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Il Vladimir Monomach (Russo: Владимир Мономах) fu un incrociatore corazzato costruito per la Marina Imperiale Russa durante gli anni 80 del XIX secolo. La nave fu battezzata col nome di Vladimir II Monomach, Gran Principe di Kiev. Passò la maggior parte del suo servisio in Estremo Oriente, anche se si trovava nel Mar Baltico allo scoppio della guerra russo-giapponese, nel 1904. Il Vladimir Monomach fu assegnato alla Terza Squadra del Pacifico e partecipò alla battaglia di Tsushima nel maggio 1905. Aveva il compito di proteggere i trasporti russi e non fu ingaggiata pesantemente durante la porzione diurna della battaglia. La nave fu silurata nella notte e la mattina seguente fu autoaffondata dal capitano per evitarne la cattura.

Progetto e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Vladimir Monomach fu classificata come fregata semicorazzata ed era una versione migliorata della precedente Minin. La nave fu progettata con una grande autonomia operativa e con un'alta velocità per facilitare il suo ruolo d'attacco del commercio, scappando dalle navi da guerra avversarie. Era organizzata come una corazzata a ridotto centrale, con l'armamento concentrato a mezza nave. La nave dallo scafo in ferro aveva un rostro ed era ricoperta di legno e di rame per ridurre le incostrazioni. Lo scafo era diviso da 10 paratie stagne trasversali e aveva un doppio fondo profondo 1. 73 m. L'equipaggio era composto da 550 tra ufficiali e marinai. Aveva una lunghezza fuori tutto di 93.8 m, una larghezza di 15.8 m e un'immersione di progetto di 7.6 m. Il dislocamento era di 5683 t a pieno carico.

La nave aveva due motori a vapore compound verticali, ognuno collegato ad un'elica a quattro pale in bronzo-manganese da 5.5 m. Il vapore era prodotto da sei caldaie cilindriche alla pressione di 70 psi. I motori produssero una potenza indicata di 5253 kW durante le prove in mare, che permettevano alla nave una velocità massima di 15.8 nodi. La nave trasportava 910 t di carbone che gli permettevano un'autonomia di 6200 miglia nautiche alla velocità di 10 nodi. Era armata a nave, con tre alberi, e aveva un'area velica totale di 2400 m2. Per ridurre la resistenza durante la navigazione a vela i fumaioli erano retrattili.

Il Vladimir Monomach era armato con quattro cannoni da 203 mm, uno su ogni angolo della batteria che sporgevano dai lati dello scafo. Tra questi cannoni erano montati otto dei dodici cannoni 152/35, nella batteria centrale, mentre i restanti quattro erano al difuori della batteria alle estremità della nave. La difesa anti torpediniera consisteva in quattro cannoni da 9 libbre e 10 cannoni Hotchkiss. La nave aveva anche tre tubi lanciasiluri da 381 mm.

La cintura corazzata al galleggiamento era composta da una corazzatura composita e si estendeva per tutta la lunghezza della nave. Era spessa 152 mm a mezza nave ma si riduceva a 114 mm alle estremità. Si estendeva per o,6 m sopra il galleggiamento e 1.2 m sotto. Paratie trasversali da 76-102 mm proteggevano i cannoni nella batteria. Le sporgenze dei cannoni da 203 mm avevano lo stesso spessore. Il ponte protetto era spesso 13 mm.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del Vladimir Monomach iniziò il 22 febbraio 1881 al cantiere navale del Baltico a San Pietroburgo, anche se la cerimonia formale per la posa della chiglia non fu tenuta fino al 21 maggio. Fu varata il 22 ottobre 1882 e completata il 13 luglio 1883. Il costo totale della nave fu di 3348847 rubli. Anche se fu il secondo incrociatore della classe Dmitrij Donskoj ad essere impostato, il Vladimir Monomach fu completato per primo. A causa di costanti cambi durante la costruzione il progetto di entrambe le navi divergeva considerabilmente al momento del completamento. La nave fu chiamata così in onore di Vladimir II Monomach, Gran Principe di Kiev.

