Tecnologie dell'informazione e della comunicazione: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico
aggiunta minore
Riga 2: Riga 2:
{{NN|informatica|febbraio 2013}}
{{NN|informatica|febbraio 2013}}


Le '''tecnologie dell'informazione e della comunicazione''', in acronimo '''TIC''' (in [[lingua inglese|inglese]] ''Information and Communications Technology'', in acronimo '''ICT'''<ref>In inglese il concetto è espresso al singolare.</ref>), sono l'insieme dei metodi e delle [[tecnologia|tecnologie]] che realizzano i sistemi di [[trasmissione (telecomunicazioni)|trasmissione]], ricezione ed elaborazione di [[informazione|informazioni]] (tecnologie [[Digitale (informatica)|digitali]] comprese).
Le '''tecnologie dell'informazione e della comunicazione''' (acronimo ''''''TIC''''''), o semplicemente '''Tecnologie IT''' (in [[lingua inglese|inglese]] ''Information and Communications Technology'', acronimo '''ICT'''<ref>In inglese il concetto è espresso al singolare.</ref> ), sono l'insieme dei metodi e delle [[tecnologia|tecnologie]] che realizzano i sistemi di [[trasmissione (telecomunicazioni)|trasmissione]], ricezione ed elaborazione di [[informazione|informazioni]] (tecnologie [[Digitale (informatica)|digitali]] comprese).


Dal [[secondo dopoguerra]], l'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni assume crescente importanza strategica per le organizzazioni e per i cittadini in maniera crescente con il boom di [[Internet]] a partire dagli [[anni 90|anni novanta]]. Le istituzioni educative in particolare prevedono, attraverso il proprio [[progetto educativo]], appositi percorsi di formazione ed utilizzo trasversale delle TIC per le diverse discipline. Oggi l'[[informatica]] (apparecchi digitali e [[programma (informatica)|programmi]] [[software]]) e le [[telecomunicazioni]] (le [[rete informatica|reti telematiche]]) sono i due pilastri su cui si regge la [[società dell'informazione]].
Dal [[secondo dopoguerra]], l'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni assume crescente importanza strategica per le organizzazioni e per i cittadini in maniera crescente con il boom di [[Internet]] a partire dagli [[anni 90|anni novanta]]. Le istituzioni educative in particolare prevedono, attraverso il proprio [[progetto educativo]], appositi percorsi di formazione ed utilizzo trasversale delle TIC per le diverse discipline. Oggi l'[[informatica]] (apparecchi digitali e [[programma (informatica)|programmi]] [[software]]) e le [[telecomunicazioni]] (le [[rete informatica|reti telematiche]]) sono i due pilastri su cui si regge la [[società dell'informazione]].

Versione delle 21:48, 8 mag 2016

Disambiguazione – "ICT" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi ICT (disambigua).

Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (acronimo 'TIC'), o semplicemente Tecnologie IT (in inglese Information and Communications Technology, acronimo ICT[1] ), sono l'insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni (tecnologie digitali comprese).

Dal secondo dopoguerra, l'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni assume crescente importanza strategica per le organizzazioni e per i cittadini in maniera crescente con il boom di Internet a partire dagli anni novanta. Le istituzioni educative in particolare prevedono, attraverso il proprio progetto educativo, appositi percorsi di formazione ed utilizzo trasversale delle TIC per le diverse discipline. Oggi l'informatica (apparecchi digitali e programmi software) e le telecomunicazioni (le reti telematiche) sono i due pilastri su cui si regge la società dell'informazione.

Definizione e finalità

Non risulta facile fornire una definizione univoca delle TIC, poiché non esiste una definizione generale e condivisa. Possono essere considerate anche come risorsa essenziale delle organizzazioni, all'interno delle quali diventa sempre più importante riuscire a gestire in maniera rapida, efficace ed efficiente il volume crescente di informazioni. Proprio per questo motivo le TIC vanno considerate come arma strategica in grado di mettere a disposizione dati e informazioni qualitativamente migliori nell'ambito dell'organizzazione e - grazie alle diffusione della tecnologia e dell'interconnettività - possono aiutare le organizzazioni a ridefinire i propri rapporti con clienti, fornitori e altre organizzazioni attraverso il cosiddetto IT Service Management (ITSM).

Il fine ultimo delle tecnologie dell'informazione è comunque la manipolazione dei dati tramite conversione, immagazzinamento, protezione, trasmissione e recupero sicuro dei dati stessi. L'Information Technology è anche un ambito di studio che si occupa dell'archiviazione, dell'elaborazione o trasformazione e della rappresentazione delle informazioni con l'aiuto del computer e delle tecnologie a esso connesse. Rientrano in quest'ambito lo studio, la progettazione, lo sviluppo, la realizzazione, il supporto e la gestione dei sistemi informativi e di telecomunicazione computerizzati, anche con attenzione alle applicazioni software e ai componenti hardware che le ospitano.

I professionisti delle TIC sono caratterizzati da molteplici capacità di intervento, dall'installazione alla progettazione di architetture telematiche, dalla gestione di basi di dati alla progettazione di servizi integrati per la convergenza di informatica e telefonia nella telematica per i nuovi metodi di trasmissione dell'informazione.

Tecnologia dell'informazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Tecnologia dell'informazione.

L'espressione indica l'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento dell'informazione, specie nelle grandi organizzazioni. In particolare riguarda l'uso di tecnologie digitali che consentono all'utente di creare, memorizzare, scambiare e utilizzare informazioni (o "dati") nei più disparati formati: numerico, testuale, audio, video, immagini e molto altro.

