Utente:Lorenzo Secci/Sandbox

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Lorenzo Secci/Sandbox
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Operazione Demetrius è il nome attribuito all'operazione dell'esercito Britannico in Irlanda del Nord che ebbe luogo tra il 9 e il 10 agosto 1971, durante i cosiddetti Troubles, con il conseguente arresto di massa e internamento (imprigionamento senza processo) di tutti coloro che furono sospettati di simpatizzare a vario titolo per l'Irish Republican Army (IRA), all'epoca impegnata in una campagna armata contro il Regno Unito, a favore della causa della riunificazione irlandese. L'operazione fu proposta dal governo unionista dell'Irlanda del Nord e approvata dal governo britannico. L'esercito avviò una serie di incursioni in tutta l'Irlanda del Nord che portarono all'arresto di 342 persone nel corso della prima retata. Seguirono quattro giorni di violenza, durante i quali persero la vita venti civili, due membri dell'IRA e due soldati britannici. I dati forniti dall'intelligence britannica su coloro che furono sottoposti a fermo, repubblicani e nazionalisti irlandesi perlopiù di religione cattolica, erano lacunosi e non aggiornati; pertanto al momento dell'operazione molti degli arrestati non erano più militanti repubblicani o non avevano mai avuto rapporti diretti con l'IRA.[1] Nessun lealista paramiliatare dell'Ulster fu coinvolto nella retata in quell'occasione, nonostante gli atti di violenza perpetrati contro i cattolici e i nazionalisti irlandesi.[1]

Il ricorso all'internamento, la modalità in cui gli arresti furono eseguiti e le brutalità subite dagli arrestati causarono proteste di massa e l'esplosione di ulteriori atti di violenza, con la conseguente fuga volontaria o coatta di circa 7000 persone.

Lo strumento dell'internamento, utilizzato fino al dicembre 1975, consentì la detenzione di 1981 persone[2], di cui 1874 nazionalisti e 107 lealisti, questi ultimi arrestati solo a partire dal febbraio 1973.[1]

Nel 1976, la Commissione Europea dei Diritti Umani equiparò a torture le tecniche di interrogatorio utilizzate a danno di alcuni internati, ma nel 1978 la Corte europea dei diritti dell'uomo (ECHR) stabilì in appello che, per quanto "disumane e degradanti", tali tecniche non costituivano torture nel caso di specie.[3] Da successive rivelazioni è tuttavia emerso che il governo britannico le aveva autorizzate e aveva occultato informazioni all’ECHR.[4] Alla luce di queste nuove evidenze, nel 2014 il governo Irlandese ha richiesto alla ECHR di riesaminare il giudizio[5] ma la richiesta non è stata accolta.

Contesto storico e pianificazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del ventesimo secolo, si è fatto spesso ricorso allo strumento dell'internamento in Irlanda, sebbene mai nel corso dei Troubles, i disordini iniziati alla fine degli anni sessanta. Era dal 1966 che i paramilitari lealisti dell'Ulster, tra cui l'Ulster Volunteer Force (UVF), erano attivamente impegnati in scontri relativamente non violenti. Dopo le rivolte di agosto del 1969, l'esercito britannico fu precettato per affiancare nel controllo delle strade la Royal Ulster Constabulary (RUC), la forza di polizia di quel territorio. All'interno dell'IRA, che era stata fino ad allora relativamente inattiva, sì aprì a seguito dell'escalation di violenza un periodo di contrasti interni, che portò alla scissione dell'organizzazione in due fazioni: Provisional IRA e Official IRA. A differenza della Provisional IRA, che nel 1970-71 avviò sistematici atti di guerriglia contro l'esercito Britannico e la RUC, l'Official IRA mantenne una posizione più difensiva.[6] Nel corso di questo biennio, numerosi furono gli scontri tra le forze dello stato e le due fazioni dell’IRA, nonché tra queste ultime e i lealisti, i quali, pur avendo come principali obiettivi i civili cattolici, si scontrarono anche contro le forze dello stato e contro l’IRA.[6]