L'11 ottobre 1884 il Vladimir Monomach iniziò un viaggio tranquillo dal Baltico all'Estremo Oriente. Fece visita ai porti di Kristiansand, in Norvegia, e Portland, in Inghilterra, prima di raggiungere Malta il 25 novembre. La nave spese la maggior parte delle seguenti sei settimane in acque greche, prima di arrvare a Porto Said, in Egitto, il 12 gennaio 1885 per attraversare il canale di Suez. Il Vladimir Monomach incontrò lì la corazzata britannica HMS Agamemnon e fu scortata fino in Giappone, dato che quell'anno le tensioni stavano aumentando tra Regno Unito e Russia. La nave arrivò a Nagasaki nel marzo 1885 e fu nominata ammiraglia della flotta russa del Pacifico sotto il retroammiraglio A.E. Kroun. Basata a Vladivostok, normalmente passò l'inverno in acque più calde. Per esempio, tra il novembre 1885 e il marzo 1886 il Vladimir Monomach visitò Manila, Singapore, Hong Kong, Batavia e Penang. Nel 1887 tornò a Kronstadt e nel 1888 fu raddobbata.

Il Vladimir Monomach lasciò Kronstadt il 6 novembre 1889 alla volta del Mediterraneo, dove rimase l'anno successivo. Prese parte alla scorta ufficiale per il viaggio dello zarevic Nicola in Estremo Oriente. Lo zaveric viaggiò a bordo del Pamiat Azova, mentre il Vladimir Monomach si occupava della protezione. Le due navi raggiunsero Singapore il 2 marzo 1891 e Vladivostok il 23 maggio. Una volta lì il capitano Oskar Stark fu nominato comandante della nave e il Vladimir Monomach fu in riparazione fino ad agosto. Passò l'inverno a Nagasaki, partendo per l'Europa nell'aprile successivo e raggiungendo Kronstadt in agosto, dove fu minuziosamente rimodernata, iniziando il 22 settembre. Il pesante armo velico fu rimpiazzato da tre alberi di segnalazione, i fumaioli furono fissati e le caldaie migliorate. Il 13 febbraio 1892 il Vladimir Monomach fu riclassificato come incrociatore di prima classe.

Il 2 ottobre 1894 la nave, ora sotto il comando del capitano Zinovij Rozhestvenskyij, fece ritorno nel Mediterraneo. In vista della prima guerra sino-giapponese del 1894-95, il consiglio dei ministri russo ordinò il 1 febbraio 1895 che la squadra del Mediterraneo rinforzasse la seconda squadra del Pacifico. La nave raggiunse il treaty port cinese di Chihfu il 16 aprile e il 13 maggio divenne l'ammiraglia del retroammiraglio Evgenij Ivanovich Alekseev, secondo in comando della Flotta del Pacifico. Il Vladimir Monomach rimase a Chihfu fino alla fine dell'anno, prima di partire per Vladivostok e poi per Kobe nel gennaio 1896.

La nave rimase lì solo per breve tempo prima che le venisse ordinato di tornare a Kronstadt per un riammodernamento radicale. I suoi obsoleti cannoni da 203 e 152 mm furono rimpiazzati da 5 nuovi cannoni 152/45 e da 6 cannoni Canet da 120 mm. Le sei caldaie originali della nave furono rimpiazzate da una dozzina di caldaie cilindriche.

Il Vladimir Monomach fu ritrasferito alla Flotta del Pacifico nel novembre 1897 e raggiunse Nagasaki nel febbraio 1898. Dopo che il Triplice Intervento espulse i giapponesi da Port Arthur, il Vladimir Monomach fu parte delle forza russa che in seguito occupò il porto strategico. Nel giugno 1900 trasportò le truppe per la soppressione della rivolta dei Boxer. Nel settembre 1900, al suo ritorno a Port Arthur, speronò accidentalmente e affonsò il mercantile Crown of Aragon. Nel dicembre 1901 si ritrovò con il Dmitrij Donskoj a Hong Kong e le due navi tornarono nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez. Il Vladimir Monomach rimase nel Mediterraneo fino all'agosto 1902 e raggiunse Kronstadt in ottobre. Tra il 1903 e il 1904 alcuni dei suoi cannoni Hotchkiss da 47 mm furono rimpiazzati da cannoni da 75 mm.

