La torre Unipol (nota anche con il nome di progetto di "Torre UNIFIMM") è un grattacielo che sorge a Bologna tra l'autostrada Adriatica, in via Larga e via Scandellara.
Con un'altezza di 127 metri, è l'edificio più alto della regione Emilia-Romagna.
La torre Unipol è alta 127 metri al tetto, con 33 piani raggiungibili facilmente con 5 ascensori e con degli uffici dell'omonimo gruppo finanziario.[1]
Il progetto ha riguardato la riqualificazione di un'ex area industriale, con la torre e con un albergo, e un'area che comprende un centro fitness e una piazza commerciale. Parte del progetto sono state anche la creazione di area verde attrezzata di 30 000 m² e la risistemazione della viabilità dell'area circostante al complesso. Il complesso è stato costruito con grande attenzione alla sostenibilità ecologica, tanto da aver ottenuto il livello "Oro" nella certificazione LEED – Leadership in Energy and Environmental Design.[3][1][2]
L'albergo a 4 stelle è composto da due palazzi di medie dimensioni, paralleli alla via Larga, e il centro fitness con un'area calpestabile di 6 000 m².
Parte del progetto sono anche la creazione di un'area di verde attrezzato di 30 000 m² e la risistemazione della viabilità dell'area circostante al complesso; in particolare il progetto della viabilità prevede:
la realizzazione di una nuova rampa di svincolo della tangenziale in direzione ovest;
la realizzazione di una rotonda su via Larga;
la realizzazione di una nuova rotatoria di fronte al centro commerciale di via Larga;
il restringimento di via Scandellara con la creazione di una fascia di parcheggi pubblici;
l'interramento in trincea del tratto della ferrovia Bologna-Portomaggiore che incrocia via Larga con eliminazione del passaggio a livello (mai realizzato);
il collegamento stradale fra le due rotonde attraverso lo scavalcamento della ferrovia tramite ponte pedonale/carrabile (mai realizzato);
Veduta della torre e del complesso circostantela realizzazione di collegamenti pedonali e rampe con la nuova stazione della ferrovia suburbana in trincea (mai realizzato).
La torre Unipol è citata in maniera critica nel libro Un viaggio che non promettiamo breve di Wu Ming 1:
«Dai colli, guardando Bologna, si vedeva la Torre Unipol, un’escrescenza color antracite sorta all’improvviso in via Larga, Bologna Est, poco oltre la tangenziale. Era l’ottavo grattacielo più alto d'Italia e in città spiccava, non lo vedevi solo dai colli, ma dalla bassa, dai ponti di via Matteotti e via Stalingrado, lo vedevi tra le aperture delle case, ti voltavi in direzione del mare e lo vedevi là, dimostrazione di priapismo, di tracotanza aziendale eretta sui lontani ricordi del movimento cooperativo, aspetta, cos’era, una roba di operai? Da ogni dove leggevi la colossale scritta, verticale e verticistica: UNIPOL. Questo era ormai la «sinistra» mainstream a Bologna a metà degli anni Dieci: la Torre Unipol. Mi divertivo a immaginarla in un futuro post-umano, come la Statua della Libertà nel Pianeta delle scimmie (il film del 1968, non il remake né il reboot), diroccata e storta, circondata dalle sabbie del tempo.»
(Wu Ming 1, Un viaggio che non promettiamo breve, Einaudi, 2016)