La proposta di reintrodurre l’internamento per i militanti repubblicani Irlandesi fu avanzata dal governo unionista, con Brian Faulkner a capo dell'esecutivo nordirlandese. Questa fu accolta dal Primo Ministro Britannico Edward Heath nel corso di un incontro con Faulkner il 5 agosto 1971. Il duplice obiettivo dell’internamento era l'indebolimento dell'IRA con conseguente riduzione dei suoi attacchi e la speranza che tali misure potessero per un verso contenere le reazioni dei lealisti e per l'altro mantenere in vita il governo Faulkner.[7][8] Il consiglio dei Ministri raccomandò un'"operazione di bilanciamento", che prevedeva l’arresto dei militanti lealisti, il richiamo delle armi in mano ai( generalmente unionisti) rifle clubs nel Nord Irlanda, e un indefinita proibizione delle parate (la maggior parte delle quali erano tenute da gruppi di unionisti/lealisti come l' Ordine Arancione). Tuttavia, Fulkner discusse che la proibizione delle parate fosse impraticabile, che i rifle clubs non rappresentassero alcun rischio per la sicurezza, e che non ci fossero prove del terrorismo lealista.[9] Eventualmente si raggiunse un’accordo sul fatto di imporre una proibizione di sei mesi sulle parate ma non sull’internamento dei lealisti, e che l’internamento poteva andare avanti fino al 9 Agosto.[6]

Sulla lista iniziale degli arrestati, che fu stilata dalla Diramazione Speciale della RUC e MI5, erano presenti 450 nomi, ma solo 350 di questi vennero trovati. Le figure chiave nella lista, e molti altri che non apparvero mai su di esse, erano venuti a conoscenza dell’assalto prima che questo cominciasse. La lista incluse anche i capi della non violenta Associazione dei Diritti Civili dell'Irlanda del Nord e la Democrazia del Popolo come Ivan Barr e Michael Farrell.

I lealisti paramilitari dell’Ulster stavano mandando avanti attacchi, diretti principalmente contro i nazionalisti Cattolici e Irlandesi. Tuttavia, gli ufficiali della sicurezza informarono i ministri che i lealisti non rappresentavano un’immediata e seria minaccia per la sicurezza dello stato o per il sistema della giustizia criminale, e nessun lealista venne internato.[1] Tim Pat Coogan commentò:

«Cosa non inclusero fu un singolo lealista. Nonostante la UVF avesse iniziato le uccisioni e il bombardamento, questa organizzazione non fu toccata, come lo furono altre associazioni violente lealiste come Tara, l'associazione di Difesa Shankill e i volontari protestanti dell'Ulster. Faulkner venne sollecitato dai Britannici di includere alcuni protestanti nello strascico ma, eccetto due repubblicani, lui rifiutò.»

L’internamento venne pianificato e implementato dai più alti livelli del governo Britannico. Personale specialmente qualificato venne mandato nel Nord Irlanda per familiarizzare le forze locali in ciò che diventò noto come le 'cinque tecniche', dei metodi di interrogatorio descritti dagli oppositori come “ un eufemismo per tortura”.[10] Le prove disponibili suggerirono che alcuni membri della Royal Ustler Constabulary, qualificati in polizia civile, erano contro l’uso di tali metodi. In un memorandum interno datato 22 Dicembre 1971, un Brigadier Lewis fu riportato ai suoi superiori a Londra sullo stato di raccolta-informazioni nel Nord Irlanda, dicendo che lui era “molto preoccupato sulla mancanza di interrogatorio approfondito” dalla RUC e che “ alcuni capi di sedi delle Diramazioni Speciali non stanno cercando di incastrare gli uomini arrestati e estrarre informazioni da loro”. Tuttavia, lui scrisse che i suoi colleghi “dovevano fare una veloce visita in elicottero in queste sedi… per leggere l’atto di rivolta”.[11]

Basi legali[modifica | modifica wikitesto]

Gli internamenti vennero inizialmente svolti sotto i Regolamenti 11 e 12 del 1956 e Regolamenti 10 del 1957( I Regolamenti dei Poteri Speciali), creati sotto l’autorità dell’ Atto dei Poteri Speciali. L'Ordinamento della detenzione dei terroristi del 7 Novembre 1972, creata sotto l’autorità dell'Atto delle Provvisioni Temporali, venne utilizzata dopo che la regola diretta venne istituita.

Gli internati arrestati senza processo ai sensi dell’ Operazione Demetrius non poterono lamentarsi alla Commissione Europea per i diritti umani riguardo le violazioni dell’articolo 5 della Convenzione sui diritti umani (ECHR) perchè il 27 Giugno 1957, il Regno Unito depositò un avviso con il Consiglio Europeo che dichiarò della presenza di “ un’emergenza pubblica ai sensi dell’articolo 12, paragrafo 1 della Convenzione”.[12]

Interrogation of internees[modifica | modifica wikitesto]

Commissione Europea dei Diritti Umani[modifica | modifica wikitesto]