Guerra russo giapponese[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1905 il Vladimir Monomach fu assegnato alla terza squadra del Pacifico, che fu mandata a rinforzare la seconda squadra dell'ammiraglio Zinovij Rozhestvenskij. La formazione transitò attraverso il canale di Suez e si unì alla seconda squadra nella baia di Cam Ranh, nell'Indocina francese, il 14 maggio 1905, dove fu assegnata alla divisione incrociatori del retroammiraglio Oskar Enkvist.

Durante la decisiva battaglia di Tsushima del 27 maggio 1905 il Vladimir Monomach era posizionato sul lato destro della linea di battaglia russa, a guardia dei trasportie quindi evitò la merea di colpì che si riversò su altre navi russe, anche se ingaggiò l'incrociatore giapponese Izumi. La nave giapponese fu colpita diverse volte e allontanata, pur abendo perso solo tre marinai e avendone 7 feriti. Il Vladimir Monomach fu anche colpito più volte e uno dei cannoni da 120 mm fu distrutto insieme ai suoi serventi. Il colpo più pericoloso fu quello di un proietto che esplose sopra il paranco per i colpi da 152 mm, appiccando un incendio alle munizioni. Il pronto allagamento della polveriera evitò l'esplosione.

Quando scese la notte le torpediniere giapponesi ingaggiarono le navi russe sopravvissute e l'incrociatore dichiarò di averne affondata una alle 20:25. Il Vladimir Monomach, confondendo uno degli attaccanti per un cacciatorpediniere russo, fu colpito attorno alle 20:40 da un singlo siluro che trapassò lo scafo vicino al carbonile numero 2. La torpediniera fu poi affondata. Il danno era severo ma l'equipaggio riuscì a tenere la nave a galla e i motori operativi, anche se continuava a prendere acqua. La mattina dopo, comunque, il Vladimir Monomach si diresse verso l'Isola di Tsushima ed iniziò a scaricare i feriti sulle lance di salvataggio. Il capitano Vladimir Aleksandrovich Popov diede l'ordine di abbandonare la nave e ordinò di aprire tutte le prese a mare per autoaffondare la nave piuttosto che arrendersi ai giapponesi. La nave affondò alla 10:20 e l'equipaggio fu catturato dagli incrociatori ausiliari giapponesi SS Sado Maru e SS Manchu Maru. Il Vladimir Monomach fu ufficialmente rimosso dalla lista della marina il 28 settembre 1905.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alliluev, A. A. (2006). Polubronenosnye fregaty tipa "Dmitriĭ Donskoĭ", 1881–1905 (in Russo). San Pietroburgo: Izdatelʹ R.R. Munirov.
  • Campbell, N. J. M. (1979). "Russia". In Chesneau, Roger & Kolesnik, Eugene M. Conway's All the World's Fighting Ships 1860–1905. New York: Mayflower Books. pp. 170–217. ISBN 0-8317-0302-4.
  • Silverstone, Paul H. (1984). Directory of the World's Capital Ships. New York: Hippocrene Books. ISBN 0-88254-979-0.
  • Watts, Anthony J. (1990). The Imperial Russian Navy. Londra: Arms and Armour. ISBN 0-85368-912-1.
  • Wright, Christopher C. (1976). "Imperial Russian Cruisers, Part 3". Warship International. Toledo, Ohio: International Naval Research Organization. XIII (2): 123–47.

L'Asama (淺間) fu il capoclasse dell'omonima classe di incrociatori corazzati (Sōkō jun'yōkan) costruiti per la marina imperiale giapponese verso la fine dell'ultimo decennio del XIX secolo. Dato che il Giappone non aveva la capità industriale per produrre una nave del genere, fu costruita in Gran Bretagna. Servì nella guerra russo-giapponese del 1904-1905 durante la quale partecipò alle battaglie di Chemulpo e del Mar Giallo senza riportare alcun danno, ma la sua fortuna non si ripetè durante la battaglia di Tsushima. All'inizio della prima guerra mondiale l'Asama cercò senza successo gli incrociatori ausiliari tedeschi nel Pacifico fino a quando non fu severamente danneggiata da un incaglio al largo della costa messicana all'inizio del 1915. Le riparazioni richiesero due anni e fu poi usata principalmente come nave d'addestramento per il resto della sua carriera. La nave fece un totale di 12 corsi d'addestramento prima che rimanesse nuovamente danneggiata per un incaglio nel 1935. L'Asama divenne quindi una nave scuola stanziale, fino a quando non fu demolito tra il 1946 e il 1947.

