Thoma Orollogaj

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Thoma Orologa
I leader del Balli Kombëtar Ali Këlcyra, Mid'hat Frashëri, Thoma Orollogaj (da sinistra a destra) a Berat

Ministero della giustizia dell'Regno d'Albania
Durata mandato9 novembre 1936 –
3 giugno 1938
MonarcaZog I

Membero del parlamento del Regno d'Albania(Deputato di Corizza)
Durata mandato1932–1939

Dati generali
FirmaFirma di Thoma Orologa

Thoma Orollogaj (1888Repubblica Popolare Socialista d'Albania, 30 novembre 1947) è stato un politico albanese e un leader nazionalista della resistenza anticomunista in Albania durante la Seconda guerra mondiale.[1]

Nato nel 1888 a Korçë, nel Eyalet di Monastir dell'Impero ottomano (nell'odierna Albania meridionale), studiò legge ad Atene e Parigi.[2] Dopo aver terminato gli studi tornò a Korçë, dove lavorò come avvocato e sostenne gli sforzi di Kosta Kota per l'indipendenza della zona dal dominio francese.[3] Nel 1927 divenne membro del comitato di riforma del diritto in Albania e professore di diritto presso la scuola di legge di Tirana.[2]

Nel 1931 divenne presidente del comitato per le riforme del codice civile, mentre l'anno successivo fu eletto deputato di Korçë nel parlamento albanese.[3] Durante il secondo mandato di Kostaq Kota come primo ministro, divenne ministro della giustizia. Dopo l'invasione italiana dell'Albania e la sua occupazione da parte dell'Italia fascista nel 1939, Orolloga fu tra i pochi parlamentari albanesi che non si unirono all'assemblea che offrì la corona albanese al re italiano, per cui fu imprigionato nel Castello di Porto Palermo vicino a Himara, e successivamente trasferito in Italia.[1] Nel 1943, dopo essere stato rilasciato dagli italiani, tornò in Albania e si unì all'organizzazione nazionalista e anticomunista Balli Kombëtar[1] e fu eletto membro del suo comitato centrale.[2]

Nel 1943 fu rappresentante di Balli Kombëtar all'Accordo di Mukje. Nel 1944 divenne per la seconda volta ministro della giustizia in Albania nel primo governo dopo la sconfitta tedesca. Dopo la presa di potere da parte del Partito del Lavoro d'Albania, fu accusato per la sua collaborazione con le forze dell'Asse e giustiziato nel settembre 1947.[3]

  1. ^ a b c Robert Elsie, A Biographical Dictionary of Albanian History, London & New York, I.B.Tauris, 2012, p. 343, ISBN 978-1-78076-431-3. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  2. ^ a b c (DE) Hubert Neuwirth, Widerstand und Kollaboration in Albanien 1939-1944, Otto Harrassowitz Verlag, 9 settembre 2008, p. 174, ISBN 978-3-447-05783-7. URL consultato il 30 dicembre 2010.
  3. ^ a b c (DE) Michael Schmidt-Neke, Enstehung und Ausbau der Königsdiktatur in Albanien, 1912-1939, Oldenbourg Wissenschaftsverlag, 1987, p. 348, ISBN 978-3-486-54321-6. URL consultato il 30 dicembre 2010.