Rubicone: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 19: Riga 19:
|attraversa = {{IT-EMR}}
|attraversa = {{IT-EMR}}
}}
}}
Il '''Rubicone''' (''Rebicòn'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]) è un piccolo [[fiume]] a regime torrentizio dell'[[Italia settentrionale]], lungo 80 km, a 320 km a nord di [[Roma]], che scorre nella [[provincia di Forlì-Cesena]] ed incontra la [[via Emilia]] all'altezza di [[Savignano sul Rubicone]] per poi sfociare nel [[mar Adriatico]] poco a sud di [[Cesenatico]]. Sembra che il nome derivi dal colore delle acque che, attraversando territori argillosi, si tingevano di rubino.
Il '''Rubicone''' (''Rebicòn'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]) è un piccolo [[fiume]] a regime [[torrente|torrentizio]] dell'[[Italia settentrionale]], lungo 80 km, a 320 km a nord di [[Roma]], che scorre nella [[provincia di Forlì-Cesena]] ed incontra la [[via Emilia]] all'altezza di [[Savignano sul Rubicone]] per poi sfociare nel [[mar Adriatico]] poco a sud di [[Cesenatico]]. Sembra che il nome derivi dal colore delle acque che, attraversando territori argillosi, si tingevano di rubino.
[[File:SAVIGNANO Ponte Romano.jpg|thumb]]
[[File:SAVIGNANO Ponte Romano.jpg|thumb]]
[[File:Fiume rubicone by stefano Bolognini.JPG|thumb]]
[[File:Fiume rubicone by stefano Bolognini.JPG|thumb]]

Versione delle 23:29, 8 ago 2017

Disambiguazione – Se stai cercando il Rubicone nell'antichità, vedi Localizzazione dell'antico Rubicone.
Rubicone
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Emilia-Romagna
Lunghezza80 km
Portata media6,6 m³/s
Bacino idrografico583 km²
NasceStrigara di Sogliano al Rubicone
SfociaMare Adriatico
Mappa del fiume
Mappa del fiume

Il Rubicone (Rebicòn in romagnolo) è un piccolo fiume a regime torrentizio dell'Italia settentrionale, lungo 80 km, a 320 km a nord di Roma, che scorre nella provincia di Forlì-Cesena ed incontra la via Emilia all'altezza di Savignano sul Rubicone per poi sfociare nel mar Adriatico poco a sud di Cesenatico. Sembra che il nome derivi dal colore delle acque che, attraversando territori argillosi, si tingevano di rubino.

Geologia del terreno

Le sorgenti del fiume si trovano in terreni argillosi. Si tratta di argille marnose leggermente arenacee, grigio-blu del pliocene (da 3 a 4 milioni di anni). In prossimità, affiorano terreni più sabbiosi di colore giallo, giallo-arancio, che si presentano in banchi di spessori più o meno compatti (sabbie cementate). La granulometria delle sabbie varia da fine a media, ed alla base di ogni strato si osserva una struttura più massiccia che tende a diventare gradualmente più laminata in superficie. La caratteristica dominante è la frequente presenza di "ciottoli" (cogoli) arenacei. Gli strati arenacei sono separati da sottili livelli argilloso-sabbiosi e il contenuto in fossili è elevato con la presenza di conchiglie di lamellibranchi.

Scendendo a valle, il paesaggio che attraversa passa dai rilievi collinari alla pianura, dove scorre formando meandri. Al passaggio nell'alta pianura si osservano tipiche forme geomorfologiche sedimentarie come il cono alluvionale. In corrispondenza delle grandi variazioni di pendenza il fiume ha scaricato considerevoli spessori di sedimenti grezzi (sabbie e ghiaie). Questi depositi costituiscono la banda d'unione tra gli ultimi strati del pliocene e la pianura d'età olocenica (circa 10.000 anni fa), lungo periodo durante il quale si sono alternate le fasi glaciali e interglaciali del quaternario. Nella pianura bassa prevalgono di nuovo terreni argillosi; vi si trovano anche strisce sabbiose e ghiaiose che corrispondono ai corsi d'acqua attuali ed ai loro meandri, con zone, generalmente argillose, dove si è verificata la decantazione dei sedimenti più fini.

Storia

In epoca romana segnò per un periodo (epoca tardo - repubblicana, tra il 59 a.C. ed il 42 a.C.) il confine tra l'Italia, considerata parte integrale del territorio di Roma, e la provincia della Gallia Cisalpina ed era quindi vietato ai generali di passarlo in armi. L'episodio storico, cui il nome del fiume è legato, vede protagonista Gaio Giulio Cesare al termine delle Guerre Galliche (58 a.C. - 51 a.C.). Nel tardo autunno del 50 a.C., il Senato romano ordinò a Cesare di congedare l'esercito, di rimettere i poteri della Gallia Cisalpina (l'Italia settentrionale, all'epoca formalmente ancora una provincia, nella quale Cesare reclutò gran parte delle sue legioni) e di recarsi a Roma.

