Utente:Paolo Brini/Sandbox

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Banda POPolare dell'Emilia Rossa[1][2][modifica | modifica wikitesto]



La Banda POPolare dell'Emilia Rossa è una band militante in senso stretto, almeno come si intendeva negli anni 60/70 del '900. Il nome del gruppo prende spunto da una distorsione sarcasticamente warholiana della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, presa come esempio della degenerazione in senso capitalista di quel modello emiliano ritenuto ormai non più politicamente “rosso”. Anche il simbolo della Band è una distorsione del logo della BPER che si trasforma in una falce martello rovesciata, chiaro riferimento alla 4°Internazionale trotskista. Il POP maiuscolo invece è stato inserito come omaggio agli Area presi come modello non dal punto di vista strettamente musicale ma da quello dell'impegno politico in senso rivoluzionario ed anticapitalista. Fin dagli esordi i concerti della Banda POPolare infatti si concludono sempre al canto di Bandiera Rossa sventolando una bandiera rossa con falce e martello di 3 metri per 2.


La prima fase[modifica | modifica wikitesto]

Nata sulle linee di montaggio di alcune delle fabbriche della provincia di Modena (Ferrari, Maserati, Terim e Smalti Modena) da delegati RSU iscritti alla Fiom e all'organizzazione politica FalceMartello (oggi Sinistra Classe Rivoluzione) data ufficialmente la sua fondazione il 25 aprile 2011. In realtà la band esordisce in una prima versione provvisoria già al corteo modenese del 25 aprile 2008. L'idea e il nome del gruppo sono frutto della creatività di Osvaldo Calveri, medico ortopedico e all'epoca militante di Rifondazione e FalceMartello, e nasce dal bisogno condiviso con i futuri membri della band di non lasciare che le celebrazioni della Liberazione dal nazifascismo andassero sempre più verso una deriva di “riconciliazione nazionale”. All'appello di Calveri risposero in quel 2008 Paolo Brini (all'epoca delegato alla Smalti Modena e componente del Comitato Centrale della Fiom) alla voce, Matteo Parlati (delegato sindacale nel reparto corse della Ferrari) al basso, Giuseppe Violante (delegato sindacale in Maserati) alle percussioni, Daniele Prampolini (operaio alla Terim) alla chitarra ritmica, Francesca Parlati sorella di Matteo (all'epoca studentessa) alla tastiera ed un giovanissimo Riccardo Cocetti alla batteria. In quel primo periodo e fino al 2011 la vita della Banda si limitava a suonare il 25 aprile di ogni anno sul cosiddetto “Camion Banda” alla coda del corteo istituzionale alcuni dei brani tradizionali della resistenza rivisitati in chiave più moderna e rockeggiante.

Banda Live

Il vero esordio[modifica | modifica wikitesto]

E' dopo il corteo del 25 aprile 2011 e con l'ingresso di Federico Ferrara (insegnante di musica) alla seconda tastiera e piano ed Antonio Serena (delegato sindacale della Sirti) alla chitarra solista che i componenti del gruppo decidono di dare continuità al progetto e di iniziare a suonare in giro per il paese. Giuseppe Violante d'ora in avanti passerà dalle percussioni alla batteria. Il concerto di debutto avviene al Centro Sociale 28 Maggio maggio di Brescia. In questa epoca la scaletta dei brani si allunga al punto da poter coprire una intera serata di musica e le strutture dei brani iniziano a diventare più articolate e complesse per mano soprattutto del neo entrato Federico Ferrara. Poco dopo il gruppo sostituisce alla chitarra Antonio Serena con Antonio Negrogno delegato sindacale presso il 118 del pronto soccorso di Modena.

Rivoluziona Permanente[3][modifica | modifica wikitesto]

Con questa formazione dopo un anno e mezzo di concerti il gruppo decide di incidere l'album di esordio dal titolo Rivoluzione Permanente che uscirà il 21 febbraio 2013. Un disco composto da 10 brani di cui 5 brani classici del patrimonio della storia del movimento operaio italiano: I ribelli della montagna, O Gorizia, La Lega (Sebben che siamo donne), Bella Ciao e Bandiera Rossa Un medley che prende il titolo di Briganti e Partigiani tra Briganti se more di Eugenio Bennato e la canzone partigiana '''Il bersagliere ha cento penne''' cantata storicamente soprattutto in centro Italia nella medesima terra dei briganti . Due brani inediti. Il primo Mimma e Balella è una canzone con una struttura fatta di accenni progressive, dedicata alle martiri partigiane emiliane Irma Bandiera (Mimma) e Gabriella degli Esposti (Balella). Nel testo sono chiare le citazioni tratte dai testi della partigiana Joyce Lussu. Questa canzone è il singolo di esordio del disco e vede la realizzazione del relativo primo videoclip girato in una casa di campagna di Formigine (Mo). Il secondo inedito Riscossa Operaia, è una canzone più rock composta nella parte musicale da Daniele Prampolini (che di lì a poco lascerà) ma con un ritornello in 7/8 che canta il bisogno di rivoltarsi contro lo sfruttamento e l'oppressione di fabbrica. Questo primo disco completamente autofinanziato ed autoprodotto, è stato registrato e miscelato presso lo studio “Ivan Graziani” di Sozzigalli (Mo) da Enrico “Prozac” Calanca che da questo momento diventa il fonico e produttore della band. Questo primo disco dopo due ristampe ha venduto 1500 copie fisiche in CD.

