Utente:Syphax98/Cinema berbero

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Il cinema berbero identifica le produzioni cinematografiche in lingua berbera. Le prime espressioni di cinema berbero nascono in Cabilia e nel Sous negli ultimi decenni del XX secolo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In Algeria[modifica | modifica wikitesto]

Tra le produzioni cinematografiche in lingua cabila si citano:

  • Machaho ("C'era una volta"), del 1995, realizzato da Belkacem Hadjadj, sulla falsariga di una fiaba tradizionale, mostra, con il suo finale tragico, la spietatezza che a volte caratterizzava il codice di comportamento tradizionale. Ha vinto il premio del pubblico al 6º Festival del Cinema Africano a Milano nel 1996;
  • Tawrirt Ittwattun ("La collina dimenticata"), trasposizione su pellicola dell'omonima opera letteraria La colline oubliée di Mouloud Mammeri. Venne presentato per la prima volta a Parigi 19 febbraio 1997. Realizzato da Abderrahmane Bouguermouh, con Djamila Amzal, Mohand Chabane, Samia Abtout e Abderrahmane Kamal.
  • Adrar n Baya ("La montagna di Baya"), 1997, di Azzedine Meddour, con Djamila Amzal, Abderrahmane Debiane, Ali Ighil Ali, Ouardia Kessi.
  • Mariage par annonce ("Matrimonio via inserzione") di Ali Djenadi (attore-sceneggiatore) e Mehmel Amrouche (regista), (anteriore al 1999), che affronta un tema caldo della società algerina, il matrimonio, per il quale si sta passando da una fase tradizionale (in cui i matrimoni erano combinati senza che nemmeno gli sposi si conoscessero) ad una più moderna, in cui possono avere un ruolo anche le inserzioni matrimoniali.
  • Il tutore della signora ministro di Djamila Amzal (2004), un cortometraggio di ventisei minuti sulle umiliazioni della donna in Algeria, sottoposta ad un codice della famiglia medioevale.
  • Si Mohand Ou M'hand, l'insoumis di Lyazid Khodja (2004), che trae spunto dalla vita travagliata del poeta bohémien Si Mohand Ou-Mhend.

In Marocco[modifica | modifica wikitesto]

In Marocco, la produzione cinematografica berbera si è concentrata nel Sous, esprimendosi in tashelhit. Nata negli anni 1990, la produzione ha registrato centinaia di pellicole nel giro di poco più di due decenni.

Le prime pellicole realizzate risultano essere Tigigilt ("L'orfana", del 1992, in 35 millimetri) di Mohammed Mernich, Tamɣart n wurɣ ("Donna d'oro", del 1993) di Lahoucine Bizguaren e Bu Tfunast di Agouram Archach (del 1993). Seguì poi Tassast ("Il problema"). Anche se il livello qualitativo non fu sempre costante, il pubblico premiò lo sforzo dei produttori, col risultato di favorire la crescita professionale dei realizzatori. I prodotti audiovisivi furono principalmente in formato VHS, VCD e DVD.[2]

La commercializzazione delle produzioni berbere fu il risultato soprattutto degli sforzi di Mohammed Mernich, che fondò la società Sawt Mzouda. Tilila è considerato una delle prime produzioni in 35 millimetri. Uno dei contributi più importanti nella nascita del cinema berbero nel Sous fu dato da Ahmed Badouj, che forte della sua esperienza teatrale, basò molte delle produzioni iniziali su sceneggiature ispirate al patrimonio orale o a sue opere teatrali, dai quali furono tratti film come Tazit n wangha, Ajmil n lghrd, Tagodi ("La sventura") e Tiyti n Wadan. Badouj, nel corso dei suoi primi anni, riunì molti attori di compagnie teatrali di Agadir e di Inezgane. I principali attori della sua compagnia teatrale Tifaouin furono Ahmed Aouinti, Abdelatif Atif e Ahmed Nasih.[3]

Innovazioni importanti nell'ambito della sceneggiatura furono introdotte da Lhoussain Mourabih in Les 7 vagues d'Imouran (7 tadangiwin n Imuran, film ispirato al folclore locale della regione di Taghazout e realizzato da Abdellah Dari) e da Lhoussain Bardouaz.[3] Nel 2002 venne pubblicato Hamou Ounamir, realizzato da Fatima Boubekdi e ispirato all'antica fiaba berbera Ounamir.[4]

