Utente:Actormusicus/Groom of the Stool

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Henry Rich, I conte di Holland, Groom di Carlo I fino al 1643
La seggetta di Guglielmo III (Hampton Court collection)

Il Groom of the Stool (formalmente Groom of the King's Close Stool, «gentiluomo della comoda del re») era il cortigiano del re d'Inghilterra addetto all'assistenza al sovrano nella defecazione e nella conseguente igiene personale.[1]

L'intimità fisica del ruolo fece spontaneamente di questa figura un uomo di stretta fiducia del re, con il quale condividere informazioni segrete. Il possesso di tali informazioni – che egli non avrebbe mai rivelato, pena il discredito nel proprio onore – rese a sua volta il Groom a tutti gli effetti un uomo temuto, rispettato e potente a corte.

La carica si evolvette nei secoli in quella di un amministratore delle finanze reali, e sotto Enrico VIII il Groom era ormai un potente funzionario coinvolto nella determinazione della politica fiscale nazionale.[2][3] Almeno da fine XVII secolo fu chiamato Groom of the Stole («gentiluomo della stola»).[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il Groom of the Stool era un servitore, invariabilmente uomo, della famiglia del sovrano inglese, e assisteva quest'ultimo nei bisogni corporali.[5] Si discute se tra i suoi compiti fosse inclusa la pulizia dell'ano del re, mentre si sa per certo che doveva provvedere una bacinella, dell'acqua e degli asciugamani. Era poi responsabile del monitoraggio della dieta del re e delle sue feci,[6] e si teneva in contatto con il medico di corte sulle questioni di salute del sovrano.[5]

Epoca Tudor[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo Tudor il ruolo del Groom fu ricoperto da una figura di spicco come Hugh Denys, membro dell'aristocrazia del Gloucestershire, che sposò una nobildonna e alla morte lasciò almeno quattro manieri. La funzione divenne quella di un ministro del tesoro virtuale, quindi di una figura essenziale nella gestione della politica fiscale da parte del re.[7][8][9]

Nei primi anni di regno di Enrico VIII il titolo fu concesso agli accompagnatori di corte del re che si intrattenevano con lui negli appartamenti privati, in genere figli di nobili o membri illustri dell'aristocrazia. Col tempo essi finirono per operare di fatto come segretari privati e svolgere una serie di compiti amministrativi. Si trattava di un ruolo molto ambito poiché permetteva di avvicinarsi il re senza ostacoli.[10] Scrive David Starkey: «Il Groom of the Stool aveva (ai nostri occhi) i compiti più meschini, eppure il suo stato era il più elevato [...]. È chiaro [...] che il servizio al corpo del re fosse considerato del tutto onorevole, senza la minima ombra di degrado o umiliazione».[11] Tanto più che «la sola parola d[i questo] gentiluomo della stanza privata era prova sufficiente del volere del sovrano», e il Groom esercitava così «il carisma indefinibile della monarchia».[12]

Evoluzione e interruzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il Groom of the Stool serviva soltanto il sovrano di sesso maschile, e all'ascesa al trono di Elisabetta nel 1558 fu sostituito dalla First Lady of the Bedchamber, carica ricoperta per prima da Kat Ashley.[13] L'ufficio cessò a tutti gli effetti quando fu «disattivato» nel 1559.[9]

Ruolo equivalente ebbero in Scozia i valletti di camera come John Gibb[14] e, salito al trono Giacomo I, la funzione trovò rivivescenza nella figura del primo Gentleman of the Bedchamber, costantemente un nobile molto elevato con poteri notevoli garantiti dalla sua stretta vicinanza al re. Sotto Carlo I il termine Stool sembra aver perso il significato originario, e dal 1660 un «Groom of the Stole» (reintrodotto dalla Restaurazione) si accompagnò immancabilmente a un First Gentleman (o a una First Lady) of the Bedchamber. In quanto vero e proprio Capo della Reale Camera da letto, il Groom aveva il diritto di assistere il re in ogni momento e di disciplinare l'accesso alle sue stanze private.[15] Stranamente il titolo ebbe continuità sotto il regno di Anna, quando fu detenuto da una duchessa che riunì in sé anche i compiti di Mistress of the Robes.[16]