Il Governo Irlandese, a nome degli uomini che erano stati soggetti alle cinque tecniche, ha portato un caso alla Commissione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (Irlanda c. Regno Unito 1976 Y.B. Eur. Conv. On Hum. Rts. 512, 748, 788–94 (Eur. Comm'n of Hum. Rts.)). The Convenzione dice che

«L’unanimità ha considerato l’uso combinato dei cinque metodi come una tortura sulla base del fatto che (1) l’intensità dello stress causato dalle tecniche che creano deprivazione sensoriale “colpisce direttamente la personalità fisicamente e mentalmente”; e (2) l’applicazione sistematica delle tecniche allo scopo di indurre una persona a fornire informazioni mostra una chiara somiglianza con quei metodi di tortura che sono conosciuti nel corso dei secoli… un moderno sistema di tortura che cade nella stessa categoria di quei sistemi usati in passato come strumento per avere informazioni e confessioni.»

[13][14]

Corte Europea dei Diritti umani[modifica | modifica wikitesto]

Le conclusioni della Convenzione vennero impugnate. Nel 1978, nel processo della Corte europea dei diritti dell'uomo (ECtHR) Irlanda c. Regno Unito (Caso No. 5310/71),[15] the court ruled: {{citazione | 167. ... Nonostante le cinque tecniche, applicate insieme, costituissero indubbiamente un trattamento disumano e degradante, sebbene il loro obiettivo fosse l’estrazione delle confessioni, la nomina di altre informazioni e/o anche se fossero usate sistematicamente, non era occasione di sofferenza per la particolare intensità e crudeltà sottointesa della parola tortura reputata come tale. ...

168. La Corte conclude che il ricorso alle cinque tecniche equivaleva ad una pratica di trattamento inumano e degradante, pratica che violava l’ Articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti all’uomo.| Corte Europea dei diritti umani | processo "Irlanda c. Regno Unito"

L’8 Febbraio 1977, in un procedimento dinanzi alla ECHR, e in linea con le risultanze del rapporto Parker e della politica del governo Britannico, il procuratore generale del Regno Unito ha dichiarato:

«Il Governo del Regno Unito ha esaminato la questione dell’uso delle “cinque tecniche” con estrema attenzione e con particolare riguardo all’articolo 3 (art.3) della Convenzione. Ora loro danno queste promesse non qualificate, che le “cinque tecniche” non saranno mai reintrodotte come ausilio in un interrogatorio in alcuna circostanza.»

  1. ^ a b c d Internment – Summary of Main Events. Conflict Archive on the Internet (CAIN)
  2. ^ Joint Committee on Human Rights, Parliament of the United Kingdom, Counter-Terrorism Policy And Human Rights: Terrorism Bill and related matters: Oral and Written Evidence, in The Stationery Office, vol. 2, 2005, p. 110, ISBN 9780104007662.
  3. ^ Ireland v. United Kingdom – 5310/71 [1978] ECHR 1 (18 January 1978), su www.worldlii.org.
  4. ^ 'British ministers sanctioned torture of NI internees' (5 June 2014)
  5. ^ Government backs 'Hooded Men' torture case, su RTÉ.ie, 2 December 2014.
  6. ^ a b c Today in Irish History, 9 August 1971, Internment is introduced in Northern Ireland, su theirishstory.com, 10 August 2012.
  7. ^ McKittrick,D & McVea, D. “Making Sense of the Troubles: The Story of the Conflict in Northern Ireland”. London, Penguin, 2000 pg 67.
  8. ^ Internment explained: When was it introduced and why?, su irishtimes.com.
  9. ^ Today in Irish History, 9 August 1971, Internment is introduced in Northern Ireland, su theirishstory.com, 10 August 2012.
  10. ^ Parker, Tom. Frontline: "Is torture ever justified?". PBS.
  11. ^ William Beattie Smith, The British State and the Northern Ireland Crisis, Washington DC, US Institute of Peace, 2011.
  12. ^ Brice Dickson, The Detention of Suspected Terrorists in Northern Ireland and Great Britain, vol. 43, n. 3, March 2009.
  13. ^ Security Detainees/Enemy Combatants: U.S. Law Prohibits Torture and other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment Footnote 16
  14. ^ Weissbrodt, David. Materials on torture and other ill-treatment: 3. European Court of Human Rights (doc) html: Ireland v. United Kingdom, 1976 Y.B. Eur. Conv. on Hum. Rts. 512, 748, 788–94 (Eur. Comm'n of Hum. Rts.)
  15. ^ Ireland v. The United Kingdom – 5310/71 (1978) ECHR 1 (18 January 1978), su worldlii.org.