Cesare, intuendo il complotto ai suoi danni che il senato stava ordendo, ovvero di metter fuori legge il partito dei populares che egli rappresentava, e temendo per la sua stessa vita, rifiutò, rimanendo accampato nella provincia che gli era stata assegnata, non distante dalla odierna Cervia. L'esercito, fedele a Cesare perché da lui dipendeva il pagamento delle sue spettanze, rimase compatto agli ordini del generale. Solo il suo vice, Tito Labieno, disertò e si schierò con la Repubblica romana. Per sicurezza, Cesare fece presidiare la riva settentrionale del Rubicone, ma non correva sostanziali pericoli, in quanto, in Italia, il senato poteva schierare due sole legioni.

Cesare lo attraversò nelle prime ore del 10 gennaio 49 a.C. alla testa del suo esercito, composto dalla Legio XIII Gemina (per un totale di circa 5.000 uomini e 300 Cavalieri), al ritorno dalla Gallia, ed essendo penetrato in armi nel territorio di Roma, manifestò in tal modo la sua ribellione allo stato romano: secondo il racconto di Svetonio, prima di risolversi a questo passo sembra che abbia esitato e infine abbia preso la sua decisione esclamando alea iacta est ("il dado è tratto", lett. "il dado è gettato") secondo la tradizione. È più probabile che abbia pronunciato in latino un antico proverbio greco "alea iacta est" ("il dado è tratto"). Quest'ultima infatti, è una lectio difficilior potior.

Controversia

Lo stesso argomento in dettaglio: Localizzazione dell'antico Rubicone.

La controversia, di origine secolare, riguarda l'identificazione del corso d'acqua effettivamente attraversato da Giulio Cesare, diretto a Roma con le sue truppe, in violazione al divieto di varcare il limite entro il quale non era consentito portare eserciti. Il Pisciatello e il Rubicone ufficialmente riconosciuto possono essere confusi facilmente in quanto le loro sorgenti hanno origine nella stessa area collinare e precisamente a Strigara nel territorio comunale di Sogliano al Rubicone, i fiumi scendono ciascuno in valli parallele per sfociare al livello del mare nella zona di Gatteo. Il Pisciatello, chiamato anche Urgòn in antiche carte (parola in dialetto romagnolo che sarebbe da mettere in relazione a Rubicone), confluisce in prossimità del mare nella Rigossa e nel Fiumicino, formando un'unica foce.

Va detto che il Rubicone avrebbe mutato diverse volte il suo corso per cause naturali e per questo motivo non è oggi possibile affermare quale sia il "vero" Rubicone attraversato da Cesare. Secondo una ipotesi, straripamenti e piene infatti avrebbero modificato presso la frazione di Calisese l'alveo dell'attuale Urgòn, portandolo a confluire nel Pisciatello, e il vecchio letto del Rubicone sarebbe stato ribattezzato Rigoncello. Non vi è certezza che Cesare abbia oltrepassato l'attuale Rigoncello, l'attuale Pisciatello, ovvero l'attuale Rubicone, che scorre a Savignano e che un tempo si chiamava Fiumicino. A tutt'oggi non si è ancora venuti a capo della controversia sulla reale identificazione del fiume, e diversi paesi della provincia di Forlì-Cesena ne reclamano la paternità in base a prove e documenti di diversa entità.

Ad esempio, fonti medioevali, reperibili presso l'Archivio Arcivescovile di Ravenna, indicherebbero come l'originario Rubicone quello che oggi le carte chiamano Pisciatello, in base all'ipotesi che il toponimo della pieve Sancti Martini in Robigo, documentata intorno all'anno 1000 a Calisese, sia da riferire al nome Rubicone. A sostegno dell'attuale identificazione con il Fiumicino vi è invece, oltre all'abbondanza di reperti archeologici di epoca repubblicana in corrispondenza dell'abitato del Compito, a testimoniare l'esistenza di un centro abitato, l'evidenza che il tracciato del corso d'acqua è preso come riferimento dell'andamento delle maglie centuriate circostanti. Inoltre la presenza dello storico ponte romano a Savignano sul Rubicone proprio sul fiume Rubicone, sono una ulteriore prova nell'identificazione del tracciato. L'attuale Savignano sul Rubicone si chiamava Savignano di Romagna fino al 1933 quando Benito Mussolini, per sanare questa secolare diatriba, decretò che l'allora Fiumicino era da ritenersi il vero Rubicone[1].

Note

Voci correlate

Altri progetti

Curiosità

  • Nella canzone Streets Of Love dei Rolling Stones, viene citato il fiume Rubicone ("I think I've crossed the Rubicon").
  • Nella canzone Orphans di Beck, viene citato il fiume Rubicone ("As we cross ten leagues from a Rubicon").
  • Il Capitolo 37 del manga Bleach si intitola "Crossing the Rubicon" (Attraversando il Rubicone). Il fiume viene anche citato, all'interno dello stesso capitolo, da Uryū Ishida.
  • Nella sesta puntata della prima stagione della serie televisiva americana House of Cards, prodotta da Netflix, Frank Underwood (Kevin Spacey), parlando con il chief of staff, sostiene come non si possa fare marcia indietro nei confronti del sindacato degli insegnanti perché "we've already crossed the Rubicon".
Controllo di autoritàVIAF (EN236946937 · LCCN (ENsh2006007727 · GND (DE7742355-0 · J9U (ENHE987007537645905171
  Portale Romagna: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Romagna