Con gli Hannover il Groom of the Stole cominciò a ricevere menzione nella London Gazette.[17] Nel 1726 John Chamberlayne scrisse che, mentre il Lord ciambellano sorveglia tutti gli ufficiali della Camera del re, «i locali della Camera da letto […] sono intaremente sottoposti al Groom of the Stole».[18] Chamberlayne definisce il Groom il primo dei Gentlemen of the Bedchamber: traducendo il suo titolo («dal greco») come «Groom or Servant of the Long-robe or Vestment» (Gentiluomo o Servitore della Tunica o della Veste), spiega che egli ha «l'[o]nore e l'[o]nere di recare e far indossare a sua maestà ogni mattina i primi indumenti e la camicia, e di riordinare [...] la Camera da letto».[18] Verso il 1740 si parla del Groom come responsabile della «cura del guardaroba del re».[19]

L'ufficio si interruppe dopo l'ascesa al trono di Vittoria, per non essere più restaurato.

Lista dei Grooms of the Stool ed equivalenti[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1455: William Grymesby viene menzionato col titolo di Yoman of the Stoole in A collection of ordinances and regulations for the government of the royal household, stampato nel 1790. Questo personaggio potrebbe essere stato il parlamentare Willielmus Grymesby del collegio di Great Grimsby.

Dinastia Tudor[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool sotto Enrico VII (1485–1509)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool sotto Enrico VIII (1509–1547)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool di Edoardo VI (1547–1553)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool di Maria I (1553–1558)[modifica | modifica wikitesto]

Nessuno

Grooms of the Stool di Elisabetta I (1553–1603)[modifica | modifica wikitesto]

Nessuno

Dinastia Stuart[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool di Giacomo I (1603–1625)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool di Carlo I (1625–1649)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Carlo II (1660–1685)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stool di Enrichetta Maria di Francia[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Giacomo II (1685–1688)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Guglielmo III (1689–1702)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole della regina Anna (1702–1714)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole del principe Giorgio di Danimarca[modifica | modifica wikitesto]

Dinastia Hannover[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Giorgio I (1714–1727)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Giorgio II (1727–1760)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Giorgio III (1760–1820)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Giorgio IV (1820–1830)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Guglielmo IV (1830–1837)[modifica | modifica wikitesto]

Grooms of the Stole di Vittoria (1837–1901)[modifica | modifica wikitesto]

Vittoria non nominò nessuno al ruolo di Groom of the Stole; nomine vennero fatte ad ogni modo per suo marito e per il principe di Galles suo figlio primogenito.

