Incidente stradale del viadotto Acqualonga

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Incidente stradale del viadotto Acqualonga
Tipoincidente stradale
Data28 luglio 2013
20:30 (UTC+2)
Luogoautostrada A16, Monteforte Irpino
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Provincia  Avellino
Coordinate40°54′36.8″N 14°40′21.72″E / 40.910223°N 14.672699°E40.910223; 14.672699
MotivazioneRottura del giunto di trasmissione con conseguente rottura dell'impianto frenante
Conseguenze
Morti40
Feriti8
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento

L'incidente stradale del viadotto Acqualonga avvenne la sera del 28 luglio 2013 lungo l'autostrada A16 nei pressi di Monteforte Irpino in provincia di Avellino, quando un pullman, a causa di un guasto all'impianto frenante e alla mancata resistenza del guardrail autostradale, precipitò da un viadotto provocando 40 vittime e causando il più grave incidente stradale in Italia.[1]

La tragedia[modifica | modifica wikitesto]

Intorno alle ore 21:00 di domenica 28 luglio 2013 numerose chiamate al 118 e al 113 segnalavano un grave incidente stradale avvenuto su un viadotto dell'autostrada A16 Napoli-Canosa intorno alle 20:30. Venne riferito che un pullman, mentre sbandava con alcune auto, aveva sfondato il guardrail ed era precipitato nella scarpata sottostante il viadotto, che era situato nei pressi del comune di Monteforte Irpino in provincia di Avellino. I soccorsi furono tempestivi, per via della gravità della situazione che traspariva dalle telefonate. Alle 21:15 circa le prime pattuglie di Vigili del Fuoco e ambulanze constatarono la presenza di un autobus precipitato in località Acqualonga, tra Mugnano del Cardinale e Monteforte Irpino.[2]

La dinamica dell'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Verso le ore 19:40 un pullman Volvo B12 Echo di proprietà dell'agenzia di viaggi Mondo Travel proveniente da Telese Terme e Pietrelcina entrò sulla A16 tramite il raccordo autostradale 9 di Benevento in direzione Napoli e Pozzuoli con a bordo 48 persone (47 passeggeri più l'autista). Durante il tragitto, dopo aver superato i caselli di Avellino Est e Avellino Ovest, il bus si apprestava a salire in territorio di Monteforte Irpino, quando molti passeggeri avvertirono strani rumori provenire dall'interno del mezzo, tuttavia l'autista, nonostante fosse stato avvisato più volte dai passeggeri, continuò a marciare. Dopo la galleria Quattro Cupe di Monteforte Irpino, verso le 20:30, un giunto cardanico dell'albero di trasmissione si ruppe tranciando l'impianto frenante: a questo punto il bus diventò ingovernabile, nessun tipo di freno fu più utilizzabile[3] e il veicolo cominciò a sbandare, urtando varie automobili e furgoncini bloccati nel traffico dell'autostrada a causa di un cantiere, dopodiché vi fu un primo impatto con il guardrail del viadotto Acqualonga. L’autista cercò di far rientrare il bus in carreggiata, ma urtando altri veicoli, il pullman impattò per la seconda volta con il viadotto. I new jersey esterni (che dopo diverse e molte ispezioni, nonché sentenze, sono risultati non sicuri) non resistettero all'impatto del pullman, lasciando che il bus precipitasse dal viadotto per più 30 metri in una vallata.

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Dalle lamiere dell'autobus furono estratti 38 cadaveri e 10 feriti, fra cui tutti i bambini presenti nell'autobus. Due feriti morirono in seguito per le ferite riportate: si trattò di Simona Del Giudice (la più giovane tra le vittime), morta il 6 agosto a soli 16 anni e di Salvatore Di Bonito, 54 anni, deceduto il 7 settembre.[4][5] I funerali di Stato delle prime 38 vittime si svolsero nel Palasport di Pozzuoli il 31 luglio 2013 alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Ecco l’elenco delle vittime:

  • Immacolata Ambrosio,
  • Anna Acquarulo, 64 anni
  • Assunta Artiaco, 61 anni
  • Gennaro Artiaco, 74 anni
  • Carolina Basile, 58 anni
  • Giovanni Basile, 53 anni
  • Salvatore Bruno, 67 anni
  • Luciano Caiazzo, 40 anni
  • Mario Caiazzo, 54 anni
  • Maria Carannante, 59 anni
  • Raffaela Chiocca, 72 anni
  • Giovanni Conte, 50 anni
  • Maria Luisa Corsale, 63 anni
  • Antonio Del Giudice, 50 anni
  • Silvana Del Giudice, 22 anni
  • Simona Del Giudice, 16 anni
  • Teresa Delle Cave, 68 anni
  • Salvatore Di Bonito, 54 anni
  • Filomena Di Paolo, 50 anni
  • Gennaro Esposito, 58 anni
  • Agnese Illiano, 73 anni
  • Barbara Illiano, 63 anni
  • Olga Iodice, 72 anni
  • Elisabetta Iuliano, 78 anni
  • Ciro Lametta, 44 anni[6][7]
  • Giuseppina Lucignano, 82 anni
  • Anna Mirelli, 48 anni
  • Irene Musto, 74 anni
  • Procolo Paone, 84 anni
  • Pasquale Parrella, 62 anni
  • Anna Raiola, 83 anni
  • Teresa Restivo, 32 anni
  • Luigia Rocco,
  • Antonietta Rusciano, 48 anni
  • Maria Rosaria Rusciano, 51 anni
  • Maria Elisabetta Russo, 64 anni
  • Alfonso Terracciano, 68 anni
  • Salvatore Testa, 88 anni
  • Vincenza Trincone, 49 anni
  • Biagio Vallefuoco, 54 anni