Progetto e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il piano di espansione navale del 1896 fu stilato dopo la prima guerra sino-giapponese e includeva 4 incrociatori corazzati, oltre a 4 corazzate. Tutte le navi furonono ordinate a cantieri britannici dato che il Giappone non aveva la capacità industriale necessaria. Ulteriori considerazioni sul programma di costruzione russo portarono la marina imperiale giapponese a credere che le corazzate ordinate non sarebbero bastate per contrastare la marina russa. Limitazioni budgettarie bloccarono l'acquisto di altre corazzate e quindi i giapponesi decisero di espandere il numero degli incrociatori corazzati da 4 a 6 unità. Il piano navale rivisitato è comunemente conosciuto come "Flotta Sei-Sei". A differenza della maggior parte degli incrociatori contemporanei, progettati per la guerra di corsa o per la difesa coloniale e delle rotte commerciali, l'Asama e le sue navi gemelle furono pensate come esploratori di flotta e per prendere parte alla linea di battaglia.

La nave aveva una lunghezza fuori tutto di 134,72 metri e 124,36 m tra le perpendicolari. Aveva un baglio massimo di 20,48 metri e un'immersione media di 7,43 m. L'Asama dislocava 9710 t con carico normale e 10519 t a pieno carico. La nave aveva un'altezza metacentrica di 0,85 m. L'equipaggio consisteva in 676 tra ufficiali e marinai.

L'Asama aveva due motori a vapore a triplice espansione da 4 cilindri, ognuno collegato ad una singola linea d'assi. Il vapore necessario era proditto da una dozzina di caldaie cilindriche e i motori avevano una potenza indicata totale di 13000 kW. La nave aveva una velocità di progetto di 22 nodi e raggiunse i 22,07 nodi (alla potenza di 14000 kW) durante le prove in mare. Trasportava un massimo di 1410 t di carbone e poteva navigare per 10000 miglia nautiche alla velocità di 10 nodi.

L'armamento principale per tutti gli incrociatori corazzari della "Flotta Sei-Sei" era composto da 4 cannoni da 203 mm in torrette binate davanti e dietro la sovrastruttura. L'armamento secondario consisteva in 14 cannoni a fuoco rapido da 152 mm "Pattern Z" della Elswick Ordnance Company. Solo 4 di questi non erano montati in casematte sul ponte principale e superiore e i loro affusti erano invece posizionati sul ponte superiore e protetti da scudi. L'Asama era anche equipaggiato con una dozzina di cannoni a fuoco rapido Type 41 3-inch (7,62 cm)/40 e 8 cannoni a fuoco rapido Yamauchi da 2,5 libbre per la difesa a corto raggio contro le torpediniere. La nave era equipaggiata anche con 5 tubi lanciasiluri da 457 mm, uno fuori dell'acqua a prua e 4 sommersi, due su ogni lato.

Tutti gli incrociatori corazzati della "Flotta Sei-sei" ebbero lo stesso schema di corazzatura con differenze minori, tra cui quella che i due classe Asama avevano corazza harveizzata meno resistente. La cintura al galleggiamento correva per tutta la lunghezza e lo spessore variava tra i 178 mm a metà nave e igli 89 mm a prua e poppa. Aveva un'altezza di 2,13 m, di cui 1,52 m normalmente sott'acqua. il corso superiore della corazzatura era spesso 127 mme si estendeva tra il limite superiore della cintura corazzata e il ponte principale, estendendosi per 65,42 m tra le brabette di prua e di poppa. La classe Asama aveva paratie oblique corazzate da 127 mm che chiudevanole estemità della cittadella centrale corazzata. Le barbette, torrette e fronte delle casematte erano spesse 152 mm, mentre i lati erano spessi 51 mm. Il ponte crazzato era spesso 51 mm e la corazzatura del torrione era da 356 mm.