Grooms of the Stole del principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha[modifica | modifica wikitesto]
Grooms of the Stole di Alberto Edoardo, principe di Galles[modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nicola Comerci, Il "groom of the stool", cambiare le mutande ad Enrico VIII e quanto era proficuo, su Storia Che Passione, 1º settembre 2023. URL consultato il 17 gennaio 2024.
  2. ^ For the role of the Groom of the Stool on the fiscal policy of Henry VII see: Starkey, D. The Virtuous Prince, 2009.
  3. ^ Re. the "Chamber System" and "Chamber Finance" see: Grummitt, D. "Henry VII, Chamber Finance and the 'New Monarchy': some New Evidence". Journal of the Institute of Historical Research, vol.72, no.179, pp.229-243. Published online 2003.
  4. ^ Page 1 | Issue 2054, 23 July 1685.
  5. ^ a b What is a Groom of the Stool?, su tudorsociety.com, Tudor Society, 19 April 2016.
  6. ^ Groom of the Stool, su historic-uk.com, Historic UK.
  7. ^ Starkey, David. The Virtuous Prince, 2004, chap. 16 discusses the important fiscal role of Hugh Denys, Groom of the Stool to Henry VII; & an article in the Independent newspaper (28/6/2004) by the same author, who states that the position effectively became neutralised on the accession of Elizabeth I
  8. ^ Bruce Boehrer. "The Privy and Its Double: Scatology and Satire in Shakespeare's Theatre". in Dutton, Richard, A Companion to Shakespeare's Works: Poems, Problem Comedies, Late Plays, 2003. "The Groom of the Stool presided over the office of royal excretion that is, he had the task of cleaning the monarch's anus after a bowel movement.
  9. ^ a b Mark Nicholls, A History of the Modern British Isles, 1529–1603: The Two Kingdoms, Wiley-Blackwell, 1999, p. 194, ISBN 978-0-631-19334-0.
  10. ^ Alison Weir, Henry VIII: The King and His Court, Random House, 2002, ISBN 978-0-345-43708-2.
  11. ^ Quoted in Orlande Patterson, Slavery and Social Death: A Comparative Study, Harvard UP, 1982, 330.
  12. ^ Kevin M. Sharpe, Reading, Society and Politics in Early Modern England, Cambridge UP, 2003, 51, ISBN 9780521824347.
  13. ^ Peter Brimacombe, All the Queen's Men: The World of Elizabeth I, Palgrave Macmillan, 2000, p. 25, ISBN 978-0-312-23251-1.
  14. ^ Bowes Correspondence (London, 1843), pp. 205-6: Roderick J. Lyall, Alexander Montgomerie: Poetry, Politics, and Cultural Change in Jacobean Scotland (Arizona, 2005), p. 97.
  15. ^ 'The bedchamber: Groom of the Stole 1660-1837', in Office-Holders in Modern Britain: Volume 11 (Revised), Court Officers, 1660-1837, ed. R O Bucholz (London, 2006), pp. 13-14. British History Online, su british-history.ac.uk, Institute of Historical Research.
  16. ^ The Book of Dignities, London, Longman, Brown, Green and Longmans, 1851.
  17. ^ Search Result, su thegazette.co.uk.
  18. ^ a b Magnae Britaniae Notitia Or the Present State of Great Britain, Volume 1, 1726, +100–104.
  19. ^ A New General English Dictionary, London, Richard Ware, 1740.
  20. ^ Burke, John, "A Genealogical and Heraldic History of the Commoners of Great Britain and Ireland, Enjoying Territorial Possessions Or High Official Rank: But Univested with Heritable Honours", 1838. A genealogy of the Burton family of Shropshire by Burke's Peerage.
  21. ^ Starkey, D., The Virtuous Prince, 2008.
  22. ^ a b c Alison Weir, Henry VIII: The King and His Court, Random House, 2002, ISBN 978-0-345-43708-2.
  23. ^ Eric William Ives, The life and death of Anne Boleyn: 'the most happy', Wiley-Blackwell, 2004, p. 207, ISBN 978-0-631-23479-1.
  24. ^ Strype, John, Ecclesiastical Memorials, vol. 1 part 2, Oxford (1822), 458-9.
  25. ^ Stanhope, Michael (by 1508–1552), History of Parliament Retrieved 24 September 2015.
  26. ^ Neil Cuddy, 'The Revival of the Entourage' in David Starkey, The English Court (London, 1987), p. 185.
  27. ^ FULLERTON, Sir James (c.1563-1631), of Broad Street, London and Byfleet, Surr., su historyofparliamentonline.org, History of Parliament Trust. URL consultato il 4 aprile 2019.
  28. ^ a b Edward Hyde Clarendon, The History of the Rebellion and Civil Wars in England: Begun in the Year 1641, a cura di William Dunn Macray, Clarendon Press, 1888, p. 146.
  29. ^ a b John Evelyn, The Life of Margaret Godolphin, Chatto and Windus, 1907, p. 4.
  30. ^ Charles O'Conor, Bibliotheca Ms. Stowensis. A Descriptive Catalogue of the Manuscripts in the Stowe Library, Vol. II, Seeley, 1819, p. 527.