Sentenze[modifica | modifica wikitesto]

Sentenza di primo grado[modifica | modifica wikitesto]

Dopo cinque anni e mezzo, ovvero durante il 2019, il tribunale di Avellino ha dato lettura delle sentenze di primo grado per i 15 imputati coinvolti nel processo dell'incidente del Viadotto Acqualonga. Alcune delle pene afflitte, secondo i familiari, rimasti vedovi dei propri parenti deceduti durante l'incidente, sono frutto del "dio Denaro", ovvero, una corruzione in cambio di denaro.[8]

Nel dettaglio, i risultati della sentenza sono questi:

Azienda "Mondo Travel"[9][modifica | modifica wikitesto]

  • Gennaro Lametta: richiesti 12 anni, successivamente confermati in condanna.

Motorizzazione civile di Napoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonietta Ceriola: richiesti 9 anni, successivamente condannata a 8 anni;
  • Vittorio Saulino: richiesti 6 anni e 6 mesi, successivamente assolto.

Autostrade per l'Italia[modifica | modifica wikitesto]

  • Amministratore delegato, Giovanni Castellucci: richiesti 10 anni, successivamente assolto;
  • Direttore di tronco, Paolo Berti: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 5 anni e 6 mesi;
  • Ex direttore generale, Riccardo Mollo: richiesti 10 anni, successivamente assolto;
  • Dirigente Michele Renzi: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 5 anni;
  • Dirigente Nicola Spadavecchia: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 6 anni;
  • Dirigente Bruno Gerardi: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 5 anni;
  • Dirigente Michele Maietta: richiesti 10 anni, successivamente assolto;
  • Dirigente Gianluca De Franceschi: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 6 anni;
  • Dirigente Gianni Marrone: richiesti 10 anni, successivamente condannato a 5 anni e 6 mesi;
  • Dirigente Massimo Fornaci: richiesti 10 anni, successivamente assolto;
  • Dirigente Marco Perna: richiesti 10 anni, successivamente assolto;
  • Dirigente Antonio Sorrentino: richiesti 10 anni, successivamente assolto.

Sentenza di secondo grado[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del 2023, tra luglio e settembre, il tribunale di Avellino ha dato lettura delle sentenze di secondo grado, confermando la pene già afflitte a chi ne è stato soggetto, marcando il nome di Gennaro Lametta.

Nel dettaglio, Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, è stato condannato a sei anni dopo essere stato assolto in primo grado. Anche gli altri dirigenti di tale azienda, Mollo, Fornaci e Perna hanno ricevuto condanne di sei anni. Tuttavia, le condanne per Spadavecchia e Berti sono state ridotte a 5 anni, mentre Marrone, De Franceschi e Gerardi sono stati condannati a 3 anni ciascuno.[10][11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tutti i precedenti. Il disastro più grave nel 2013, con 40 morti, su rainews.it.
  2. ^ Avellino, pullman giù da viadotto A16.Almeno 38 morti e dieci feriti gravi, su la Repubblica, 28 luglio 2013. URL consultato il 18 febbraio 2022.
  3. ^ Redazione, Tragedia Monteforte Irpino. Ciro Lametta un eroe: dall'incidente probatorio sul bus emerge che l'autista ha fatto tutto il possibile per evitare il disastro. Aveva l'impianto frenante fuori uso., su Corriere CE, 28 agosto 2013. URL consultato il 4 ottobre 2023.
  4. ^ Tragedia del bus, salgono a 39 le vittime (FOTO), su HuffPost Italia, 6 agosto 2013. URL consultato il 18 febbraio 2022.
  5. ^ Strage del bus in Irpinia: le vittime salgono a 40, su Today. URL consultato il 18 febbraio 2022.
  6. ^ Era l'autista del pullman, nonché il fratello di Gennaro Lametta, responsabile e proprietario dell'autobus che conduceva
  7. ^ https://www.corrierece.it/notizie-cronaca/2013/07/30/vitulazio-lautista-del-pullman-finito.html
  8. ^ Strage Acqualonga: 12 anni a Lametta, proprietario del bus precipitato nel vuoto. Assolto Castellucci, Ad Autostrade. «Vince il Dio denaro»: furia dei familiari - Orticalab.it, su www.orticalab.it. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  9. ^ Era l'azienda detentrice dell'autobus distrutto nella vallata
  10. ^ Strage dell'Acqualonga: emessa la sentenza nel processo d'Appello, su AvellinoToday. URL consultato il 18 gennaio 2024.
  11. ^ Redazione Av, Strage di Acqualonga, in Appello la condanna a 6 anni dell'ex ad di Autostrade Castellucci, su Lab TV, 28 settembre 2023. URL consultato il 18 gennaio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]