Costruzione e servizio[modifica | modifica wikitesto]

Il contratto dell'Asama, così chiamato dal vulcano attivo monte Asama, fu firmato il 6 luglio 1897 con l'Armstrong Whitworth. La nave era già stata impostata come speculazione nel cantiere di Elswick il 20 ottobre 1896. Fu varato il 21 marzo 1898 e completato il 18 marzo 1899. L'Asama partì per il Giappone il giorno dopo ed arrivò a Yokosuka il 17 maggio. Il 30 aprile 1900 la nave fu utilizzata dall'imperatore Meiji durante una rivista della flotta davanti a Kobe. Nel luglio 1902 l'Asama fu l'ammiraglia del retroammiraglio G. Ijuin come parte della delegazione mandata nel Regno Unito per la rivista navale per l'incoronazione di Edoardo VII a Spithead il 16 agosto. Visitò anche Anversa in luglio e Cork ad agosto. Durante la tratta verso l'Irlanda di questo viaggio la nave testò alcune tecnologie radio avanzate tra Malta e la Gran Bretagna.

Guerra russo-giapponese[modifica | modifica wikitesto]

Articolo principale: Battaglia della baia di Chemulpo

All'Inizio della guerra russo-giapponese, nel febbraio 1904, l'Asama fu assegnato alla 2a divisione della Seconda Flotta, anche se fu accorpata alla 4a divisione del retroammiraglio Uryū Sotokichi per operazioni vicino a Seul, in Corea. Le sue navi ricevettero l'ordine di scortare i trasporti che portavano le truppe a Chemulpo, Il porto di Seul sulla costa ovest, e di distruggere l'incrociatore protetto russo Varyag e la cannoniera Korietz che erano di guardia a Chemulpo. Le truppe furono sbarcate con successo nella notte tra l'8 e il 9 febbraio e le navi giapponesi lasciarono il porto la mattina seguente per bloccare le uscite, dato che la legge internazionale vieta i combattimenti tra due nazioni in guerra in un porto neutrale. I Giapponesi notificarono ai Russi al mattino lo stato di guerra, dopo che la marina nipponica aveva lanciato nella notte un attacco a Port Arthur. Le due navi Russe uscirono dal porto più tardi al mattino. Il Varyag fu l'obiettivo del grosso del fuoco giapponese e l'Asama lo colpì almeno due volte, distruggendo la plancia e aprendo una falla sotto al galleggiamento che causò una seria inclinazione laterale. Le navi russe riuscirono a tornare in porto e si autoaffondarono nel pomeriggio. L'Asama non ricevette danni nello scontro e si riunì poco dopo alla 2a divisione dell'viceammiraglio Kamimura Hikonojō.

Agli inizi di marzo Kamimura ricevette l'ordine di portare a nord la 2a divisione e di passare davanti a Vladivostok. Mentre incrociavano in cerca di navi russe nell'area, il 6 marzo gli incrociatori giapponesi bombardarono il porto e le difese di Vladivostok con poca efficiacia. Al ritorno in Giappone qualche giorno dopo, la 2a divisione ricevette l'ordine di scortare la divisione di guardie imperiali in Corea e poi di unirsi al blocco navale su Port Arthur. L'Asama fu poi trasferito alla 3a divisione del retroammiraglio Dewa Shigetō. Il viceammiraglio Tōgō Heihachirō, comandante della Flotta Combinata, riuscì con successo il 13 aprile nell'attirare fuori una parte della Squadra del Pacifico russa, inclusa l'ammiraglia del viceammiraglio Stepan Makarov, la corazzata Petropavlovsk. Durante l'azione l'Asama ingaggiò gli incrociatori russi che precedevano le corazzate, prima di ritornare alle corazzate di Tōgō. Quando Makarov avvistò cinque corazzate giapponesi, tornò indietro verso Port Arthur e la sua ammiraglia entrò nel campo minato appena posato dai giapponesi. La nave affondò in meno di due minuti dopo che una delle due polveriere esplose e Makarov fu una delle 677 vittime. Oltre a questa perdita, la corazzata Pobeda fu anche danneggiata da una mina.

Il 23 giugno la nave era presente al tentativo abortito della Squadra del Pacifico di raggiungere Vladivostok forzando il blocco, ma il nuovo comandante della squadra, il retroammiraglio Wilgelm Vitgeft, ordinò di tornare a Port Arthur quando incontrò la linea di battaglia giapponese poco prima del tramonto, dato che non aveva intenzione di ingaggiare il nemico numericamente superiore in una battaglia notturna.

