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Tommaso Rues

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Il profeta Simeone, scultura lignea di Tommaso Rues nella Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia

Tommaso Rues (Brunico, 1633 circa – Venezia, 27 dicembre 1703) è stato uno scultore italiano.

Il Rues, spesso anche citato come Tommaso Ruer, più raramente Ruez o Rerer, era originario del Tirolo, verosimilmente da Brunico come Lorenzo Rues (1638-1690) intagliatore che si fermò a Roma[1]. Avrebbe iniziato la sua attività a Venezia come intagliatore con Giovanni Hach, nella cui bottega trascorse otto anni dal 1650 circa. Si sposò nel 1666 ed il suo testimone di nozze fu lo scultore Melchior Barthel (1625-1672) di Dresda. Ebbe tre figli: Paolo, Elisabetta e Elena. La sua bottega era nella contrada di San Giovanni Grisostomo. La morte dell'artista è annotata nel registro della parrocchia dei Santi Apostoli.

La sua opera è largamente influenzata da Giusto Le Court.

Numerose opere sono attribuite al Rues:

A Venezia

Statua di marmo di Elia chiesa di Santa Maria dei Carmini

A Murlis di Zoppola:

  • nella chiesa di Santa Lucia, Angelo sulla destra dell'altare[2]

A Londra:

  • Brompton Oratory, altare nel transetto destro, La Carità e la Fede, due Profeti e tre Angioletti, uno dei due Angeli sopra la nicchia centrale, San Domenico e Santa Caterina da Siena in due nicchie laterali, tutti provenienti dalla chiesa di San Domenico demolita nel 1867 a Brescia
  • Un grande Perseo, firmato T.O.R., è stato venduto da Sotheby's nel 1998 come opera di Rues[3]

A Udine:

  1. ^ Niccolò Rasmo, L'Arte nell'Alto Adige. Una scelta delle più belle opere. Cassa di Risparmio della Provincia di Bolzano, Bolzano 1975 circa.
  2. ^ Angelo di Tommaso Rues - Archiviato il 16 agosto 2010 in Internet Archive.
  3. ^ Il Perseo di Rues venduto da Sotheby's
  • Paola Rossi, Per un profilo di Tommaso Rues in: La scultura veneta del Seicento e del Settecento : nuovi studi / Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. A cura di Giuseppe Pavanello. – Venezia, 2002. – (Studi di arte veneta ; 4). – ISBN 88-88143-19-X, p. 3-33
  • Andrea Bacchi, Tommaso Rues in La scultura a Venezia da Sansovino a Canova, Longanesi & C., Milano 2000, ISBN 88-304-1776-9. Pagina 780.

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