Luigi I d'Ungheria: differenze tra le versioni
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Versione delle 12:12, 12 mag 2018
Luigi I | |
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Luigi I d'Ungheria | |
Re d'Ungheria | |
In carica | 1342-1382 |
Predecessore | Carlo I |
Successore | Maria d'Ungheria |
Re di Polonia | |
In carica | 1370-1382 |
Incoronazione | 17 novembre 1370 |
Predecessore | Casimiro III |
Successore | Edvige |
Nascita | Visegrád, 5 marzo 1326 |
Morte | Trnava, 10 settembre 1382 |
Casa reale | Angiò |
Dinastia | Capetingi |
Padre | Carlo I |
Madre | Elisabetta di Polonia |
Coniugi | Margherita di Boemia Elisabetta di Bosnia |
Figli | Caterina Maria Edvige |
Luigi I il Grande (Visegrád, 5 marzo 1326 – Trnava, 10 settembre 1382) fu re d'Ungheria dal 1342 al 1382 e re di Polonia dal 1370 al 1382.
Erede di due corone
Figlio primogenito di Carlo Roberto d'Angiò e di Elisabetta di Polonia, fu erede designato del trono d'Ungheria fin dalla nascita. Suo padre era figlio di Carlo Martello d'Angiò e di Clemenza d'Asburgo, figlia, quest'ultima, dell'imperatore Rodolfo I.
Sua madre, invece, era figlia di Ladislao I e sorella di Casimiro III, ultimo Re di Polonia della dinastia dei Piasti, morto nel 1370. La scomparsa di Casimiro non comportò l'estinzione della linea reale dei Piasti, poiché vi erano diversi principi dello stesso sangue in Slesia e Masovia. Tuttavia, Casimiro ebbe solo eredi femmine e l'unico nipote maschio fu proprio Luigi.
Sebbene il sovrano polacco avesse spianato la strada alla successione di Luigi già dal 1355, quest'ultimo, alla morte del nonno, assunse la corona di Polonia grazie al diritto ereditario di sua madre Elisabetta, che di fatto esercitò buona parte del potere fino alla morte, avvenuta nel 1380.
L'ascesa al trono e le guerre contro Napoli e Venezia
Incoronato Re d'Ungheria il 21 luglio 1342, pochi giorni dopo la morte del padre Carlo Roberto, trascorse buona parte del suo regno a combattere contro Venezia e Napoli. Estese il proprio dominio fino all'Adriatico, giungendo a controllare la Dalmazia e una parte della Bosnia e della Bulgaria. Sconfitto dai Veneziani nel 1346 a Zara, l'anno successivo si mise alla testa di una spedizione contro Napoli per vendicare l'assassinio di suo fratello Andrea, andato in sposo alla regina Giovanna I di Napoli.
Le circostanze della morte di Andrea, caduto vittima di una congiura di Palazzo, gettavano sinistri sospetti sulla sovrana, ritenuta complice, se non artefice principale, del complotto ai danni del Duca di Calabria.
Il 3 novembre Luigi partì alla volta dell'Italia e dopo aver ottenuto l'appoggio politico e militare di molti principi italiani entrò a Benevento ai primi del 1348, raccogliendo ovunque l'acclamazione dei baroni napoletani. Il 15 gennaio la regina Giovanna si diede alla fuga e, lasciata Napoli in nave, si diresse in Provenza, dove poco dopo l'avrebbe raggiunta il secondo marito, Luigi di Taranto. Stabilito senza troppe difficoltà il proprio controllo sul regno, Luigi fu improvvisamente costretto alla ritirata dall'arrivo della peste nera.
Nell'abbandonare in fretta e furia la capitale, il sovrano lasciò la reggenza del reame napoletano nelle mani di due funzionari ungheresi. Contro di essi si sarebbe presto scatenato il malcontento dei baroni e del popolo, che avrebbe aperto a Giovanna e Luigi di Taranto la via del ritorno sul trono.
Seconda spedizione contro Napoli
Due anni dopo, Luigi tornò alla riconquista del meridione d'Italia con una seconda spedizione contro Giovanna, sempre sospettata di essere la responsabile della morte di suo fratello Andrea. Raggiunta Manfredonia via mare ai primi del 1350, Luigi fu in breve tempo alle porte di Napoli. Ma la stanchezza delle sue truppe stremate, che chiedevano con forza la fine delle ostilità, costrinse il re a rinunciare alla conquista del trono napoletano.