Battaglia del Mar Giallo[modifica | modifica wikitesto]

Articolo principale: Battaglia del Mar Giallo

La mattina del 10 agosto 1904 l'Asama stava facendo rifornimento di carbone quando i Russi uscirono da Port Arthur cercando sempre di raggiungere Vladivostok. La nave non era in una posizione per poter dar battaglia e si unì all'azione solo alle 19:00, quando aprì il fuoco ad una distanza di 9000 m sulla corazzata danneggiata Poltava. I proietti addero corti e gli incrociatori russi arrivarono in supporto della corazzata, quindi per le 19:25 l'Asama si ritrovò nel caldo dello scontro con le navi russe, ad una distanza di 7500 m. Nonostante l'arrivo, verso le 19:30, degli anziani incrociatori della 5a divisione del retroammiraglio Yamada Hikohachi, l'Asama fu forzato a disingaggiarsi dal crescente numero di navi russe nel campo di tiro. La mattina seguente s'incontrò con la 1a divisione di Tōgō e si riunì alla 3a divisione. Il 14 agosto questa ricevette l'ordine di fare rotta per Tsingtao per confermare che i tedeschi avessero davvero internato la corazzata Cesarevic e tre cacciatorpediniere che lì si erano rifugiati dopo la battaglia. Al ritorno, la divisione fu riassegnata al blocco di Port Arthur.

Il 18 settembre l'Asama e l'incrociatore corazzato Iwate furono trasferiti alla 1a divisione. Quando all'inizio di dicembre l'armata imperiale giapponese iniziò ad affondare le navi russe a Port Arthur con obici di grosso calibro, Tōgō ordinò che i due incrociatori tornassero a casa per essere raddobbati. Il 30 dicembre l'Asama e l'incrociatore corazzato Azuma furono spediti a nord nello stretto di Tsugaru. Prima che le navi della Flotta del Baltico si avvicinassero al Giappone, i due incrociatori furono richiamati a sud per unirsi alla 2a divisione di incrociatori corazzati di Kamimura.

Battaglia di Tsushima[modifica | modifica wikitesto]

Articolo principale: Battaglia di Tsushima

La 2a e la 3a Squadra del Pacifico della marina russa approcciarono il Giappone il 27 maggio, dopo aver navigato dal Mar Baltico, e furono avvistate da una pattuglia giapponese di prima mattina, ma la visibilità era ridotta la ricezione radio debole. I rapporti preliminari furono abbastanza da spingere Tōgō ad ordinare alle sue navi di prendere il mare e la 2a divisione avvistò le navi russe al comando del viceammiraglio Zinovy Rozhestvensky verso le 11:30. Kamimura si avvicinò a circa 8000 m prima di virare bruscamente per rimettersi nella linea di battaglia delle corazzate di Tōgō. L'Asama era il quinto di sei quando Tōgō aprì il fuoco sulla 2a Squadra del Pacifico verso le 14:10 e come altre navi della divisione ingaggiò la corazzata Oslyabya. L'incrociatore fu colpito da un proietto da 305 mm alle 14:28 e il colpo mise fuori uso il meccanismo del timone. Uscì dalla formazione per le riparazioni che furono completate sei minuti dopo. Mentre cercava di riunirsi alle navi di Kamimura, fu colpita da ltri due proietti da 305 mm che causarono un serio allagamento, abbastanza per abbassare il pescaggio di 1,5 m e per ridurle la velocità. Nonostante i danni, l'Asama riuscì a riunirsi alla 1a divisione alle 15:15. L'incrociatore riuscì a raggiungere la prppria divisione alle 15:50 ma era molto rallentata dalla falla. Alle 16:10 un colpo da 152 mm bucò la base del fumaiolo posteriore, riducendo il tiraggio delle caldaie fino a quando il buco non fu riparato venti minuti dopo. La nave riuscì ad accodarsi alla Iwate solo alle 17:05.

