Utente:Vanillasoymilk/Sandbox2

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Piovego
Il Piovego a porta Portello, nel centro di Padova
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Veneto
Province  Padova
  Venezia
ComuniPadova, Noventa Padovana, Vigonovo
Lunghezza10,17 km
NasceUnione del tronco Maestro e del naviglio Interno a Padova
45°24′48.15″N 11°52′34.57″E / 45.413375°N 11.876269°E45.413375; 11.876269
SfociaNel Brenta a Noventana
45°24′29.63″N 11°59′41″E / 45.408232°N 11.994721°E45.408232; 11.994721

Il canale Piòvego è un canale artificiale emissario del Bacchiglione, lungo 10,17 km[1]; nei secoli passati fu un'importante via di comunicazione tra Padova e Venezia. Il nome deriva dal latino publicum, ed indica quindi un canale pubblico utilizzato per la navigazione[2].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Il Piovego si origina nella parte centro-settentrionale del centro storico di Padova, presso la conca di navigazione nota come porte Contarine. Qui il tronco Maestro, derivato dal Bacchiglione in località Bassanello, si riunisce al naviglio Interno, dopo che questo si era diramato di fronte alla Specola.

Quasi rettilineo, scorre da ovest ad est lambendo le mura settentrionali della città e le località Stanga e San Gregorio. Entrato in comune di Noventa Padovana, tocca Noventa stessa e la frazione Noventana. L'ultimo tratto segna il confine con Vigonovo, in provincia di Venezia.

Si getta nel Brenta di fronte Stra. Sua prosecuzione è il Naviglio del Brenta, che si dirama dal Brenta proprio in corrispondenza della foce.

Era pressoché parallelo al canale il percorso della tranvia Padova-Malcontenta-Fusina, attiva tra il 1885 e il 1954 e gestita dalla Società delle Guidovie Centrali Venete (gruppo Società Veneta). Assieme al Piovego stesso, al Brenta e alla laguna Veneta dava origine ad un caratteristico sistema integrato di trasporti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Piovego a Noventana, verso la fine del suo corso.

Il canale venne scavato nel 1209 dai padovani[3], sotto le volontà, l'egida e il controllo dei signori Da Carrara, forse nel periodo di ascesa e di maggiore potere politico sociale.

Serviva per far defluire tutte le acque del nord-est della città, ma serviva per congiungere la città, al Brenta e quindi attraverso questo alla Laguna veneta e a Venezia che stava per ascendere alla summa Repubblica. Fino agli anni 80 si vedevano ancora i vecchi burci ormai sfondati, sul suo fondo, dalla strada che dalla stazione conduce in centro all'urbe di Padua, idronimo greco-indoeuropeo antichissimo, che deriva da palude, da cui Padus-Po, palude, palafitte e molte altre parole a loro collegate.

Dalla più grande e lunga Alluvione della storia, quella del 589, tutti i territori, senza manutenzione delle rive dei fiumi e lo scavo o meglio, il riscavo dei canali, quindi la signoria carrrese fu praticamente obbligata allo scavo pubblico, visto l'aumento della popolazione, dovuto all'aumento medio della temperatura, che prima del 1000 era molto umida e fredda.

Sulle sue sponde, in località Portello venne creato un porto fluviale, arricchito durante la dominazione veneziana da una scenografica scalinata e dalla suggestiva edicola, presso cui i viaggiatori per Venezia potevano partecipare alla messa prima della partenza di mezzanotte. Il porto è ritratto in alcune vedute del Canaletto.

Dal 1995 è iniziata la navigazione del Piovego con piccole imbarcazioni e, negli anni '90, con le prime motonavi.[4] Negli anni Duemila il Piovego continua a essere percorso da burchielli, seppure per fini esclusivamente turistici.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco dei fiumi della rete idrica principale e minore, su https://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/demanio-idrico.
  2. ^ pióvego in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  3. ^ Padova porte e ponti: dall'Alicorno al Portello | Padova Cultura, su padovacultura.padovanet.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  4. ^ Padova e le sue acque - Comune di Padova, su www.padovanet.it. URL consultato il 20 maggio 2020.

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