Tony Vaccaro

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Tony Vaccaro, 4 dicembre 2009, New York City

Tony Vaccaro, nome d'arte di Michelantonio Celestino Onofrio Vaccaro (Greensburg, 20 dicembre 1922New York, 28 dicembre 2022), è stato un fotografo statunitense. Conosciuto anche come Michael A. Vaccaro[1], è noto per le sue foto scattate in Europa nel 1944 e nel 1945 e in Germania subito dopo la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, divenne un celebre fotografo di moda e lifestyle per riviste statunitensi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondogenito di tre figli, i suoi genitori, che erano immigrati italiani, lo battezzarono con il nome Michelantonio Celestino Onofrio Vaccaro. Il padre, Giuseppe Antonio, era originario del Molise, precisamente di Bonefro, in provincia di Campobasso e nel 1926 la famiglia tornò a Bonefro, dove Tony trascorse la giovinezza.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Vaccaro tornò negli Stati Uniti per sfuggire al regime fascista e al servizio militare obbligatorio in Italia. Negli Stati Uniti il diciassettenne Vaccaro, appena conclusa la sua formazione presso la scuola superiore di New Rochelle, si arruolò nell'esercito e venne inviato in Europa nel 1944[2].

Combatté come soldato semplice nel 1944 e 1945 nella 83ª divisione di fanteria dell'esercito statunitense in Normandia e poi in Germania. Il suo ruolo di ricognitore gli lasciava abbastanza tempo libero durante il giorno per scattare foto[3] e divenne così il fotografo ufficiale del giornale della divisione. Nel settembre 1945 si congedò dall'esercito e soggiornò in Germania, dove ottenne un lavoro prima come fotografo per le autorità statunitensi di stanza a Francoforte, poi per Weekend, il supplemento domenicale del giornale dell'esercito statunitense Stars and Stripes. Fino al 1949, Vaccaro operò come fotografo in Germania e in Europa, documentando la vita del dopoguerra.

Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti nel 1949, ha lavorato per le riviste Life e Look e poi per la rivista Flair. Molte foto dalla sua vasta collezione (nonostante 4000 immagini siano andate perdute in un incidente nel 1948) sono conservate nell'archivio di guerra e sono state pubblicate nel 2001 nel suo libro Entering Germany: Photographs 1944-1949. Tra le sue foto più famose ai personaggi del jet-set e del cinema quelle di Sophia Loren a Hollywood, John Kennedy alla Casa Bianca, Peggy Guggenheim in gondola a Venezia.[4]

Nel 1994 ha ricevuto in Francia la Legion d'onore, in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario dello sbarco in Normandia[5]. È stato insignito dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" dell'Ordine della Minerva.[6]

Vaccaro è morto nella sua casa di New York il 28 dicembre 2022, pochi giorni dopo aver compiuto cento anni.[7]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Aveva sposato Anja Lehto (1939–2013), una modella finlandese, nel 1963. Hanno avuto due figli (Frank e David) e si sono separati nel 1997. Si erano conosciuti quando Vaccaro stava girando una serie su Marimekko for Life.

Esposizioni principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Luxembourg by Tony Vaccaro, 1944-1945, Lussemburgo, 1995, Lions Club.
  • Tony Vaccaro: La mia Italia, Berlino, 1996, Galerie Bilderwelt.
  • Tony Vaccaro: Deutschland 1945 - 1949, Berlino, 1999, Galerie Bilderwelt.
  • Frank Lloyd Wright, Kirchentellinsfurth, 2002, Kultur-unterm-Schirm.
  • Tony Vaccaro: la mia Italia, fotografie 1945-1955, Padova, 2005, Associazione culturale "Balbino Del Nunzio di Padova" in collaborazione con la Galerie Bilderwelt, Berlin.

Mostre permanenti[modifica | modifica wikitesto]

In Molise nella sua Bonefro presso il Palazzo Miozzi, dall'agosto 2014 vi è una mostra permanente monografica, delle sue fotografie, curata da Reinhard Schultz e dalla Galleria Bilderwelt di Berlino.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gadsden, R.: Tony Vaccaro: The Formative Years, Praesens Verlag, Vienna; 2005. ISBN 3-7069-0345-8
  2. ^ (EN) Entering Germany, su theglobalist.com, The Globalist, 24 gennaio 2004 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2004).
  3. ^ (EN) "Shooting" Germany: 1944-1949,, su theglobalist.com, The Globalist, 24 gennaio 2004. URL consultato il 25 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2005).
  4. ^ Tony Vaccaro, fotografò la guerra e le star, Corriere della Sera, 31 dicembre 2022, p.33
  5. ^ (DE) Goepel, K, Bild-Ikonen zum Kriegsende: Tony Vaccaro's Werk, Icons, su 217.9.47.167, AKG-Images, 15 agosto 2005 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  6. ^ Tony Vaccaro i ri-scatti di una vita in mostra a Chieti, su il Centro, 20 gennaio 2015. URL consultato il 10 aprile 2020.
  7. ^ (EN) Richard Goldstein, Tony Vaccaro, 100, Dies; Photographed War From a Soldier’s Perspective, in The New York Times, 30 dicembre 2022. URL consultato il 31 dicembre 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN199656836 · ISNI (EN0000 0003 8544 8981 · SBN VEAV055411 · Europeana agent/base/10011 · ULAN (EN500339954 · LCCN (ENno97050858 · GND (DE120522306 · BNF (FRcb13614300m (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no97050858