Dopo le 17:30 Kamimura guidò la sua divisione in un'infruttuosa caccia ad alcuni incrociatori russi, lasciando le corazzate di Tōgō da sole. Abbandonò la caccia verso le 18:03 e virò verso nord per riunirsi a Tōgō. Le sue navi furono avvistate a poppa della linea di battaglia russa verso le 18:30 e aprire il fuoco ad una distanza di 8000–9000 metri. Non si sa nulla dell'efficiacia del tiro sulle navi russe e alle 19:30 cessò il fuoco e si ritrovò con Tōgō alle 20:08, mentre scendeva la notte. La falla dell'Asama aumentò durante la notte e alle 06:30 fu obbligato a fermarsi per quasi un'ora prima di poter continuare. Il grosso delle navi russe sopravvissute fu avvistato il mattino seguente e le navi giapponesi aprirono il fuoco verso le 10:30, stando oltre la gittata dei cannoni russi. Il retroammiraglio Nikolai Nebogatov decise quindi di arrendersi con le sue navi, dato non poteva rispondere al fuoco o ridurre la distanza. L'anziano incrociatore corazzato russo Dmitrii Donskoi fu avvistato poco prima delle 18:00 e l'Asama ricevette l'ordine da Tōgō di inseguirlo per supportare gli incrociatori protetti della 4a divisione. Al momento in cui l'incrociatore incontrò la 4a divisione, la notte era già scesa e il Dmitrii Donskoi si era rifugiato in acque poco profonde. La nave russa fu ritrovata al mattino dopo che la maggior parte dell'equipaggio era sbarcato e la nave si preparava ad essere autoaffondata. Il tentativo giapponese di cattura fu abortito quando la nave si rovesciò ed affondò. Durante la battaglia l'Asama era stata colpita da tre proietti da 305 mm, due da 229 mm e sette di calibro minore che avevano ucciso 11 uomini e feriti 13. La nave raggiunse l'arsenale di Maizuru il 30 maggio per essere riparata. Il 15 settembre trasportò per la Baia di Tokio l'imperatore Meiji durante tutta la rivista della flotta per la vittoria.

La nave fu assegnata alla squadra d'addestramento dal 1 giugno 1910 al 1 aprile 1911, mentre svolse dal 16 ottobre 1910 al 6 marzo 1911 una crociera d'addestramento per i cadetti verso il Nord e Centro America e le Hawaii, accompagnata dall'incrociatore protetto Kasagi. Questa fu la prima della dozzina di crociere d'addestramento svolte fino al 1935, la seguente durò dal 20 aprile all'11 agosto 1914.

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 settembre 1914 l'Asama lasciò Yokosuka come parte della 1a Squadra dei Mari del Sud che cercò tra le isole dei Mari del Sud la squadra tedesca in Asia Orientale del viceammiraglio Maximilian von Spee. Il 25 ottobre la nave fu distaccata a Honolulu, alle Hawaii, per prevenire la partenza della cannoniera tedesca SMS Geier, agendo insieme alla corazzata ex-russa Hizen. Dopo che la cannoniera fu internata l'8 novembre, le due navi navigarono assiame per unirsi il 22 dello stesso mese alle altre navi della squadra di spedizione americana a Bahia Magdalena, in Baja California. La squadra si spostò a sud per cercare navi corsare tedesche lungo la costa occidentale del sudamerica. L'11 dicembre, dopo aver ricevuto la notizia della vittoria britannica alla Battaglia delle Falkland, la squadra si mosse verso nord per pattugliare le coste occidentali dell'America centrale e poi ancora più a nord, a gennaio, in acque messicane e statunitensi.

L'Asama ispezionò Mazatlán il 28 gennaio per poi procedere a investigare la desolata e arida baia di Puerto San Bartolomé in Baja California, dove il suo capitano, Yoshioka Hansaku, intendeva anche fare rifornimento dalla carboniera britannica SS Lena. Il 31 gennaio 1915 la nave colpì uno scoglio non segnalato all'entrata della baia e rimase bloccata. L'impatto aveva aperto una falla, inizialmente stimata di 15 m, che allagò completamente la sala caldaie e portò 1.2 m di acqua in sala macchine. Dopo il fallimento delle prove iniziali per disincagliare la nave, l'equipaggio iniziò a sbarcare le provviste e sistemarono le ancore di tonneggio per stabilizzare l'incrociatore ed evitare ulteriori danni al fondo. La carboniera SS Boyne arrivò quella sera e fu mandata a San Diego perchè riportasse l'incidente alle autorità giapponesi, dato che l'Asama era senza corrente e la Lena non aveva alcuna radio.

