Stazione di Aquino-Castrocielo-Pontecorvo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aquino-Castrocielo-Pontecorvo
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAquino
Coordinate41°30′36.98″N 13°41′56.77″E / 41.510273°N 13.699104°E41.510273; 13.699104
LineeRoma-Cassino-Napoli
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1863
Soppressione2000
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari2
GestoriFS
InterscambiAutolinee
DintorniCentro cittadino
NoteSostituita dal nuovo impianto circa a tre chilometri lato Napoli

La stazione di Aquino-Castrocielo-Pontecorvo era una fermata ferroviaria, in passato stazione, a servizio dei comuni di Aquino, Castrocielo e Pontecorvo, in esercizio fino alla fine del 2000.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Aquino venne inaugurata il 25 febbraio 1863 in corrispondenza del chilometro 125+795 da Roma insieme al tratto di linea da Ceprano a Tora e Piccilli.[1][2][3]

Negli anni '90, vista la scarsità di traffico merci e viaggiatori, diminuito a causa dell'incremento del trasporto su gomma, si decise di sopprimere lo scalo merci e di declassare l'impianto a semplice fermata.[2]

Rimase in esercizio fino al 15 ottobre del 2000 quando questa e la stazione di Piedimonte San Germano-Villa Santa Lucia vennero sostituite dal nuovo impianto.[1][2][4] Risultava inoltre già impresenziata a fine anni '90, con altre sei stazioni nel tratto tra Roma e Caserta.[5] In seguito il fabbricato viaggiatori venne recuperato dalla Protezione Civile e ora ospita la loro sede.[2]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata, posta a 2 km dal centro abitato,[5] era composta di un fabbricato viaggiatori - avente anche funzione di casa cantoniera - dove aveva sede la dirigenza del movimento e ospitante la biglietteria a sportello, chiusa dagli anni '90, un fabbricato posto lato Roma per i servizi igienici e di uno scalo merci avente un magazzino e piano caricatore.[2] Disponeva complessivamente di quattro binari, due passanti per il servizio viaggiatori entrambi serviti da banchine e altri due al servizio dello scalo merci.[2]

Dopo la soppressione il fabbricato viaggiatori venne chiuso e gli accessi coperti da grate in ferro, le banchine rimasero intatte ma in stato di abbandono.[2]

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La fermata era interessata da un discreto traffico viaggiatori e originariamente merci, questo calante verso la fine dell'esercizio.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La fermata, prima della soppressione, offriva i seguenti servizi:[6][7][8]

  • Biglietteria a sportello
  • Sala d'attesa
  • Deposito bagagli con personale
  • Servizi igienici

In aggiunta, aveva un parcheggio antistante il fabbricato viaggiatori e disponeva di annuncio sonoro per l'arrivo dei treni.

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La fermata, prima della chiusura, permetteva i seguenti interscambi:[5]

  • Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Jadecola.
  2. ^ a b c d e f g Serafino.
  3. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 12 novembre 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  4. ^ Notizie flash, in I Treni, n. 220, novembre 2000, p. 6.
  5. ^ a b c Torella, Coltellese.
  6. ^ Planimetria FV (1941).
  7. ^ Planimetria FV (1945).
  8. ^ Planimetria FV (1957).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]