Utente:Giacomo Armando/Sandbox

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Luigi Pettinati (Alfianello, 17 novembre 1947Manerbio, 9 novembre 2016) è stato un banchiere italiano, fortemente impegnato sul fronte sociale e della valorizzazione e supporto del territorio. Fu molto attivo nel dibattito sul futuro del credito cooperativo in occasione della legge di riforma del 6 aprile 2016 verso la quale espresse forti e motivate perplessità. La legge si è poi concretizzata nel gennaio 2019 con l'avvio operativo di due grandi gruppi cooperativi che fanno capo a Iccrea e Cassa Centrale Banca..

Un primo piano di Luigi Pettinati

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Pettinati in una fotografia del 2016

Luigi Pettinati nasce ad Alfianello, nella bassa bresciana. La mamma è la levatrice del paese ed è una donna abituata al sacrificio e alla dedizione verso gli altri e che aiuta a nascere quasi tutti i bambini di Alfianello. Il padre, meccanico, muore prematuramente lasciando a Luigi il compito di prendersi cura della madre e dei tre fratelli Sergio, Riccarda ed Emanuela. 
Dopo gli studi di ragioneria all'istituto Beltrami di Cremona, Pettinati si trasferisce a Trento iscrivendosi alla facoltà di Sociologia per dare gambe e riflessioni alle sue passioni: la tutela dell’ambiente e appunto la sociologia. In quegli anni, i suoi primi mentori sono chiari: tutto avrebbe potuto fare di lavoro, meno che il bancario. E invece la vita e la morte del padre lo obbligano a interrompere gli studi universitari e a tornare ad Alfianello dove fra il 1968 e il 1971 è cassiere presso la Cassa rurale e artigiana (Cra). La carriera lo porta nell’agosto del 1971 alla Cassa rurale di Seniga e Pescarolo dove sarà direttore fino al febbraio 1975. Da qui alla filiale di Gottolengo della CRA il passo è breve: ci entra come responsabile nel marzo 1975 e ci resta fino al 1986. Dopo due anni trascorsi in Fideuram, nel gennaio 1988 torna alla Cassa della bassa bresciana dove nel 1989 diventa vice direttore generale e il 1 settembre 1992 direttore generale. È lui a guidare la fusione con la Cassa rurale di Gussola e a tenere a battesimo la nascita di Cassa Padana, il 1 ottobre 1993con sede a Leno e numerose filiali nella province di Brescia, Cremona, Mantova e Parma. In questi anni di direzione dell’azienda sono stati avviati tanti progetti improntati al localismo, alla cooperazione, alla tutela e valorizzazione del territorio, facendo di Cassa Padana una realtà importante non solo in ambito cooperativo-finanziario, ma anche in quello culturale, sociale, produttivo, anche a livello internazionale. Nel 2010 Cassa Padana avvia la fusione per incorporazione con la BCC Camuna e nel 2012 con Banca Veneta 1896 e BCC della Valtrompia. Nel 2015 inizia il percorso legislativo della riforma del credito cooperativo, verso la quale Cassa Padana manifesta numerose e motivate critiche, sottolineando le limitazioni operative che si sarebbero verificate in caso di approvazione della legge che poi entra effettivamente in vigore nell’aprile 2016. Dopo un lungo lavoro di riflessione e studio, nel giugno 2016 Cassa Padana presenta alla Banca d’Italia la richiesta di effettuare la way out (prevista dalla legge di riforma e per la quale la Cassa si era battuta), ovvero la possibilità (a determinate condizioni e per le BCC con almeno 200 milioni di patrimonio) di rimanere autonomi, non aderire ad un gruppo bancario cooperativo e non essere soggetti alla direzione e coordinamento da parte della capogruppo, cosa divenuta obbligatoria per una banca di credito cooperativo. Per presentare istanza di way out a Banca d’Italia le BCC – che erano nella condizione di poter scegliere- avevano solo 60 giorni di tempo per farlo, a partire dalla conversione definitiva del decreto di riforma e l’onere di pagare anche un’imposta pari al 20% sul patrimonio della banca. Solo tre banche di credito cooperativo presenteranno questa istanza, seguendo così un percorso normativo non facile. Dopo un lavoro frenetico e faticoso la richiesta di effettuazione della way out da parte di Cassa Padana viene sottoposta all’assemblea dei soci che l’approva all’unanimità. La way out prevedeva lo scorporo delle attività bancarie e il loro conferimento in una neocostituita banca spa, che rimaneva controllata dalla originaria cooperativa ex BCC. La banca spa avrebbe avuto maggiori possibilità operative, anche all’estero, nella finanza, nelle partecipazioni azionarie, senza avere limitazioni di carattere territoriale e si sarebbe dotata di una governance più tecnica. La cooperativa avrebbe dovuto invece rimanere un’impresa che sviluppava al massimo le attività mutualistiche per i soci e per il territorio. Avrebbe svolto attività in ambiti diversi da quello strettamente finanziario, con un orientamento al bene comune, alla crescita sostenibile e alla coesione sociale del territorio. Il mondo bancario finanziario stava cambiando e con esso anche Cassa Padana si trovava ad affrontare nuove difficoltà: operatività con marginalità sempre più basse e necessità di riduzione del personale. La direzione quindi intendeva trovare nuove vie per riconvertire il classico lavoro bancario che appariva sempre più inadeguato e non più concepibile come era in passato. Con lungimiranza capiva che questo ruolo sarebbe diventato in futuro sempre meno sostenibile e con la scelta della way out si cercava di trovare il modo anche per salvaguardare posti di lavoro per i dipendenti. Purtroppo la way out non si concretizzerà per l’improvvisa scomparsa del Direttore Pettinati, anche perché il nuovo management di Cassa Padana succeduto non ha dato seguito al progetto. Dal primo gennaio del 2019 Cassa Padana aderisce la gruppo bancario Cassa Centrale Banca con sede a Trento, insieme ad un centinaio di altre BCC italiane.