L'incrociatore corazzato Izumo, ammiraglia della squadra comandata dal retroammiraglio Moriyama Keizaburo, arrivò il 12 febbraio e richiese l'immediato invio di navi di recupero e salvataggio. L'incrociatore protetto Chitose e la nave rifornimento SS Konan Maru arrivarono il 18 marzo e furono seguite il girono seguente dalla gemella dell'Asama, il Tokiwa, e dalla nave per le riparazioni Kamakura Maru. Il viceammiraglio Tochinai Sojiro, che arrivò a bordo del Tokiwa, sostituì Moriyama che doveva rientrare a casa. Il salvataggio della nave iniziò rapidamente all'arrivo della nave per riparazioni Kantō il 24 marzo, che portò con se 250 carpentieri navali dall'arsenale di Yokosuka. Il 14 aprile oltre 1600 tonnellate di materiale erano state rimosse dall'incrociatore e ulteriori investigazioni mostrarono che la sala macchine di prora aveva una falla da 7,8 m per 0,9 m e la falla nel locale caldaie misurava 2.1 m per 10.2 cm. Non risulta quindi assurdo che, dato lo stato del fondo della nave, pompare 6764 t di acqua non fu abbastanza per svuotare la nave. L'8 marzo la nave fu fatta galleggiare con successo ma i lavori richiesero altri tre mesi per renderla appena in grado di prendere il mare. L'Asama testò la bontà delle riparazioni il 21 agosto, fuori dalla baia, e due giorni dopo partì alla velocità di 6 nodi per la base navale britannica di Esquimalt, nella Columbia Britannica, per riparazioni temporanee, scortata dal Chitose e dalla Kantō. During the voyage the ship still had to pump some 710 to 810 metric tons (700 to 800 long tons) per hour. The repairs in Esquimalt reduced this figure to a mere 100 metric tons (100 long tons) per hour after the cruiser sailed for Yokosuka on 23 October. She arrived on 18 December and Emperor Taishō received her officers in the Imperial Palace two days later. Permanent repairs, which included the replacement of her boilers by 16 Miyabara water-tube boilers and the removal of her bow torpedo tube, were not completed until March 1917, Asama served as the flagship of Destroyer Squadron (Suiraisentai) 2 from 13 April to 4 August before she was transferred to the Training Squadron on 25 August. Together with Iwate, the ship cruised to the western coasts of North and Central America, Hawaii and the South Sea Islands from 2 March to 6 July 1918.

Attività tra le due guerre[modifica | modifica wikitesto]

After World War I, Asama was used primarily for long range oceanic navigation training by officer candidates. On 21 August 1920, she began a training voyage to South America and Polynesia that lasted until 2 April 1921. She was re-designated a 1st class coast defense ship on 1 September 1921. In 1922, all of her main deck guns, six 6-inch and four 12-pounder guns, were removed and their casemates plated over. In addition all of her QF 2.5-pounder guns were removed and a single 8 cm/40 3rd Year Type anti-aircraft gun was added.

Beginning on 26 June 1922, Asama resumed making training cruises, usually at two-year intervals, that took her to Australia, Southeast Asia, and the Mediterranean Sea among other places. They came to an end after she ran aground on the night of 13 October 1935 north north-west of the Kurushima Strait in the Inland Sea. Her bottom was badly damaged and she was deemed no longer seaworthy after repairs were completed at Kure Naval Arsenal. The ship was then assigned as a stationary training ship for the Kure Naval Corps on 5 July 1938.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Asama was reclassified as a training ship in July 1942 and was towed to Shimonoseki 5 August 1942 where she became a gunnery training ship. She was disarmed at some point during the Pacific War, only retaining several 8 cm/40 3rd Year Type anti-aircraft guns, and she was stricken from the navy list on 30 November 1945. The ship was scrapped at the Innoshima shipyard of the Hitachi Zosen Corporation from 15 August 1946 to 25 March 1947.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Cwt" è l'abbreviazione di hundredweight, 12 cwt è riferito al peso del cannone
  2. ^ La squadra era la componente giapponese del comando congiunto anglo-giapponese a protezione delle rotte commerciali della costa ovest del conteninte americano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]