Utente:Michele859/Sandbox

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Voce principale: David Bowie.

Attività teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Pierrot in Turquoise[modifica | modifica wikitesto]

Lo spettacolo di mimo imperniato sul triangolo tra Pierrot, Colombina e Arlecchino venne creato da Lindsay Kemp a metà 1967, quando Bowie aveva cominciato a prendere lezioni di danza e recitazione nella sua scuola.[1] Kemp era rimasto colpito dall'album di debutto di David, in particolare da When I Live My Dream,[2] e gli chiese di scrivere alcuni brani per una nuova produzione a cui stava lavorando:[1] «Bowie venne a vedere un mio spettacolo in un piccolo teatro... Venne a trovarmi in camerino, e fu davvero amore a prima vista... Cominciò a venire alle mie lezioni al centro di danza il giorno dopo e preparammo insieme lo spettacolo Pierrot in Turquoise».[2]

Bowie interpretava il ruolo di Cloud, una sorta di personaggio-narratore i cui continui mutamenti illudono e ingannano lo sfortunato protagonista, ed eseguiva due tracce dell'album, When I Live My Dream e Sell Me a Coat, oltre a tre composizioni scritte per l'occasione: Threepenny Pierrot (che di lì a poco avrebbe riscritto come London Bye Ta-Ta), Columbine e The Mirror, tutte accompagnate al pianoforte da Michael Garrett.[3][4] Soprattutto le ultime due mostravano un nuovo, emergente stile compositivo da parte di David, ovvero cupe canzoni folk in cui un testo elaborato veniva accompagnato da un motivo musicale ripetitivo di chitarra acustica, che due anni dopo avrebbe dominato sull'album Space Oddity.

Oltre a Kemp nel ruolo di Pierrot il cast vedeva la presenza di Jack Birkett e Annie Stainer in quelli di Arlecchino e Colombina,[4] mentre i costumi vennero creati dalla stilista Natasha Korniloff (che in quel periodo intratteneva una relazione sia con David che con Kemp).[5]

Il 28 dicembre 1967 lo spettacolo debuttò con una rappresentazione unica alla Playhouse di Oxford[1] e il giorno dopo Don Chapman elogiò sull'Oxford Mail le composizioni di Bowie, che cantava «con superba voce onirica», pur trovando che lo spettacolo nel suo insieme riusciva solamente ad accennare «alle verità universali che Marcel Marceau riesce ad esprimere».[6] Dopo altre rappresentazioni dal 3 al 5 gennaio 1968 al Rosehill Theatre di Whitehaven, Pierrot in Turquoise riprese a Londra dal 5 al 16 marzo (al Mercury Theatre) e dal 26 al 30 marzo (all'Intimate Theatre e al Little Theatre).[4]

The Elephant Man[modifica | modifica wikitesto]

29 luglio 1980, 3 gennaio 1981. Scrivere qualcosa da Pegg.[7]

Lazarus[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lazarus (musical).

Rappresentato per la prima volta il 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop,[8] Lazarus è un musical scritto da David Bowie e Enda Walsh ispirato al romanzo L'uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis, una sorta di sequel teatrale dell'omonimo film del 1976.

La storia è accompagnata da brani che ripercorrono la discografia di Bowie, inclusi classici come Changes, "Heroes" e Life on Mars?, oltre a No Plan, Killing a Little Time e When I Met You, incisi durante le sessioni dell'album Blackstar.

Tra gli interpreti figurano Michael C. Hall nel ruolo di Thomas Jerome Newton, Cristin Milioti in quello dell'assistente Elly, Sophia Anne Caruso, Michael Esper e Alan Cumming.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pierrot in Turquoise, su bowiesongs.wordpress.com, www.bowiesongs.wordpress.com. URL consultato il 4 agosto 2015.
  2. ^ a b Pierrot in Turquoise, su xl.repubblica.it, www.xl.repubblica.it. URL consultato il 4 agosto 2015.
  3. ^ Nicholas Pegg, David Bowie. L'enciclopedia, Arcana, 2002, pp. 481-483, ISBN 88-7966-270-8.
  4. ^ a b c Pierrot in Turquoise, su bowiewonderworld.com, www.bowiewonderworld.com. URL consultato il 4 agosto 2015.
  5. ^ Pierrot in Turquoise, su exploringdavidbowie.wordpress.com, www.explringdavidbowie.wordpress.com. URL consultato il 4 agosto 2015.
  6. ^ Oxford Mail 1967, su bowiewonderworld.com, www.bowiewonderworld.com. URL consultato il 4 agosto 2015.
  7. ^ Nicholas Pegg, David Bowie. L'enciclopedia, Arcana, 2002, pp. 488-491, ISBN 88-7966-270-8.
  8. ^ Lazarus, su newyorkcitytheatre.com, www.newyorkcitytheatre.com. URL consultato il 25 febbraio 2017.