Incarichi

Oltre a essere stato direttore generale di Cassa Padana per più di vent'anni, Luigi Pettinati è stato anche vice presidente della Bit-Banca per l’investimento sul territorio, con sede a Parma, consigliere di gestione della Fondazione Terzo Millennio, con sede a Roma, consigliere della Dominato Leonense Sanità srl a Leno e membro della consulta dei soci dell’Istituto Fratelli Cervi a Gattattico, in provincia di Reggio Emilia.

Progetti[modifica | modifica wikitesto]

Progetti per il territorio[modifica | modifica wikitesto]

Progetti culturali[modifica | modifica wikitesto]

Popolis[modifica | modifica wikitesto]

Popolis vede la luce nel maggio 2000. Si occupa di comunicazione online e offline / servizi di comunicazione ad aziende e associazioni in collaborazione con tutti gli uffici della banca. Popolis è una città virtuale, diversa da tutte le altre presenti sul Web. E’ la ricostruzione nella dimensione virtuale di una moderna polis le cui fondamenta sono costituite dai valori antichi e vitali della cooperazione. Da Popolis sono nati Popolis Cinema, che crea video e documentari (2004); Popolis carta (dal 2001), il periodico che racconta ai soci l’attività di Cassa Padana; VivereCremona, il portale di informazione della città di Cremona.

Fondazione Dominato Leonense[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione promuove attività culturali in collaborazione con le associazioni e le istituzioni del territorio con ricerca, documentazione, studio della storia, delle tradizioni e del patrimonio culturale della vasta zona del Dominato Leonense che per secoli ha beneficiato dell’ influenza politico-economico e culturale del Monastero Benedettino di Leno e che comprende una vasta area posta al centro della pianura Padana a cavallo delle province di Brescia, Cremona, Parma, Mantova e Reggio Emilia.

Fondazione Castello di Padernello[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione svolge un'intensa attività culturale e sociale, con lo scopo di sviluppare un sistema culturale della Bassa bresciana.a partire dal recupero e valorizzazione di un antico maniero del 400, divenuto nel tempo simbolo e punta di diamante per il suo territorio. Cassa Padana è socia fondatrice e in questo progetto ha collaborato con il Comune di Borgo San Giacomo, "la società Castelli & Casali srl", la Cassa Rurale e Artigiana di Borgo San Giacomo, la BCC di Verolavecchia, la BCCAgrobresciano, la BCCPompiano e della Franciacorta, Società Cogeme. L’obiettivo di portare prima il Castello e poi l’intero borgo di Padernello ad essere un centro vitale, culturale, di storia e d’arte, in quasi quindici anni di attività può dirsi raggiunto.