Giuseppe Violante

Tra concerti e cambio di chitarristi[4][modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo tra il 2013 ed il 2014 il gruppo suona sullo stesso palco di artisti di fama nazionale quali Banda Bassotti, Enrico Capuano, 99 Posse, Assalti Frontali, Muro del Canto. E' proprio nel 2014 che la Band stringe un legame profondo con la Val Susa ed in particolare con il circolo Anpi di Bussoleno a cui i componenti del gruppo da allora decideranno di iscriversi. Da allora saranno diversi i concerti della BPER in valle. A fine 2013 entrerà nella formazione il percussionista Marco Pastorelli, anche lui metalmeccanico e delegato sindacale nella fabbrica Crown di Spilamberto. E' invece nel 2014, dopo il concerto di Lari del 1 maggio, che il chitarrista Antonio Negrogno decide di lasciare. Al suo posto subentra Manuel Carrabs con cui la Band suonerà, tra le altre, per la prima volta in Austria al Festival des politichen (la seconda sarà nel 2017) ed anche a Rieti il 13 giugno 2015 in un concerto che scatenerà l'ira della curia reatina sulla stampa locale per tutta la settimana successiva. La colpa della Banda POPolare dell'Emilia Rossa in quell'occasione è stata osare suonare Bandiera Rossa di fronte alla chiesta di Sant'Antonio.[5][6]

Alla fine dell'estate è il pianista Federico Ferrara a decidere di non suonare più in pubblico con il gruppo. Continua in ogni caso tuttora a dare il proprio contributo in fase di composizione dei nuovi brani. Al suo posto subentra Valerio Chetta, pianista jazz che darà un'ulteriore svolta alla musica della BPER. Nello stesso periodo si unisce anche il violinista Stefano Quaglia.

Stefano Quaglia


Il singolo La Madre del Partigiano ed il secondo disco Viva la lotta partigiana[7][modifica | modifica wikitesto]

Marco Pastorelli


E' tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015[8] che partono i lavori per la registrazione del secondo disco intitolato Viva la lotta partigiana[9] che vedrà la luce il 28 aprile del 2016. Il disco è anticipato dalla pubblicazione il 25 aprile 2015, per il 70° anniversario della liberazione, del brano La Madre del partigiano, ballata che mette in musica una poesia di Gianni Rodari. Il brano conoscerà nei mesi seguenti una diffusione inaspettata arrivando su Facebook a superare le 250 mila visualizzazioni. Nell'autunno del 2015 anche Manuel Carrabs lascia la band e viene sostituito da Massimo Caruso con cui saranno concluse le registrazioni del nuovo disco. Viva la lotta partigiana rappresenta una svolta per le sonorità della band, in linea con quel genere musicale internazionalista che rivendica come proprio. Stili molto diversi tra loro si miscelano in un mix di pezzi differenti. Non sono più in prevalenza brani tradizionali ad essere incisi ma 5 classici della canzone militante e 5 inediti. A Fischia il Vento in versione folk, Su comunisti della Capitale in blues ed Il Vestito di Rossini in una miscela tra lo ska e i 9/8 si aggiungono This Land is your Land con testo non censurato di Woody Guthrie riletta in chiave country e Funerale di un lavoratore di chico buarque, suonata con l'ex Modena City Ramblers Lucio Gaetani, in una fusione tra tammuriata e mambo. I 5 brani inediti oltre a La Madre del partigiano sono: Odessa (2 maggio 2014)[10] canzone di oltre 7 minuti scritta a quattro mani con Massimo Ovo Gilioli ex bassista dei Mocogno Rovers e dedicata alla strage nazifascista alla sede del sindacato nella omonima città ucraina. Vieni fuori compagno, che mette in musica un frammento teatrale di Bertolt Brecht con alla tammorra la collaborazione di Mirko Rauso dei Tarantolati di Tricarico . Un Pezzo Un Culo è un funky dedicato ai crumiri in fabbrica che prende il titolo da una famosa scena del film La classe operaia va in paradiso. Infine Il Violino di Vik, dedicato alla figura di Vittorio Arrigoni che mischia la musica klezmer a versi ispirati al poeta palestinese Mahmoud Darwish. Il disco si conclude con l'ultima lettera alla moglie scritta dal partigiano di origine armena Missak Manouchian prima di essere fucilato fuori Parigi il 21 febbraio 1944. Manouchian viene scelto come simbolo dell'internazionalismo, e non di quel nazionalismo anti-tedesco proprio del revisionismo storico successivo, che ha caratterizzato la lotta partigiana in tutta Europa. Per Un Pezzo e Un Culo viene realizzato da Daniele Malavolta un video che ruota attorno ad un balletto metalmeccanico. Le riprese di Vieni Fuori compagno per la regia di Fabiola Falcone vengono realizzate a Taranto, scelta simbolicamente per il dramma dell'ILVA. Gli 8 minuti e 31 di Odessa (2 maggio 2014) a firma Dario Salvetti sono un docufilm sulla strage che sulle note della canzone alterna immagini di repertorio alla intervista rilasciata in esclusiva da una superstite.

