Proverbi sardi: differenze tra le versioni
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Pubblicata nel 1851-52 in appendice al suo ''Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo'', la raccolta apparve in volume nel 1871 col titolo ''Proverbj sardi trasportati in lingua italiana e confrontati con quelli degli antichi popoli'', per essere poi riedita più volte nel [[Novecento]]. |
Pubblicata nel 1851-52 in appendice al suo ''Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo'', la raccolta apparve in volume autonomo nel 1871 col titolo ''Proverbj sardi trasportati in lingua italiana e confrontati con quelli degli antichi popoli'', per essere poi riedita più volte nel [[Novecento]]. |
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Quest'opera dello Spano, dopo la raccolta tardorinascimentale di ''Proverbi italiani'' di O. Pescetti del 1603, è la prima di parecchie altre analoghe apparse nell'[[Ottocento]] in Italia come in altre parti d'[[Europa]], come i noti ''Proverbi toscani'' di [[Giuseppe Giusti]] del 1853, la ''Raccolta di proverbi veneti'' del 1857-58 di C. Pasqualigo, dei ''Proverbi siciliani'' di [[Giuseppe Pitrè]] del 1880 e così via. |
Quest'opera dello Spano, dopo la raccolta tardorinascimentale di ''Proverbi italiani'' di O. Pescetti del 1603, è la prima di parecchie altre analoghe apparse nell'[[Ottocento]] in Italia come in altre parti d'[[Europa]], come i noti ''Proverbi toscani'' di [[Giuseppe Giusti]] del 1853, la ''Raccolta di proverbi veneti'' del 1857-58 di C. Pasqualigo, dei ''Proverbi siciliani'' di [[Giuseppe Pitrè]] del 1880 e così via. |
Versione delle 16:45, 30 ott 2015
Proverbi sardi | |
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Autore | Giovanni Spano |
1ª ed. originale | 1851 |
Genere | monografia |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Sardegna |
Proverbi sardi è una raccolta di proverbi e modi di dire sardi di Giovanni Spano (1853)
Pubblicata nel 1851-52 in appendice al suo Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo, la raccolta apparve in volume autonomo nel 1871 col titolo Proverbj sardi trasportati in lingua italiana e confrontati con quelli degli antichi popoli, per essere poi riedita più volte nel Novecento.
Quest'opera dello Spano, dopo la raccolta tardorinascimentale di Proverbi italiani di O. Pescetti del 1603, è la prima di parecchie altre analoghe apparse nell'Ottocento in Italia come in altre parti d'Europa, come i noti Proverbi toscani di Giuseppe Giusti del 1853, la Raccolta di proverbi veneti del 1857-58 di C. Pasqualigo, dei Proverbi siciliani di Giuseppe Pitrè del 1880 e così via.
Gli intenti dello Spano sono, oltre che linguistico-filologici, soprattutto pedagogico-morali, dato che, come lo Spano scrive nella Prefazione all'edizione del 1871, "questi proverbi abbracciano tutta la filosofia divina ed umana [...] Ogni proverbio [...] è il maestro del presente e del futuro"[1]
Edizioni
- Giovanni Spano, Proverbj sardi trasportati in lingua italiana e confrontati con quelli degli antichi popoli, Cagliari, Tipografia del Commercio, 1871
- Giovanni Spano, Proverbi sardi, a cura e con introduzione di Giulio Angioni, Nuoro, Ilisso, Bibliotheca sarda, 1997, ISBN 88-85098-63-0
- Giovanni Spano, Proverbi sardi, Roma, Newton Compton, 1997, ISBN 88-8183-360-3
Bibliografia
- Enzo Espa, "I proverbi di Giovanni Spano", in Contributi su Giovanni Spano (1803-1878), Sassari, Charella, 1979, 183-189
- Chiarella Rapallo, Nota sui proverbi sardi di Giovanni Spano, in Studi sardi, vol. XXV, Sassari, Gallizzi, 1981, 187-209
- Giulio Angioni, Introduzione a Giovanni Spano, Proverbi sardi, Nuoro, Ilisso, 1997, 7-22
- Giulio Angioni, Giovanni Spano corrispondente sardo di Giuseppe Pitrè, in Giulio Angioni, Tullio De Mauro, Umberto Eco et al. (a cura di Maria Caterina Ruta), Le parole dei giorni. Scritti per Nino Buttitta, 2 volumi, Palermo, Sellerio 2005. vol. 2, 1324-1335.
Note
- ^ G. Spano, Proverbi sardi, Nuoro, Ilisso, 1997, p. 28.