Molti dei principali attori del Sous provengono dal mondo dal teatro, come Amina El Hilali, Fatima Bouchane, Fatima Joutane, Saadia Abakil e Zahia Zahiri. Tra le prime società di produzione vi furono Warda Vision e Boussi Vision. Importante ruolo fu ricoperto da Abdelaziz Oussaih (noto anche con lo pseudonimo di Aziz Ayouz), fondatore di Ayouz Vision, con sede a Inezgane, che riunì molti degli attori del Sous. L'ambito della produzione di molte società fu però limitato a fondi resi disponibili prevalentemente da relazioni familiari e di amicizia e i gruppi di attori rimasero chiusi; questi ultimi fattori resero difficile uno sviluppo dal punto di vista artistico e creativo.[3] Tra il 1992 e il 2008 furono attive in totale ventotto case di produzione. L'attività cinematrografica berbera si limitò a fondi limitati e non attrasse l'interesse o il sostegno del Centre Cinématographique Marocain.

I temi messi in evidenza furono prevalentemente quelli del vissuto quotidiano della società, sia nel mondo tribale tradizionale sia alle prese con la modernità nelle grandi città. Il genere predominante fu la commedia leggera, ma non mancarono le produzioni francamente comiche fino a quelle dell'orrore. Molte produzioni furono caratterizzate dalla presenza di ruoli fissi, come quello dell'amghar (il capo tribale), del fquih (il maestro della moschea o della zāwiya locale) e il pazzo del villaggio. La ricorrenza degli ambienti si trasmise anche nella scelta di molti dei nomi dei personaggi, come Tilila e Tihya. I costumi trasponevano le condizioni di povertà e di indigenza del contesto in cui erano ambientati i film. I principali attori che si prodigarono in questo genere furono Laarbi Lhdaj, Mohamed Kimroun, Abderrahim Agzzoum e Mbarek Laatach, la cui interpretazione è assimilabile a quella del bakchich, forma di spettacolo tipica del Sous.[3]

Questo genere, dominante negli anni 2000 e diffuso in VCD, cominciò a conoscere una forte crisi a partire dagli anni 2010 a causa del fenomeno della pirateria cinematografica. Molte delle tradizionali case di produzione sostenute da fondi familiari dovettero chiudere.

Il film Tichka, di Rami Fijjaj, rappresentò un'innovazione nel cinema berbero, evitando il tipico contesto rurale e gli intrighi comici della maggior parte delle produzioni berbere del Sous. Ambientato in città ed incentrato sulla storia di un assassino seriale, l'attore principale, Mohamed Aouragh, che evoca fisicamente Conrad Veidt ne Il gabinetto del dottor Caligari, vinse il premio come miglior attore dell'anno 2011.[5]

A partire dal 2005, una nuova generazione di sceneggiatori e di registi, formatisi professionalmente, cominciò a realizzare cortometraggi totalmente sganciati dal genere tradizionale dominante nel mercato del VCD. Queste produzioni furono caratterizzate da un'alta qualità artistica e professionale e furono realizzate da case di produzione professionali quali Fawzivision e Taziri. Tra i principali prodotti si citano Reda di Rachid El Hamzer, Tislatin n Oughanim di Ahmed Baidou, Slam d Dimitan di Mohamed Amine Benamraoui e Ayis inu di Abdelatif Fdil, mentre già nel 1999 venne pubblicato il medio-metraggio Quand le soleil fait tomber les moineaux di Hassan Legzouli. Molti di questi film ottennero premi nazionali, come Slam d Dimitan che vinse il primo premio per la migliore sceneggiatura al 10º Festival nazionale del film di Tangeri. Questa generazione di registi passò a realizzare lungometraggi di successo. Adios Carmen di Benamraoui ad esempio fece discutere sull'evoluzione vissuta dal cinema berbero; secondo Ahmed Aassid, la pellicola rappresenta un primo passo per l'adeguamento del cinema berbero ai criteri internazionali. Il lungometraggio Aghrrabou ("la barca") di Ahmed Baidou si è segnalato vincendo il grand prix del 6º Festival del film amazigh Issni Nourgh di Agadir nel 2012. Altre produzioni degne di nota sono state Bougafer 33, ispirato alla battaglia combattuta dagli Aït Atta nel 1933 contro i francesi nell'ambito della conquista francese del Marocco, e Amouri, la Guitare libre, ispirato alla biografia di Ammouri Mbarek. L'ambientazione in un contesto berbero ha attratto l'interesse di alcuni registi arabi marocchini, come nel caso di L'enfant endormi di Yasmine Kesari, Tinja di Hassan Legzouli e Tifinagh di Hicham Lasri.[3]

Festival e premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Festival culturel national annuel du film amazigh
  • Festival del film amazigh Issni Nourgh

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]


Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

https://publications-prairial.fr/marge/index.php?id=187#tocto1n1

Categoria:Cultura berbera