Sono stati effettuati scavi archeologici in collaborazione con Regione Lombardia, Università degli Studi di Verona, Soprintendenza ai beni archeologici di Brescia e della Lombardia per far luce sulle forme dell’insediamento dei longobardi nel bresciano e sulla figura di re Desiderio. Per delineare la storia del monastero e scoprire, in particolare, la straordinaria dimensione delle sue proprietà. Per mettere in luce le prerogative del dominato dei suoi abati, esercitato al di qua e aldilà del Po nei mille anni della sua storia.

Memorie in cammino[modifica | modifica wikitesto]

Questa piattaforma multimediale non è un archivio di documenti, ma ne rispetta il rigore metodologico. È un'esperienza virtuale attraverso la storia e i luoghi, un viaggio tra biografie, eventi, temi e soprattutto fonti storiche strettamente legate ai territori di provenienza. È un lavoro realizzato in collaborazione con Istituto Alcide Cervi per rappresentare attraverso le fonti e i luoghi, la grande ricchezza delle memorie italiane inerenti alla storia del primo '900. Il fascismo, l'antifascismo, la seconda guerra mondiale, la deportazione e la Resistenza sono i temi attorno a cui ruota il progetto, in un ideale segmento cronologico che va dal 1922 al 1945.

Fiera di San Benedetto[modifica | modifica wikitesto]

E’ nata per incoraggiare la produzione biologica di qualità, presentando esempi concreti di prodotti e attività del settore agricolo e biologico. È organizzata insieme alle associazioni del territorio, il Comune e la Proloco di Leno. Per rendere omaggio allo spirito benedettino. Furono infatti i Monaci Benedettini a bonificare la pianura bresciana e ad ¨inventare¨ quelli che oggi sono i prodotti tipici del territorio, come il grana o il salame.

Biblioteca Richeriana[modifica | modifica wikitesto]

L’intitolazione di questo luogo non poteva non far riferimento al grande Richerio, monaco del monastero bavarese di Nieder Altaich, eletto abate di Leno nel 1035 su proposta dell’imperatore Corrado II e dopo pochi anni divenuto anche abate di Montecassino. Lo scopo è stato quello di riunire le pubblicazioni che raccolgono ricerche e riflessioni condotte intorno alle tematiche della valorizzazione del territorio, dello sviluppo sostenibile e della coesione sociale nelle comunità del Dominato Leonense offrendo ai ricercatori, agli studenti e agli appassionati gli strumenti per riscoprire la storia delle proprie comunità e favorire un processo che aiuti ad acquisire una sempre maggior consapevolezza della propria identità.

Teatro di Desiderio[modifica | modifica wikitesto]

In collaborazione con l'associazione Caramella e l'Istituto Capirola, è stata creata una scuola di teatro aperta a tutti coloro che desiderano approcciarsi al teatro per la prima volta oppure fare del teatro la propria professione.

Lubes, Università del tempo libero[modifica | modifica wikitesto]

In collaborazione con il comune di Leno, l’Istituto di Istruzione Superiore V. Capirola di Leno, il comune di Asola, l’Università del tempo libero è un luogo di aggregazione culturale e sociale, in grado di ispondere al bisogno di coltivare interessi culturali nel tempo libero, indipendentemente dall’età, dalla professione esercitata e dal livello scolastico.

Casa Dorean Vescovato[modifica | modifica wikitesto]

Il recupero e la valorizzazione della casa natale di Don Luisito Bianchi ha l’obiettivo di promuovere la memoria e stimolare la riflessione attorno alla sua figura di sacerdote, scrittore, insegnante e traduttore, prete-operaio. Si punta così a far conoscere la vita e a divulgare il pensiero attraverso i suoi scritti e le sue opere, ispirate ai principi di gratuità, resistenza e sostegno ai poveri.

Il cammino di Ermoaldo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 25 aprile al 2 giugno 2003 Valerio Gardoni ha ripercorso a piedi il  cammino di Ermoaldo, monaco benedettino che da Montecassino partì insieme a 11 monaci per fondare l’abbazia di Leno. Il viaggio è stata occasione per riscoprire l’identità del territorio, stabilire legami con le comunità via via attraversate e rinsaldare lo storico legame fra l’abbazia di Montecassino e quella di Leno.

Progetti di recupero archeologico[modifica | modifica wikitesto]

Monastero benedettino[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati effettuati scavi archeologici in collaborazione con Regione Lombardia, Università degli Studi di Verona, Soprintendenza ai beni archeologici di Brescia e della Lombardia per far luce sulle forme dell’insediamento dei longobardi nel bresciano e sulla figura di Re Desiderio. L’obiettivo diretto è stato di delineare la storia del monastero, scoprire, in particolare, la straordinaria dimensione delle sue proprietà e mettere in luce le prerogative del dominato dei suoi abati, esercitato al di qua e aldilà del Po nei mille anni della sua storia.

Cripta San Benedetto al Monte[modifica | modifica wikitesto]

Gli scavi archeologici e l’intervento di recupero dell'antica cripta, in collaborazione con la Rettoria di San Benedetto al Monte di Verona, hanno confermato il rapporto fra il monastero benedettino di Leno e Verona, testimoniato già a partire dal X secolo: San Benedetto al Monte viene definita come una “casa Sancti Benedicti de Leonis” ossia dipendente direttamente dal monastero benedettino di Leno.

Pieve di San Nazaro e Celso[modifica | modifica wikitesto]

E’ il recupero e restauro della piccola chiesetta campestre altomedioevale, riportata all’antico splendore, dopo la donazione effettuata dagli eredi della famiglia Gatti alla fondazione Dominato Leonense. I lavori sono stati coordinati dalla Sovrintendenza dei beni Archeologici e hanno visto anche la collaborazione degli abitanti della zona Pluda dove si trova la struttura.

Progetti per servizi socio-sanitari[modifica | modifica wikitesto]

Dominato Leonense Sanità[modifica | modifica wikitesto]

Il presidio ospedaliero territoriale di Leno, destinato progressivamente alla chiusura, è rinato, grazie all’azione di Cassa Padana, in collaborazione con la Casa di Cura Villa Gemma e con il supporto dell’ Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda. Discipline riabilitative, supportate da moderne tecnologie medicali, soddisfano  un bisogno, fino ad allora rimasti non coperto, espresso da un bacino di popolazione di oltre 100 mila abitanti. L’ospedale svolge una funzione complementare nel panorama sanitario bresciano, ricco di qualificate realtà pubbliche e private. Offre servizi capaci di realizzare una sintesi tra professionalità, tecnologia e comfort alberghiero, in grado di consentire l’erogazione di prestazioni sanitarie di elevato livello in tempi accettabili. Dal 2018 è diventato un Pot, Presidio ospedaliero territoriale.

Villa Giuseppina[modifica | modifica wikitesto]

Creato per i cittadini dei venti comuni che fanno parte del Distretto SS 9 (Bassa Bresciana Centrale), rappresenta una sperimentazione nuova di ‘comunità residenziale’ per anziani. Il progetto avviato da Cassa Padana è frutto di una collaborazione con la cooperativa sociale Genesi,l’ Asl Brescia, l’associazione Centro italiano per l'assistenza in famiglia. Insieme e facendo rete si è costruita una soluzione  innovativa e sostenibile di welfare territoriale .

Centro Natura Amica Gussola[modifica | modifica wikitesto]

E’ un’associazione - costituita inizialmente da Cassa Padana - che svolge attività di onoterapia, in collaborazione con Asl Brescia, Comune di Gussola, Associazione NoiconVoi, Fondazione Iniziative Zooprofilattiche Brescia. L’attività di mediazione con l’asino è realizzata in una cascinetta in zona golenale del Po’ e  sperimenta nuove modalità di prevenzione e promozione della salute attraverso l’impiego di strumenti motivanti per raggiungere positivamente ampie fasce di popolazione, anziane e giovani.

Casa Garda[modifica | modifica wikitesto]

E’ una comunità residenziale per anziani autosufficienti che qui possono vivere come a casa, rimanendo inseriti nel proprio paese. E’ un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Leno, la Cooperativa Il Gabbiano di Pontevico che dà vita a un welfare di comunità, in grado di rispondere ai bisogni delle persone e non solo a logiche di mercato.

Progetti Bancari[modifica | modifica wikitesto]

Casa delle imprese[modifica | modifica wikitesto]

La struttura è stata creata per ristabilire un rapporto più stretto con le imprese e accompagnarle con una competenza più ampia, non solo finanziaria, nelle fasi di evoluzione e sviluppo formando a questo ruolo personale proveniente dalla rete commerciale, con un percorso di crescita professionale nuovo, all’inizio destrutturato e sperimentale, per dare alla Cassa una maggiore visibilità del mondo imprese ed avere così una migliore comprensione, consapevolezza e possibilità di gestione del rischio di credito legato agli impieghi.

Internazionalizzazione delle imprese e sviluppo di relazioni commerciali con la Cina[modifica | modifica wikitesto]

Leno (BS) – Hangzouh (Cina) dal 2010

E’ nato per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese e la ricerca di nuovi mercati di sbocco.Le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, pur avendo le potenzialità derivanti dalla qualità delle loro produzioni, faticano spesso a cogliere questa opportunità di sviluppo. In collaborazione con Dedalo srl e istituzioni cinesi della città di Hangzouh il progetto ha avuto uno sviluppo particolare per la Cina.  Negli anni sono state organizzate varie missioni commerciali per le aziende del territorio e istituita una base di appoggio nella citta di Hangzouh per favorire e incrementare relazioni commerciali con la Cina da parte di aziende italiane operanti nel territorio di riferimento di Cassa Padana.

Organizzazione a geometria variabile[modifica | modifica wikitesto]

Leno 2014-2016

E’ un corso intensivo di quattro settimane rivolto a tutti i dipendenti di Cassa Padana con l’obiettivo di far acquisire loro una consapevolezza diffusa della banca in tutti i suoi aspetti. Il progetto ha coinvolto direttamente i responsabili dei vari presidi organizzativi aziendali e prevedeva anche la presenza di tutor interni. L’intento era di preparare al meglio Cassa Padana ad affrontare con maggiore consapevolezza e spirito di squadra le sfide difficili che negli anni avrebbe dovuto sostenere.

Master in esperto cooperativo globale[modifica | modifica wikitesto]

Leno (BS) dal 2008 al 2016

Il Master biennale, frutto di un protocollo di intesa tra vari soggetti del territorio, ha rappresentato un esperimento di ponte tra scuola e mondo del lavoro. Sebbene rivolto a giovani neo-diplomati, è stata consentita anche la candidatura di giovani laureati, a patto che rispettassero i parametri di selezione meglio specificati nel Regolamento Didattico. Le materie trattate nel corso sono state la cooperazione nella sua accezione generale, la cooperazione di credito, le mutualità (interna, esterna e internazionale), le lingue (inglese e spagnolo), informatica. Le lezioni si sono tenute all’interno dell’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Capirola” di Leno. Dopo due anni di studio per preparare al meglio i futuri dipendenti, Cassa Padana ha così assunto personale formato sui diversi temi del credito cooperativo, banca, cooperazione e mutualità, conoscenza del territorio e ha fornito anche concretamente una risposta al fabbisogno di occupazione dei giovani, diffondendo cultura sul modo di fare banca delle BCC. In 6 anni sono stati formati 89 giovani e assunti 80.

Adesione a Febea[modifica | modifica wikitesto]

Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative con sede a Bruxelles E’ una federazione attiva nella finanza etica e solidale. Condividendone obiettivi e finalità, Cassa Padana vi aderisce nel 2014, originariamente unica banca di credito cooperativo italiano ad essere ammessa a farne parte.

Progetti Internazionali di cooperazione[modifica | modifica wikitesto]

Ecuador, microfinanza capesina[modifica | modifica wikitesto]

E’ un progetto di successo, riconosciuto come una nuova via alla cooperazione allo sviluppo per combattere la povertà nei paesi del Sud del Mondo. Nel corso degli anni ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale (Sodalitas Social Award, premio Takunda) e internazionale (Onu come uno dei 10 migliori progetti per il raggiungimento degli obiettivi del millenium goal, Bilbao-Spagna). Prevede il sostegno allo sviluppo di un sistema finanziario etico e alternativo fatto di circa 750 Casse rurali diffuse su tutto il territorio ecuadoriano, con a capo Bancodesarrollo che serve le zone rurali e le aree marginali delle città. Il motore del progetto sono il principio di reciprocità e i valori della solidarietà e cooperazione. Iniziato da Cassa Padana, Microfinanza Campesina in Ecuador ha visto nel corso degli anni la partecipazione diretta di oltre 150 banche di credito cooperativo italiane.