Francesca Parlati


Gli anni tra il 2016 ed il 2018 sono caratterizzati dalla scena live per la BPER. Sold out è il Concertone Antifascista organizzato dalla band l'8 gennaio 2017 in solidarietà e di raccolta fondi per il bassista Parlati colpito da una condanna per manifestazione antifascista. All'evento hanno partecipato Modena City Ramblers, Tupamaros, Radici nel Cemento, Malasuerte e P38 Punk. Nel 2017 parteciperà al Festival dell'alta Felicità in Val Susa e alla festa Nazionale della Fiom assieme ai Gang. Il 25 luglio 2018 per la prima volta la band suona sul palco di Casa Cervi a Campegine (Re). In quel periodo e per alcuni mesi, fino a inizio 2019, parteciperà ai cori Valeria Bartolotti. All'inizio del 2018 si consuma l'ennesimo avvicendamento alla chitarra. A Massimo Caruso la band preferisce il giovane chitarrista jazz Massimiliano Codeluppi ritenuto più adatto al suono voluto dal gruppo..


Non mi scorderò di te[11][modifica | modifica wikitesto]

Non mi scorderò di te


Come per il secondo disco anche il successivo intitolato La Goccia e La Tempesta viene anticipato dall'uscita di un singolo. L'8 dicembre 2018 nel suo 11° anniversario viene pubblicata per la regia di Fabio Fasulo la canzone ed il video Non mi scorderò di te, anche questa scritta assieme a Massimo Gilioli e dedicata alle vittime della strage alla Thyssenkrupp di Torino. Il brano riceve subito un buon successo superando in pochi giorni le 50 mila visualizzazioni su Facebook ed il video vince la sezione videoclip del Val Susa Film Fest.

L'uscita del disco è prevista per l'autunno 2019.

  1. ^ Banda POPolare dell'Emilia Rossa, su www.facebook.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  2. ^ Banda POPolare dell’Emilia rossa – Indipendenza dell'arte – per la rivoluzione. La rivoluzione – per la liberazione definitiva dell'arte (Andrè Breton), su bandapopolaredellemiliarossa.it. URL consultato il 28 maggio 2019.
  3. ^ Banda POPolare dell’Emilia Rossa, su Carmilla on line, 23 febbraio 2014. URL consultato il 28 maggio 2019.
  4. ^ Paolo Brini, La Banda POPolare dell'Emilia Rossa, su La Città Futura. URL consultato il 28 maggio 2019.
  5. ^ grillotti, STRAPPO TRA PIA UNIONE E COMUNE DI RIETI A DUE SETTIMANE DALLA PROCESSIONE DI SANT'ANTONIO, su Rieti Life, 15 giugno 2014. URL consultato il 28 maggio 2019.
  6. ^ grillotti, LA BAND COMUNISTA: "SDEGNATI DA PETRANGELI. E PERCHÉ TANTO ACCANIMENTO DI PRETI E FASCISTI?", su Rieti Life, 16 giugno 2014. URL consultato il 28 maggio 2019.
  7. ^ Banda POPolare dell'Emilia Rossa - Viva la lotta partigiana :: Le recensioni di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 28 maggio 2019.
  8. ^ Banda POPolare dell'Emilia Rossa - iNTERVISTA ALLA BAND, su TUTTOROCK. URL consultato il 28 maggio 2019.
  9. ^ Viva la lotta partigiana. Nuovo disco della Banda Popolare dell’Emilia Rossa, su Carmilla on line, 5 aprile 2016. URL consultato il 28 maggio 2019.
  10. ^ Donbass: da che parte stare? (più un video della Banda POPolare dell’Emilia Rossa: “Odessa 2 maggio 2014”), su Carmilla on line, 11 maggio 2016. URL consultato il 28 maggio 2019.
  11. ^ Per non dimenticare la strage operaia della ThyssenKrupp, su Carmilla on line, 22 dicembre 2018. URL consultato il 28 maggio 2019.

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