Prima di lasciare l'Italia, Luigi ottenne l'istituzione presso la corte papale di Avignone di un processo a carico di Giovanna per accertare le sue responsabilità nell'assassinio di Andrea. Il Papa Innocenzo VI, in cambio, cercò di coinvolgere Luigi nella Crociata contro i Forlivesi, appena bandita per stroncare l'ultima resistenza ghibellina alla restaurazione del potere pontificio in Italia.
Il processo riconobbe l'innocenza della regina Giovanna, che poté opportunamente barattare la sentenza di assoluzione con la cessione alla Chiesa del dominio della città di Avignone. In tal modo, le rivendicazioni di Luigi il Grande furono definitivamente archiviate.
La conquista della Dalmazia
Dal 1357 al 1358 fu impegnato in una nuova guerra contro Venezia per il dominio sulla Dalmazia. Dopo essere riuscito a costituire una lega anti-veneta, Luigi mise a ferro e fuoco le città dalmate fino a strapparle ai Veneziani. Il trionfo del sovrano fu sancito dal Trattato di Zara del 1358, con cui gli veniva riconosciuto il comando della regione adriatica.
Re di Polonia
Il 5 novembre 1370 morì Casimiro III di Polonia. Pochi giorni dopo, il 17 novembre, Luigi fu incoronato Re di Polonia, ma lasciò rapidamente l'esercizio concreto del potere a sua madre Elisabetta di Polonia.
Matrimoni e figli
Il 3 agosto 1342 Luigi contrasse il suo primo matrimonio con Margherita di Boemia (1335-1349), figlia minorenne dell'imperatore Carlo IV e di Bianca di Valois. L'unione fu estremamente breve, poiché la sposa morì ancor prima di raggiungere la maggiore età.
Per Luigi fu subito tempo di prendere nuovamente moglie e la scelta cadde su Elisabetta Kotromanic, figlia di Stefano II di Bosnia e di Elisabetta di Cuiavia. Le nozze si celebrarono a Cracovia il 20 giugno 1353.
Dal secondo matrimonio, Luigi ebbe tre figlie:
- Caterina (1366-77)
- Maria, Regina d'Ungheria, dal 1385 sposa di Sigismondo di Lussemburgo (1368–1437), all'epoca Margravio di Brandeburgo
- Edvige, Regina di Polonia, dal 1386 sposa di Ladislao II Jagellone (morto nel 1434), Granduca di Lituania.
L'eredità di Luigi il Grande
Quando Luigi morì, il 10 settembre 1382, il trono d'Ungheria fu ereditato dalla figlia maggiore Maria. Ma la grande nobiltà polacca non era disposta ad avallare ulteriormente l'unione personale con l'Ungheria, né ad accettare Sigismondo, consorte di Maria, come proprio reggente. La scelta cadde allora sulla sorella minore di Maria, Edvige, che fu riconosciuta come nuova sovrana. Le trattative per l'assunzione della corona polacca da parte di Edvige furono gestite in sua vece dalla Regina madre Elisabetta, vedova di Luigi e reggente d'Ungheria.
Dopo due anni di negoziati, Edvige si recò finalmente a Cracovia, dove il 16 novembre 1384 fu incoronata Re (sic) di Polonia. L'uso del titolo al maschile aveva lo scopo di sottolineare il fatto che Edvige assumeva la dignità regia per suo proprio diritto e non in qualità di regina consorte.
Riconoscimenti
Considerato un eroe nazionale ungherese una sua statua è stata posta nel colonnato della Piazza degli Eroi in Budapest.
Le altre lingue
Luigi I d'Ungheria assunse diversi nomi nelle varie lingue dei popoli da lui governati:
- Ungherese: I (Nagy) Lajos
- Polacco: Ludwik Węgierski
- Slovacco: Ľudovít I (Veľký)
Onorificenze
Note
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luigi I d'Ungheria
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10646608 · ISNI (EN) 0000 0000 6630 864X · CERL cnp00544970 · LCCN (EN) n85117398 · GND (DE) 119015757 · BNF (FR) cb120837195 (data) · J9U (EN, HE) 987007264734005171 · NSK (HR) 000032839 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85117398 |
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