la Anemic Music[2].

Nel 1986 fu pubblicato l'album Incidental Glance per la D.E.A.[3] (pubblicato anche dalla giapponese Nippon Phonogram Co., Ltd.[4]) e per quell'anno Leonardo Militi venne sostituito dal tastierista bolognese Lele Gaudi. Parteciparono poi a vari festival internazionali d'oltralpe quali Transmusicales a Rennes e alla manifestazione Printemps de Burges. È del 1986 il loro live a Parigi al Club Le Bains Douches seguito dal live al Rex Club.

Nel 1987 parteciparono a Casorate Rock[5], manifestazione presentata da Francesco Salvi e poi ritrasmessa in tv da Italia Uno. Nell'occasione portarono due pezzi: Effetti Speciali e Aaria. Nello stesso anno parteciparono a Salonicco alla Biennale dei Giovani del Mediterraneo e il loro live a Vienna al Club U4.

Nel 1988 pubblicarono il loro secondo album, Promenade, prodotto da Roberto Colombo, con ospiti quali Patrizio Fariselli degli Area e Mauro Pagani. L'album cantato in italiano fu pubblicato anche in Francia da Ira France/Barclay. Parteciparono ad alcune puntate di DOC, programma su Rai 2 curato da Renzo Arbore e presentato da Gegè Telesforo. Nello stesso anno uscì Padam Padam, uno split album a tre con i Litfiba ed i Moda, al quale seguì uno tour a tre band I.R.A. Records, che toccò tra l'altro il Tursport di Taranto in un concerto organizzato in collaborazione con l'ARCI locale il 1 luglio 1988[6] e nell'ottobre 1988 al club La Cigale di Parigi.

Scioglimento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il concerto di Parigi, i Violet Eves si sciolsero a fine anno per lasciare spazio alla carriera solista dei componenti[6].

Caforio divenne batterista dei Litfiba. Tommasini divenne produttore musicale. Leonardo Militi giornalista. Renzo Serafini artigiano della luce. Nicoletta Magalotti NicoNote si trasferì a Firenze, partecipò alla compilation Union (CGD, 1990) con una cover di Alba chiara- produzione di Oderso Rubini, poi pubblicò il suo primo album solista "Nico" (EMI, 1992)[7] prodotto da Alberto Pirelli. Nel 1996 crea il progetto artistico e alias NicoNote come sigla per tutte le sue creazioni. Negli anni ha seguito un percorso artistico trasversale unico nel suo campo, tra musica, teatro, scena performativa, clubbing, con produzioni discografiche, curatele, e tour musicali e teatrali in tutta Europa, Canada, Israele, Brasile, Argentina. Nel 2018 dedica ai Violet Eves l'album Deja V. (MAT, 2018) prodotto da Renzo Serafini, l'album contiene interamente rielaborazioni di brani del gruppo.

Componenti[modifica | modifica wikitesto]

Produzioni[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Singoli ed EP[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni a compilation[modifica | modifica wikitesto]

  • 2018 – Uneven Paths: Deviant Pop From Europe 1980-1991, , Music From Memory MFM031, Paesi Bassi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gianluca Testani, 2006
  2. ^ Listen Over The Ocean su Discogs
  3. ^ Incidental Glance su Discogs
  4. ^ Incidental Glance in edizione giapponese su Discogs
  5. ^ Denovo, Diaframma e Moda: storia e discografia della new wave italiana anni 80, in radiomusik.it, 11 gennaio 2013.
  6. ^ a b Ezio Guaitamacchi, 2010
  7. ^ Federico Guglielmi, Violet Eves (voce) - in Cesare Rizzi, 1993

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225.
  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, p. 74.
  • Luca Frazzi (a cura di), Violet Eves - Incidental Glance, in Rumore 100 - 100 dischi essenziali della new wave & postpunk italiani, #3 agosto / settembre 2023.
  • Luca Frazzi (a cura di), Violet Eves - Listen Over the Ocean, in Rumore 100 - 100 dischi essenziali della new wave & postpunk italiani, #3 agosto / settembre 2023.
  • Ezio Guaitamacchi, 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita, Roma, Rizzoli, 2010, ISBN 9788817042222.
  • Pier Vittorio Tondelli, Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, collana I grandi tascabili, Bompiani, 1990, ISBN 88-452-5035-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]