La trasmissione di informazioni tra calcolatori connessi in rete fra loro, avviata a partire dagli anni sessanta, costituisce un aspetto di un fenomeno più generale, di grande portata pratica e concettuale: la progressiva convergenza e integrazione di informatica e telecomunicazioni.

Questi due settori si erano sviluppati per lungo tempo indipendentemente l'uno dall'altro, poiché le telecomunicazioni procedevano prevalentemente utilizzando tecnologie analogiche. A partire dagli anni '70, sempre più le tecnologie proprie dell'informatica vengono mutuate dalle telecomunicazioni; a partire dalla metà degli anni '80, anche grazie alla diffusione dei personal computer, inizia una rivoluzione di portata epocale e più precisamente la rivoluzione digitale applicata al campo audio-visivo.

La successiva diffusione della telefonia cellulare, contemporanea alla progressiva digitalizzazione delle reti telefoniche pubbliche e di tutti i media di comunicazione (voce, video, immagini, documenti) ha portato all'interoperabilità, integrazione e globalizzazione di tutte le reti.

La globalizzazione del mercato, la mobilità, la multimedialità e l'affermarsi di nuovi modelli di business, rendono impossibile stabilire rigidi confini tra reti private e reti pubbliche, reti cablate e reti senza fili, reti voce e reti dati, reti aziendali e reti domestiche, reti dedicate al lavoro e reti dedicate allo svago e all'informazione/formazione.

La tecnologia dell'informazione comprende le reti di telecomunicazioni, i sistemi di elaborazione (di qualunque architettura), la multimedialità.

Le reti

Il concetto di rete di telecomunicazioni rimanda alle cosiddette "autostrade dell'informazione": l'autostrada informatica o rete di trasporto è una rete cablata (in rame o in fibra ottica o non cablata (ponti radio e satelliti) che unisce servizi tradizionalmente offerti da fornitori diversi: dal telefono alla televisione ai contenuti digitali, compresi ovviamente i servizi informatici tradizionali.

Le telecomunicazioni finora si sono sviluppate in Europa secondo il principio del monopolio: il telefono, che è stato storicamente il primo strumento di comunicazione di massa, utilizza reti di fili la cui installazione implica notevoli lavori meccanici, mentre la televisione, utilizza le onde hertziane che costituiscono una risorsa radio limitata. Si arriverà ad un ribaltamento di questa situazione: il telefono di domani sarà senza filo mentre le reti multimediali interattive saranno su cavo.

L'architettura aperta

Siamo in presenza di un'architettura aperta quando le richieste degli utenti che interrogano la rete (i client) sono esaudite da server, cioè da computer che contengono, memorizzati, indici e dati.
L'architettura aperta prevede il superamento delle architetture proprietarie su grandi, medi e piccoli elaboratori, a favore di sistemi UNIX: calcolatori con sistema operativo in standard aperto. L'architettura aperta permette di superare alcuni limiti delle banche dati tradizionali promuovendo una ricerca unica e facilitata. L'impiego dell'architettura aperta nelle biblioteche e nei centri di documentazione porta tre notevoli conseguenze:

  1. realizzazione di sistemi che memorizzano su supporto elettronico la letteratura e la documentazione corrente e passata (ad es.: progetto Gutenberg e progetto Manuzio).
  2. sistemi di gestione distribuiti e aperti, interconnessi e interoperabili.
  3. infine, l'arricchimento della base informativa diventa una funzione tipica del bibliotecario.

La multimedialità

La multimedialità corrisponde all'estensione della trasmissione telematica ai tre modi fondamentali di espressione e comunicazione della conoscenza: testo, suono e immagine.

L'impatto delle nuove tecnologie nell'organizzazione sociale ha dato luogo alla Società dell'Informazione.
Già nel settembre del 2003 il Governo americano annunciava lo sviluppo della National Information Infrastructure (NII), destinata a costituire l'autostrada elettronica per la diffusione dell'informazione che si basa su una rete ultraveloce ad elevata portata.

In Europa, invece, nel dicembre 1993 il Presidente della Commissione Europea, Jacques Delors, ha presentato il "Libro Bianco", in cui viene sviluppato il concetto di comunicazione dell'informazione nell'Unione europea. A differenza di quanto avviene oltreoceano, la costruzione delle autostrade telematiche in Europa non costituisce l'obiettivo principale. Lo sviluppo di un sistema avanzato di infrastrutture, che comprende anche gli strumenti di comunicazione multimediali, viene considerato funzionale alla nascita della nuova società dell'informazione.

In Italia il rinnovamento della rete telefonica richiede l'introduzione delle tecnologie digitali, proprie dell'informatica, sia nelle centrali telefoniche sia nei sistemi di trasmissione che le collegano. Il processo di trasformazione della rete italiana è molto lenta e la questione dei finanziamenti è oggetto di acceso dibattito all'interno dell'Unione Europea. In ogni caso tutti concordano su un nuovo equilibrio tra settore pubblico e settore privato.

È importante chiarire i fattori in gioco perché gli investimenti necessari sono colossali e non è certo che il finanziamento pubblico potrà assumere tale onere. Si tratta di sapere se l'Europa deve, come negli Stati Uniti, incoraggiare il settore privato ad investire massicciamente nelle nuove infrastrutture di autostrade elettroniche oppure far evolvere semplicemente le infrastrutture esistenti.

Rispetto a queste due concezioni opposte il Libro Bianco suggerisce un approccio di mediazione e pone l'accento sul progresso economico e sociale che l'attuazione delle autostrade elettroniche può apportare alla Comunità: infatti, nel libro, viene ribadita la necessità di una comunicazione migliore tra stato e cittadino (amministrazione digitale) e di una formazione continua.

Note

  1. ^ In inglese il concetto è espresso al singolare.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni