Utente:Edoxx100/Sandbox

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Edoxx100/Sandbox
La Banda Città di Rimini
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRimini
Direttore
  • M° Jader Abbondanza
  • M° Renzo Angelini
  • M° Andrea Brugnettini
Organico strumentaletrombe, tromboni, flicorni, corni, clarinetti, fagotto, sax contraltro, sax tenore, basso elettrico, batteria, timpani, grancassa
Repertoriobrani d'opera, colonne sonore, marce
Periodo attività1828 - ...
Sito webwww.bandacittadirimini.it
Pubblicazioni
  • La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi
Discografia
  • Amarcord - Le musiche di Nino Rota per Federico Fellini
  • BigBand in concerto

L'Associazione Filarmonica Banda Città di Rimini è una storica associazione musicale della città di Rimini.

Essa è composta da:

  • La Banda Città di Rimini, formazione bandistica nata nel 1828, è diretta dal 2005 dal M° Jader Abbondanza. Aderisce all’ANBIMA (Associazione Bande Musicali Italiane)[1]
  • La A.B. Rimini Big Band, costituita nel 2010 per iniziativa dei maestri Renzo Angelini e Antonio Bertozzi.
  • La Banda Giovanile Città di Rimini costituita nel 2012 per iniziativa del M° Renzo Angelini e del dott. Pietro Leoni, è formata da ragazze e ragazzi dagli 8 ai 16 anni ed è attualmente diretta dal M° Andrea Brugnettini.
  • L'Ensamble Cameristico Riminese è composto da alcune prime parti della Banda città di Rimini e da musicisti professionisti.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della Banda cittadina è fortemente intrecciata con quella della città.

Le prime esperienze e la fondazione della Banda (1828 - 1844)[modifica | modifica wikitesto]

Nel secondo volume del Compendio della Storia di Rimini di Carlo Tonini è citato l’anno della formazione del corpo bandistico, il 1828, e ne viene descritta anche la composizione, con «trenta buoni suonatori», tra cui un non precisato Grandi, suonatore di tromba duttile (l’odierno trombone). Si trattava con buone probabilità di un gruppo amatoriale che, volontariamente, suonava per concittadini e viaggiatori in occasioni di feste e cerimonie di vario genere.

L’esistenza stessa di questo gruppo di musicisti dilettanti va letta come un chiaro segno del desiderio della Rimini popolare di dotarsi di una propria identità musicale, e va interpretata come un lascito di lungo periodo della Rivoluzione francese: era l’affermazione di alcune tra le nuove esigenze della borghesia e dei ceti popolari. Da questo punto di vista, grande era la differenza tra la musica dei salotti aristocratici e delle accademie musicali30 rispetto a quella nazional-popolare, emergente, delle bande cittadine. Sempre del 1828, avviene la pubblicazione degli Statuti della Accademia Filarmonica di Rimino31, un’istituzione tipicamente nobiliare/alto-borghese con la quale i benestanti riminesi si facevano carico di sostenere le spese per l’educazione musicale degli aderenti, spesso anche di estrazione popolare. Questa accademia, tra i propri obiettivi fondanti, si proponeva la creazione di una Filarmonica Società per onorare la città e la patria[2]. Si tratta di una istituzione di natura differente rispetto alla banda dei «trenta buoni suonatori»[3] nata come ensemble di carattere prettamente popolare. L’Accademia Filarmonica di Rimino nasce, invece, come un organismo fin da subito ben strutturato, il cui ingresso era subordinato al rispetto di alcuni requisiti inerenti soprattutto la moralità personale e l’“ordine pubblico”. Ai concerti organizzati dall'Accademia erano chiamati a partecipare i soci e le loro famiglie, mentre le autorità avevano libero accesso agli eventi ed erano invitate formalmente[4].

Presto, anche la banda dei «trenta buoni suonatori» si munisce di un regolamento che ricalca quello dell’Accademia.

Completano il panorama musicale riminese dell'epoca le bande militari: quella pontificia e quella austriaca (1831-1838). Queste si esibivano in occasioni ufficiali, per celebrare festività civili e religiose coinvolgendo anche la cittadinanza, come nel caso delle tombolate cittadine organizzate in occasione di alcune ricorrenze, a cui erano associate anche altre manifestazioni, come corse dei barberi, processioni e fuochi d'artificio.


Il 14 aprile del 1831, subito dopo il fallimento dei moti rivoluzionari, il Gonfaloniere Filippo Battaglini invia una lettera al Presidente dell’Accademia Filarmonica di Rimini[5], informandolo della decisione papale di chiudere tutte le accademie del territorio, compresa quella riminese40. È il primo atto di una politica pontificia che riguarda tutto lo Stato e che ha come obiettivo lo stretto controllo di ogni forma di associazionismo, comprese le Università, sospettate di essere possibili focolai di rivolta e sovversione[6]. Il 18 gennaio del 1842, undici anni dopo i moti rivoluzionari che avevano coinvolto anche la Romagna, alcuni filarmonici 42inviarono al Prefetto della Sacra Congregazione degli Studi, Cardinal Luigi Lambruschini, un regolamento per Bande[7], per ottenere il consenso di organizzare una Banda Comunale[8]. Per avere maggior successo, venne richiesto anche l’intervento del Cardinal Luigi Vannicelli, ritenuto sostenitore della causa dei bandisti. Tuttavia, egli aveva come sua prima preoccupazione la tutela dell’ordine pubblico. Infatti, lo stesso Vannicelli aveva richiesto all’allora Governatore di Rimini, Luigi Pani, l’elenco dei musicisti che avevano composto la banda al tempo dei moti del 1831 per poterlo confrontare con la lista di coloro che intendevano costituire quella nuova[8]. Si trattava della Banda Nazionale di Rimino diretta da Andrea Corradi che aveva partecipato attivamente al sostegno del governo delle Province Unite Italiane. Il risultato del confronto operato dal Vannicelli confermò che undici di coloro che avevano recato domanda alla Sacra Congregazione degli Studi avevano già suonato nel gruppo del 1831[8]. Il Vannicelli richiese che agli undici “veterani” del ‘31 non venisse concesso il permesso di entrare a far parte della nuova formazione bandistica, non essendo conformi al codice di comportamento[8].45. In attesa che il Prefetto della Congregazione degli Studi conducesse gli accertamenti che riteneva opportuni, i futuri bandisti già avevano iniziato ad esibirsi in spettacoli pubblici senza autorizzazione, tanto da suscitare l’attenzione delle autorità governative che si rivolsero per chiarimenti al Gonfaloniere Luigi Pani e al Vescovo, Monsignor Francesco Gentilini. La notizia arrivò nelle stanze dello stesso Cardinal Vannicelli che, d’imperio, impose ai sottoposti l'obbligo di richiedere per tutte le celebrazioni sacre il permesso all'Autorità Ecclesiastica, e di non potersi mai riunire per suonare in pubblico senza l'autorizzazione dell’Autorità Governativa [9]47. Nel frattempo i bandisti non si persero d’animo e, al fine di regolarizzare la loro posizione, lavorarono alla redazione della prima versione del Regolamento della Banda musicale di Rimini, pubblicato il 28 aprile 1843[10].

La Banda nel periodo pre-unitario (1844-1860)[modifica | modifica wikitesto]

Il principale fattore di cambiamento che avrebbe portato ad un importante ampliamento della città e alla scoperta della propria straordinaria vocazione turistica fu l’istituzione del primo stabilimento balneare nella primavera del 1843. Un avvenimento che pone Rimini su quel cammino che col tempo la renderà famosa a livello internazionale. Anche le origini della Banda musicale vi sono strettamente legate, in quanto il primo Presidente eletto dai soci, il Conte Alessandro Baldini, fu, insieme al fratello Ruggero e al loro amico Claudio Tintori, l’ideatore e realizzatore dell’azienda chiamata Stabilimento Privilegiato di Bagni Marittimi di Rimini[11]. Questa iniziativa imprenditoriale, pur tra difficoltà iniziali avrebbe per sempre cambiato il volto della città. In questo, anche la Banda di Rimini gioca un ruolo di prim’ordine, intrattenendo con le sue «elette armonie» generazioni di bagnanti e villeggianti.

Intanto la Banda, ufficialmente istituita, conosceva la sua prima divisa, composta da pantaloni rossi con riga argentata, tunica blu, corpetto di alpaca, kepì alto rosso con pennacchio bianco fluente e spada al fianco con cintura nera[12].

A pochi mesi dalla sua elezione, il Conte Alessandro Baldini rinunciava alla carica di Presidente. I bandisti si rivolsero così al Conte Gaetano Gioia che, accettando, divenne il secondo Presidente dell’ensemble. Tra le feste e le celebrazioni in cui si esibì la Banda, si annovera, in particolare, la festa di Sant’Antonio da Padova del 1845, in occasione della quale, nell'odierna Piazza Tre Martiri si svolsero spettacoli di vario genere, e i bandisti, sotto la guida del direttore Giovanni Savioli, eseguirono i loro brani musicali mentre nel Teatro Comunale risuonavano le melodie di alcuni dei massimi compositori italiani, come il Nabucco, la Sonnambula e il Marin Faliero[13]

Forti furono anche i rapporti con il teatro di Rimini. In occasione dei concerti orchestrali e lirici che vi si tenevano, infatti, vi sono testimonianze di varie esibizioni della Banda. Fin dai primi anni, quindi, la formazione bandistica è impegnata nei principali eventi culturali della città di Rimini.

Anche in occasione dell'elezione di Papa Pio IX nel giugno 1846, che fin da subito concesse l'amnistia ai detenuti politici ed agli esuli (tra cui il riminese Pietro Renzi), la Banda è protagonista nell'organizzazione di manifestazioni e spettacoli con lo scopo di raccogliere fondi a favore dei rimpatriati. La stessa partecipazione la si può ritrovare anche in occasione di alcuni eventi locali a sostegno delle ideologie patriottiche durante i moti del '48. Successivamente, la Banda partecipa con fervore anche alla proclamazione della Repubblica Romana, presieduta dal Triumvirato - Mazzini, Saffi, Armellini -, così come ai festeggiamenti per l'uscita dallo Stato pontificio nel 1859 (nel marzo dell'anno successivo, la città venne annessa al regno dei Savoia)[14]

In tal modo, si può affermare che la presenza costante della banda nelle principali manifestazioni politiche del tempo ha un significato profondo che va oltre il semplice accompagnamento musicale, poiché si fa interprete del sentimento e della volontà popolare, mettendo in comunicazione, tramite la musica, il ceto popolare e la classe dirigente. Questo forte senso di appartenenza al sentimento cittadino, venne ufficialmente riconosciuto nel 1856 quando il Consiglio Municipale di Rimini sancì [15] ufficialmente la formazione di un corpo bandistico comunale, accettandone diritti e doveri.

La Banda nel nuovo Regno d'Italia (1861-1870)[modifica | modifica wikitesto]

Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani (M. D'Azeglio)

Proprio come afferma D'Azeglio, è arrivato il momento di presentare e diffondere lo spirito della nuova Italia. Questo avvenne, soprattutto, tramite manifestazioni finalizzate alla costruzione di una nuova identità nazionale, profondamente rinnovata, con momenti di gioia e celebrazioni collettive in cui la Banda è protagonista: quelle principali sono la Festa dello Statuto, fissata per la prima domenica di giugno e celebrata per tutta la durata della monarchia, e la commemorazione della Breccia di Porta Pia.

Nonostante questa rinascita, la Banda nel 1863 si sciolse per qualche tempo, fino al momento in cui vi fu la proposta, presentata in Consiglio Comunale, di fondere il gruppo musicale con un corpo militare, il Battaglione della Guardia Nazionale di Rimini. Con l'approvazione della proposta, si giunge ad una stretta collaborazione tra i due corpi.

Successivamente, il Comune decise di intervenire prendendo direttamente le redini della Banda, con lo scopo di arginare i dissapori tra i bandisti e la dirigenza, e pubblicò ex novo il Regolamento, nel quale viene definita anche la nuova divisa costituita da pantaloni blu con fasce arancioni, giubba blu, spalline, copricapo rosso e sciabola con cintura nera[16].

La Banda dal secondo ottocento alla Belle Époque (1871 - 1915)[modifica | modifica wikitesto]

Nel secondo ottocento la Banda trascorre un periodo piuttosto florido: partecipa a numerosi eventi, feste, e viene spesso invitata al Teatro Comunale per eseguire celebri opere liriche e musicali. Importante anche l'assidua collaborazione con l'Accademia Filodrammatica Riminese, la Società Riminese pei divertimenti, la Società di Mutuo Soccorso dei Reduci delle Patrie Battaglie. Inoltre, l'ensamble era spesso presente all'arena Politeama Domeniconi [17] di Rimini [18] nella quale vi erano organizzati svariati eventi di natura patriottica, specialmente a sostegno dei reduci che combatterono durante il Risorgimento. Successivamente, la Banda suonò anche per celebrare il trentennale della battaglia garibaldina presso la Valle del Metauro del 1849 con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un monumento dedicato al condottiero.

Nel 1876, per una riorganizzazione delle istituzioni, la Banda si separò dal Battaglione della Guardia Nazionale e venne modificata nuovamente la divisa (uniforme bianca alla bavarese)[19]. Rimase comunque sotto la diretta guida del Comune e del Sindaco. Oltre a proseguire, negli anni, i riti e le celebrazioni per il casato di Savoia, l'ensemble iniziò una forte collaborazione con la Banda militare del 34° Reggimento di Fanteria di stanza a Rimini [20][21].

L'inizio del nuovo secolo, per la Banda, fu piuttosto incerto, poiché il Maestro Achille Abbati modificò le modalità di selezione dei musicisti, preferendo i musicisti più esperti e portando l'ensemble a diventare un gruppo musicale fortemente professionalizzato. Ma proprio grazie al M°Abbati e all'Istituto di Musica Comunale, nelle scuole vengono avviate diverse attività finalizzate alla diffusione e all'apprendimento della cultura musicale.

Un evento importante che caratterizza la Banda nel primo '900 è la partecipazione e la vittoria al primo posto (medaglia d'oro) al concorso bandistico regionale svoltosi a Bologna assieme ad altri ensemble tra cui la banda di Rovigo e di Imola, alle quali vennero assegnate a pari merito il terzo posto (medaglie di bronzo).

Successivamente, nel 1904 venne istituita la Società Riminese di Mutuo Soccorso tra i Filarmonici, con lo scopo di alimentare una cassa comune e redistribuire i fondi ai soggetti che, per vari motivi, erano in condizioni di disagio e difficoltà. Lo stesso anno venne organizzata a Rimini durante la "stagione dei bagni", un'altra grande competizione bandistica di grande successo a cui parteciparono una ventina di bande musicali provenienti da Emilia-Romagna, Marche e Toscana che si ritrovarono a suonare presso l'Arena del Pallone.

Nel 1911 la Banda si sciolse nuovamente per dissidi interni, così il Municipio, per le successive stagioni balneari, dovette ricorrere alla chiamata di bande musicali provenienti da altre città come Lanciano e Marradi.

Tra le due guerre (1915 - 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli anni della Grande Guerra, il podestà di Rimini Pietro Palloni incomincia ad interessarsi alla ricostruzione della Banda cittadina avviando una ricerca a livello nazionale tra i più importanti maestri e direttori di banda. Alla chiamata accettò, quindi, il M° Antonio Spera (1930) il quale, proponendosi come presidente, elaborò nell'immediato un progetto per la ricostruzione e la riorganizzazione della Banda riminese sia dal punto di vista artistico che finanziario. Il tutto, però, venne declinato dal Podestà che decise di autoproclamarsi presidente della Banda e di affidarne la gestione al Comitato Cittadino pro Banda Città di Rimini (1932) il quale poi aderì all'Opera Nazionale Dopolavoro. In quell'anno il M° Giuseppe Manente diventò il nuovo direttore e durante l'estate venne organizzato un memorabile evento musicale presso il Kursaal (inaugurato nel 1870), locale d'eccellenza della Rimini della Belle Époque, in cui venivano organizzate feste, giochi, danze, concerti e divertimenti in genere. Successivamente vi fu però un periodo finanziario piuttosto difficoltoso che impedì di proseguire le attività comunitarie e musicali, fino all'avvento di Umberto Bartolani che si batté fortemente per la ricostruzione dell'ensemble. A seguito di un suo articolo pubblicato sul Corriere Padano, il Segretario del Fascio, di lì a poco fece approdare a Rimini il M° Antonio Di Jorio, un docente di musica abruzzese trasferitosi in Romagna proprio con il sogno di dirigere la banda riminese. Egli iniziò le attività di direzione nel '36 poi, al termine della guerra, mantenne l'incarico fino al '64 [22].

Di Jorio fu anche l'ideatore di un concorso musicale internazionale che venne organizzato per due anni consecutivi (1936-1937), chiamato "Festival della Canzone [Italiana]" che fu il prototipo del Festival di Sanremo (che iniziò solo nel '51): lo spettacolo si svolgeva presso il parco antistante il Grand Hotel di Rimini nel quale veniva allestita un'eccezionale scenografia denominata Incendio del Parco. Al termine delle esibizioni musicali e canore, veniva anche proposto uno spettacolo pirotecnico sul mare[23].

Con l'avvento della seconda guerra mondiale, molti bandisti vennero chiamati alle armi; così il maestro decise di formare una piccola banda musicale di soli adolescenti che si esibì con successo durante le stagioni estive e in alcuni servizi richiesti dal presidio militare per accogliere le truppe al rientro dalle esercitazioni.[24]

Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri (dal 1951)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il secondo conflitto mondiale, la Banda riprende le attività nel 1951, anno i cui venne organizzata un raduno bandistico a Miramare di Rimini a cui parteciparono le banda di Morciano di Romagna e di Rimini. Ma, d'altro canto, l'istituzione musicale riminese si ritrovò in dissesto finanziario e non fu facile riuscire a trovare una sala per le prove, delle divise moderne per tutti (spesso i bandisti suonavano vestiti in maniera eterogenea) e la possibilità di comprare nuovi strumenti.[25]

Nel 1965, periodo in cui la DC e i laici tentarono di ribaltare il governo social-comunista e dopo la vittoria del PCI alle elezioni dello stesso anno, la Banda venne pervasa da una serie di scontri e dissidi personali e, proprio per questi conflitti ideologici, l'ensemble venne diviso in due gruppi in perenne conflitto: la banda bianca, vicina all'Azienda di Soggiorno e diretta dal M° Fabbrizioli poi dal M° Orio Lucchi, e la banda rossa, vicina al Comune e diretta dal M° Michele Ferretti[26].

Successivamente, grazie all'invio di una lettera alla segreteria comunale della DC ed a successive azioni di moral suasion da parte di Franco Montebelli, presidente dell'Azienda di Soggiorno di Rimini, si riuscì a ricomporre un'unica banda sotto la direzione del M° Gianfranco Verdini (primi anni '80) e, successivamente del M° Ferretti. Costui diresse la banda al primo Festival Bandistico Regionale ottenendo un enorme successo, che venne riconosciuto anche dal consiglio regionale dell'ANBIMA. Seguì un breve periodo di instabilità economica, ma con il sopraggiungere degli anni '90 arriva la "grande svolta" sotto la presidenza di Libero Missirini[27] e la direzione del M° Ezio Foschi che punta alla preparazione e all'inserimento di giovani talenti, in collaborazione con l'attività formativa svolta dall'Istituto Lettimi. Negli anni successivi si succedettero i maestri Santolini e Gardini, fino ad arrivare al 2005 quando l'incarico viene positivamente accolto dal M°Jader Abbondanza che dirige tuttora l'ensemble formata da circa 60 musicisti[28].

Gli eventi più significativi della storia della banda[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Evento
1828 Nasce la banda musicale cittadina[29]
1831 Nasce la Banda Nazionale di Riminio, in occasione dei moti risorgimentali,

chiusa dopo il fallimento degli stessi

28 aprile 1843 Pubblicazione del primo regolamento approvato

dalla Sacra Congregazione degli Studi

1 giugno 1857 La Banda partecipa ai festeggiamenti di Papa Pio IX

in occasione del suo passaggio dalla città di Rimini

1863 Scioglimento per rivalità interne[12]
14 novembre 1867 La banda si ricostituisce

La carica di presidente, da ora, è svolta dal Sindaco

maggio 1902 La Banda arriva in prima posizione al concorso regionale per bande di Bologna
marzo 1904 Istituzione della Società Riminese di Mutuo Soccorso tra i filarmonici
1911 Scioglimento per rivalità interne
26 giugno 1932 L'ensamble assume il nome di Banda Città di Rimini,

e partecipa all'Opera Nazionale Dopolavoro

settembre 1933 Scioglimento per problemi economici
giugno 1936 La Banda si ricostituisce sotto la direzione del M° Di Jorio
15 agosto 1936 Primo festival della Canzone Italiana ideata dal M° Di Jorio
1940 Sciogliemento per chiamata alle armi

Formazione di un piccolo gruppo musicale formato da adolescenti (in attività fino al '43)

1950 La Banda si ricostituisce
1965 La Banda si divide in due: la banda bianca e la banda rossa
1981 Grazie al M° Orio Lucchi e Libero Missirini la banda si ricompone
1990 Grazie al M° Foschi la banda viene profondamente rinnovata
2005 Diventa direttore il M° Jader Abbondanza
2010 Viene fondata la "Antonio Bertozzi" Rimini Big Band
2012 Viene fondata la Banda Giovanile Città di Rimini

Galleria multimediale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco scuole di musica riconosciute nella provincia di Rimini, su scuola.regione.emilia-romagna.it.
  2. ^ Statuti dell'Accademia Filarmonica di Rimini, Rimini per gli Albertini, 1828, p. 3.
  3. ^ Luigi Tonini, Compendio della Storia di Rimini.
  4. ^ Statuti dell'Accademia Filarmonica di Rimino, Rimini per gli Albertini, 1828, p. 11.
  5. ^ Statuti dell'Accademia Filarmonica di Rimino, Rimini per gli Albertini, p. 16.
  6. ^ I. Manola Venzo, Congregazione degli studi. La riforma dell'istruzione nello Stato pontificio (1816-1870), pp. XLVI - XLVII.
  7. ^ molto probabilmente perduto
  8. ^ a b c d Rielaborazione testo della lettera del Cardinal Vannicelli rivolta al Cardinal Lambruschini
  9. ^ Estratto di un messaggio del Cardinale Vannicelli - Legato Apostolico di Forlì del 12 aprile 1844
  10. ^ AA. VV, La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, p. 33.
  11. ^ AA. VV., Storia di Rimini. Dall'epoca romana a capitale del turismo europeo, Bruno Ghigi Editore, 2004, pp. 235-243.
  12. ^ a b G.C. Mengozzi, Teatro, spettacolo, musica a Rimini nell'Ottocento, in Storia di Rimini. Dal 1800 ai giorni nostri. Vita balneare - Giornalismo - Teatro - Sport - Città e campagna fra ottocento-novecento, VI, Bruno Ghigi, 1980, pp. 267-268.
  13. ^ AA. VV., La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, p. 48.
  14. ^ AA. VV., La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ai giorni nostri, p. 52.
  15. ^ Risoluzione consigliare in prima chiamata concernente i Dilettanti Filarmonici - Verbale Consiglio Comunale del 18 agosto 1856
  16. ^ G. C. Mengozzi, Teatro, spettacolo, musica a Rimini nell'Ottocento, in Storia di Rimini. Dal 1800 ai giorni nostri. Vita balneare - Giornalismo - Teatro - Sport - Città e campagna fra ottocento-novecento, VI, Rimini, Bruno Ghigi Editore, 1980, p. 268.
  17. ^ La struttura sorgeva vicino allo Stabilimento balneare Bagni e fu attiva dal 1869 al 1884.
  18. ^ Divertimenti e attrazioni, su Comune di Rimini, 10 aprile 2017. URL consultato il 4 ottobre 2019.
  19. ^ G. C. Mengozzi, Teatro, spettacolo, musica a Rimini nell'Ottocento, in Storia di Rimini. Dal 1800 ai giorni nostri. Vita balneare - Giornalismo - Teatro - Sport - Città e campagna fra ottocento-novecento, VI, Rimini, Bruno Ghigi Editore, 1980, pp. 143-272.
  20. ^ Fondo Tonini, bobina 28-29-30, foglio 1671 - Biblioteca Gambalunga, Rimini
  21. ^ Fondo Tonini, bobina 28-29-30, foglio 1458 - Biblioteca Gambalunga, Rimini
  22. ^ La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, pp. 112-114.
  23. ^ La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, 2017, p. 120.
  24. ^ La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, 2017, p. 120.
  25. ^ AA. VV., La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ai giorni nostri, 2017, p. 138.
  26. ^ AA. VV., La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ai giorni nostri, 2017, p. 144.
  27. ^ Libero Missirini (Pugilato), su Comune di Rimini, 20 maggio 2015. URL consultato il 6 ottobre 2019.
  28. ^ AA. VV., La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ai giorni nostri, 2017, pp. 144-148.
  29. ^ Carlo Tonini, Compendio della storia di Rimini.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi, 2017, a cura di Paolo Zaghini e testi di Alessandro Agnoletti, Marco Bizzocchi, Gianluca Calbucci, Fabio Giambi, Pietro Leoni
  • Fondo Tonini - Biblioteca Gambalunga, Rimini
  • Fondo Gambetti - Biblioteca Gambalunga, Rimini
  • Fondo Lettimi - Francolini - Biblioteca Gambalunga, Rimini
  • Archivio di Stato di Roma - Organi e Uffici Preunitari, Congregazione degli Studi (1824), Istituti di Istruzione dei Comuni, b. 348, fasc. 1792.3
  • Archivio di Stato di Rimini