Palestina, microfinanza in Cisgiordania[modifica | modifica wikitesto]

È stato sviluppato in collaborazione con il Parc, ong palestinese, con partner italiani Federcasse, Banca etica e Palisco (associazione ad hoc creata nel credito cooperativo con soci fra l’altro, la federazione Raiffeisen di Bolzano, la cassa rurale di Brunico e la Bcc Caravaggio Adda Cremasco), per sperimentare una forma di sviluppo basato sull’autoaiuto, alternativa ai flussi di aiuto internazionale che alimentano situazioni di passività e di dipendenza. Il progetto ha sostenuto lo sviluppo di una rete di cooperative di risparmio e credito. Nel corso del progetto sono stati realizzati un libro (Verrà un giorno senza confini, a cura di Macri Puricelli, Elisabetta Berto e Piero Fontolan) e un documentario (a cura di Silvano Treccani) sulla casa dei padri salesiani e sul convento delle suore di Maria Ausiliatrice, nella valle di Cremisan, a pochi chilometri da Betlemme.

Perù, promozione di servizi finanziari cooperativi in aree rurali e Progetto Due sponde[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto ha l’obiettivo di favorire la nascita di cooperative di risparmio e credito nelle zone più remote delle Ande. Sviluppo di imprese socialmente sostenibili con l'apertura di canali di commercializzazione di prodotti locali attraverso la rete del commercio equo e solidale in Italia e la creazione di un sistema di canalizzazione delle rimesse. È stato realizzato in collaborazione con Fenacrep, la federazione peruviana delle cooperative di risparmio e credito, Fondazione Solidarete per stimolare forme di auto aiuto nella promozione dello sviluppo nel sud del mondo.

Ghana, sostegno alla microfinanza locale[modifica | modifica wikitesto]

Cassa Padana ha sostenuto Quick One Microfinance,  il progetto di microfinanza patrocinato da Samia Nkrumah, figlia di Kwame Nkrumah, padre del panafricanesimo e ha provveduto anche  alla pubblicazione  in italiano di Africa Must Unite, testamento ideologico-politico di Kwame Nkruma.

Argentina, sostegno alla rinascita del movimento di cooperazione di credito[modifica | modifica wikitesto]

In collaborazione con le autorità locali si è lavorato prima alla definizione di una legge che favorisse la rinascita del credito cooperativo argentino, azzerato nel periodo della dittatura. Successivamente si sono sostenuti i comitati promotori locali sorti per la creazione di banche cooperative locali. Il progetto, analogamente a quello sviluppato in Ecuador, è stato fatto proprio dal credito cooperativo italiano. Nel 2008 è nato il Ciacc, centro internazionale per l’assistenza al credito cooperativo, un’associazione nata per gestire il progetto, con l’adesione anche di Federcasse, di alcune federazioni regionali locali e di una quindicina di banche di credito cooperativo.

Video[modifica | modifica wikitesto]


Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Libri scritti da Luigi Pettinati[modifica | modifica wikitesto]

Creare Valore nel territorio. Il caso Cassa Padana…di Luigi Pettinati/Claudio Vector. Editore Franco Angeli 2007

Libri scritti su Luigi Pettinati[modifica | modifica wikitesto]

Il banchiere sociale – Stefano Boffini-Macri Puricelli – editore Franco Angeli 2019

Pubblicazioni significative sostenute da Luigi Pettinati[modifica | modifica wikitesto]

  • 2003 – Nel nome del clielo – Gian Mario Andrico
  • …’na quàt paròla dela Basa Bresana (Alcune parole della Bassa Bresciana) - Tomaso Romano
  • Tradisiù e superstisiù dèla Bàsa (Tradizioni e superstizioni della bassa bresciana) - Tomaso Romano
  • Africa Must Unite – in italiano - Kwame Nkrumah
  • 2017 - Verrà un giorno senza confini, NetPeople edizioni, a cura di Macri Puricelli, Elisabetta Berto e Piero Fontolan